Le feste grandi
Da due anni il giorno di sant’Antonio sfiora la festa mobile di Eid al-Fitr, la «Festa Piccola», la «Festa dell’Interruzione», la fine di Ramadan, il mese del digiuno musulmano. Due feste che si incrociano nei luoghi sacri del mondo.
Immagino Istanbul. Istiklâl Caddesi è la strada più celebre della città sulla sua sponda europea. Ogni giorno la percorrono centinaia di migliaia di persone. Per la fine di Ramadan, è Festa Grande. Uomini e donne hanno vassoi di dolcetti in mano. Si va a trovare parenti e amici. I bambini indossano abiti nuovi. Istanbul appare bella come mai.
In Istiklâl Caddesi, nascosta da una cancellata, c’è la chiesa di Sant’Antonio. Immagino le donne musulmane e cristiane che, assieme, si ritrovano davanti alla statua del Santo (come si vede nella foto). Io le ho viste, ne ho raccontato. Accendono candele, chiedono grazie, pregano, parlano con i frati. Fuori della chiesa, viene donato il pane.
Antonio è nato a Lisbona. Nel suo giorno, la città è addobbata con ghirlande, garofani di carta e palloncini. Nell’aria il profumo delle sarde arrosto e del basilico. A Padova, città della sua Basilica, la processione è bella e infinita. Le confraternite sono orgogliose della loro città. Poi ci saranno le giostre a Prato della Valle.
Le grandi feste delle religioni sono (dovrebbero essere…) momenti di riconciliazione. Nel mondo musulmano, Eid al-Fitr è anche il giorno in cui si cerca di metter fine a litigi. Si perdonano offese e rancori. Si dona ai poveri. Allo stesso tempo, è il tempo di una paura di nuove violenze, l’integralismo minaccia attentati. Ma io mi ostino a ricordare la felicità della fine di Ramadan vissuta nell’allegria della casbah di Algeri. Vorrei essere lì in questo giorno, vorrei essere a Lisbona subito dopo. Eid al-Fitr e sant’Antonio uniti da una gioia sacra.
A Matera, don Angelo, parroco di San Rocco, ospita una ventina di ragazzi africani, in gran parte musulmani, e alcuni materani che non sanno dove andare. Nel giorno di fine Ramadan ha celebrato, come ogni giorno, la messa pomeridiana. Alle pareti della chiesa, foto che raccontano di ragazzi delle Afriche. E, appena finita la messa, si sono aperte le porte di un piccolo salone. Ci sono i dolci preparati per Eid al-Fitr, c’è la festa per abbracciare i ragazzi musulmani.