Le Passioni viventi nel Nord Reno Vestfalia

L'emigrazione, tra i molti doni portati con le valigie di cartone, ha introdotto nell'area di lingua e cultura tedesca quest'antica forma di religiosità popolare italiana.
13 Marzo 2009 | di

Anche quest’anno nel Nord Reno-Vestfalia ci sarà un fiorire di rappresentazioni sacre, centrate sulla passione, morte e resurrezione di Gesù. L’emigrazione, tra i molti doni trasferiti con le valigie di cartone, ha portato nell’area di lingua e cultura tedesca questa antica forma di religiosità popolare italiana.
La sacra rappresentazione risale al presepe vivente che Francesco d’Assisi allestì a Greccio nel 1223 e alla lauda drammatica medievale che vede tra i suoi maggiori autori Jacopone da Todi (1230-1306). All’origine delle sacre rappresentazioni troviamo pietas e fede popolare: sono l’espressione religiosa di un popolo che, partecipando ai momenti più importanti della vita di Gesù, ci propone di avvicinarci al modello e al messaggio cristiano.
Vere e proprie compagnie teatrali locali hanno mantenuto in vita una plurisecolare tradizione religiosa che, con l’emigrazione, si è sparsa nella Mittel Europa e nel mondo. Se in Germania è famosa la passione vivente di Oberammergau, in Italia si contano decine di sacre rappresentazioni che trasformano alcune aree in un vero e proprio palcoscenico dove rivivono i personaggi e la memoria della Passione. Da Sordevolo a Portanna Mondello, da Erto a Maenza, da Garessio a Romagnano Sesia, per citare alcune località, sino alle plastiche rappresentazioni dei Sacri Monti alpini con le loro interpretazioni fisse, allestite con arte e fede all’interno di alcune cappelle.
Salvatore Giancani, nato nel 1975 a Wuppertal da genitori originari di Vacalmuto, in provincia di Agrigento, è il regista e il responsabile, con Calogero Gagliardi, della passione vivente di questa città. «La nostra rappresentazione sacra è ormai al 29° anno di vita – rammenta con orgoglio –. Tutto nasce e si sviluppa all’interno delle attività della locale Missione Cattolica Italiana che ha fatto proprie le tradizionali passioni viventi che si svolgono lungo le vie e le piazze dei paesi dai cui provengono molti italiani residenti a Wuppertal e nelle altre città», precisa il padre di due figli e responsabile delle relazioni pubbliche della MCI di Wuppertal. Salvatore Giancani partecipa alle produzioni del gruppo teatrale CVJM. Recitazione e regia sono attività che conosce bene. Dal 1992 prende parte alla passione vivente, e ne ha constatato il crescente successo. La sacra rappresentazione di Wuppertal, con più di settanta attori, si snoda dal centro della città in cui nacque Friedrich Engels, passando sotto il traliccio della monorotaia sospesa che taglia in due questa cittadina tra Vestfalia e Renania, per raggiungere il parco in cui verrà rappresentata la crocifissione di Gesù di Nazareth.
«Quando il clima lo permette, ci sono, lungo il percorso, sei-settemila persone», riferisce Giancani. Si tratta di spettatori che rappresentano diverse etnie. Sui loro volti si legge la sorpresa per l’impegno, la generosità e l’immedesimazione degli interpreti. La fede della comunità italiana residente nella stretta valle del fiume Wupper, appare a chi segue l’evento in tutto il suo candore e spontaneità. Il giovane regista conferma: «Una strana sensazione ti accompagna per tutta la rappresentazione: in quei momenti si è testimoni della nostra fede religiosa». Quest’anno, Gesù sarà interpretato da Raimondo Picone, un trentenne nato a Wuppertal, ma i cui genitori sono originari di Aragona, in provincia di Agrigento.
«Ci vuole tanta fede e una grande passione», conferma Rosario Corbo. Da trent’anni a Colonia, nato 54 anni fa a Campobello di Licata, nell’agrigentino, fa il marmista di professione. E non si tratta di un gioco di parole: la passione vivente di Colonia-Kalk è un appuntamento sia per la comunità italiana che per gli autoctoni. La sacra rappresentazione di Colonia-Kalk fu uno dei progetti di padre Daniele Sartori, proseguito da padre Arcangelo Maira, e nessuno immaginò, 24 anni fa, il successo di questa passione vivente. Racconta ancora Rosario Corbo: «Negli anni in cui la temperatura è clemente, interpretiamo la Passione per tre o quattromila persone. E tutti seguono con attenzione, rispetto e curiosità».
Negli ultimi anni, a questa manifestazione di fede e recitazione, si sono interessati i quotidiani della città renana, come l’antenna televisiva SAT 1, dando il massimo risalto a questa espressione popolare-religiosa di Colonia-Kalk.
Enzo Corbo, ventitreenne figlio di Rosario, da tre anni interpreta Gesù. «È sempre una grande emozione interpretare la Passione. È indescrivibile quel che si prova nei momenti della crocifissione, al solo pensiero delle reali sofferenze di Gesù. Alla sua fede e alla scelta di morire sulla croce».
L’impegno di Rosario Corbo è totale. Dopo il successo della commedia musicale Nôtre Dame de Paris, ha messo in cantiere Il sogno di Giuseppe, commedia musicale centrata sul figlio prediletto di Giacobbe. Un’opera di carattere biblico che mette in primo piano i sentimenti, l’amore e il perdono.
Sempre nel Nord Reno Vestfalia fanno parte delle manifestazioni della Settimana Santa anche le passioni viventi di Gevelsberg, Essen e Oberhausen. Pino Todaro è l’interprete storico di Gesù a Gevelsberg. «Tengo moltissimo a questo ruolo, anche per tutti i significati che esso riveste», ci confida. A Gevelsberg, come nelle altre città, le prove per la rappresentazione open air cominciano subito dopo Natale. Vengono riassegnati ruoli scoperti, si riscrivono alcuni pezzi, si prova e riprova, si preparano i costumi. Sperando che il Venerdì Santo goda di un tempo clemente. «Confidiamo sempre che non nevichi o che non piova o che non faccia un freddo tremendo. Noi non possiamo farci niente e, in ogni caso, ci impegniamo sempre al massimo», aggiunge Todaro prima di allontanarsi per provare l’interrogatorio con Pilato.
Franco Livadoti è il Gesù di Oberhausen ed Essen. A Oberhausen si rappresenta l’Ultima Cena, e a Essen, nell’area dell’ampio parco antistante la MCI, la Passione. In questo spazio si sono radunate anche alcune migliaia di persone, con sullo sfondo la skyline della città e, verso est, le ciminiere degli altiforni e alcune torri minerarie. Anche per Franco Livadoti, la sacra rappresentazione della passione vivente è uno dei principali momenti della sua fede. «Partecipare a questo avvenimento, per me, è un punto fisso del mio credo. Posso comprendere, grazie alle stazioni della via crucis, e al lungo tragitto con la croce sulle spalle, sino al momento della crocifissione, il sacrificio di Gesù di Nazareth e il suo donarsi all’umanità», ci rivela durante una prova della Via Crucis.
È significativo che una delle Regioni tedesche che maggiormente ha usufruito della forza-lavoro dei Gastarbeiter che qui giunsero a partire dalla fine del secondo conflitto mondiale, veda realizzare sulle sue vie, piazze e parchi una serie di sacre rappresentazioni che testimoniano la fede e la profonda cultura di chi ha lasciato la penisola per vivere e lavorare nel Nord Reno Vestfalia.
La storia delle sacre rappresentazioni affonda le sue radici nel Medioevo, nella generosità e nella fede degli interpreti, come nel genio di chi ne preparò i testi, e ne regolò e incanalò lo svolgimento. Il bisogno, da parte di alcune comunità italiane all’estero, di mettere in scena, con la massima tensione e partecipazione, i segni, i simboli e i personaggi di un’antica religiosità e cultura in una scenografia che racconta e focalizza la scelta di migrare, è una testimonianza di quanto sia importante salvaguardare questi aspetti. Sono proprio gli «spettatori» di Wuppertal, Colonia-Kalk, Gevelsberg, Oberhausen ed Essen a sottolinearlo. I loro sguardi. La loro sorpresa. E la loro ammirazione.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017