LE SUORE DELL’ACCOGLIENZA

13 Ottobre 1998 | di

I pellegrini e i visitatori giunti in basilica del Santo da giugno a settembre, forse sono rimasti stupiti di trovare due suore vestite d'azzurro pronte ad accoglierli. Da alcuni anni, ogni estate, queste giovani suore, sorelle minori di Maria Immacolata, vengono in basilica ad aiutare i frati nell animazione liturgica e nell'accoglienza dei pellegrini.

Giovani in tutti i sensi. Suor Roberta Maria e suor Carrie, 23 anni appena, spiegano che la loro congregazione è stata fondata da Maria Elisabetta Patrizi, appena pochi anni fa, precisamente nel 1983, ma conta già  una settantina di religiose. L'ordine unisce la spiritualità  francescana e carmelitana in una sintesi nuova, prendendo come riferimenti principali san Massimiliano Kolbe e santa Teresina del Bambin Gesù. Il loro abito azzurro sottolinea, però, l'affidamento a Maria Immacolata.

Queste suorine azzurre - oltre alle già  citate, sono venute in basilica anche suor Carmelina e suor Elena - hanno costituito per i pellegrini un riferimento durante tutta la scorsa estate. Hanno fornito loro informazioni: anche le più semplici, come l'ubicazione della tomba del Santo o l'esistenza di servizi diversi. Si sono trasformate in «guide artistico-spirituali» accompagnando la gente nella visita alla basilica perché fosse un «vero pellegrinaggio, cioè un incontro con sant'Antonio e con Dio»; hanno anche animato le liturgie, cantando e pregando in mezzo al popolo.

E proprio le preghiere sono state ciò che più spesso i pellegrini hanno chiesto loro. Suor Carrie è qui al Santo per la prima volta, viene dal New Jersey ed è entrata a vent'anni a far parte delle «sorelle minori di Maria Immacolata». «Vengono qui da tutto il mondo - afferma suor Carrie, mostrando sul libro dove i pellegrini hanno scritto le loro intenzioni e preghiere; firme e nomi dei paesi di provenienza, che vanno dalla Spagna al Libano, dal Canada o dagli Usa fino alla Cina e al Giappone, dal Portogallo all'India. - Vengono con fede, speranza e molta devozione, per pregare sant'Antonio e non per vedere i tesori artistici».

Il voluminoso quaderno delle intenzioni, composto di molti fogli densi di firme e di pensieri, contiene soprattutto richieste di preghiere per le proprie famiglie. «Grazie sant'Antonio, proteggi me e la mia famiglia»; «Grazie sant'Antonio per avermi regalato una cosà­ bella famiglia»; «Ringrazio sant'Antonio per il dono che mi ha regalato: il bimbo che porto nel grembo». Una donna brasiliana gli chiede un figlio o una figlia che chiamerà  senz'altro Antonio o Antonia. Altri chiedono la salute o la guarigione da malattie. Gli studenti chiedono di superare un esame difficile e poi vengono a ringraziare il Santo ad esame superato. Ma non mancano curiose affermazioni o considerazioni particolari come quella di una donna portoghese che è contenta dell'omaggio ad Antonio che viene reso a Padova, ma che preferirebbe che tutto ciò avvenisse a Lisbona, paese natale del Santo.

Per Suor Roberta è il terzo anno di presenza estiva in basilica. «C'è sempre un flusso considerevole - afferma - . Vediamo e veniamo in contatto con molte persone che talvolta ci fanno dono di un po' della loro storia, delle loro speranze, della loro fede, delle loro sofferenze. Portiamo tutto questo nella nostra preghiera ed è, per noi, un modo di partecipare alla loro vicenda triste o lieta. È un'esperienza umana e religiosa forte: è molto più quello che riceviamo di quello che diamo. Mi edifica - continua ancora suor Roberta - la fede semplice e profonda di tanta gente che chiede grazie e le ottiene. Sant'Antonio non si tira indietro! Anch'io, che pur sono nata in una provincia vicina, ho scoperto qui sant'Antonio. La gente semplice ne resta colpita».

Anche i giovani. «Due ragazzine di tredici e quattordici anni - racconta suor Carrie - mi hanno chiesto di raccontar loro la storia di Antonio, l'ho fatto e i loro occhi si sono riempiti di commozione».


Centenario: i convegni del «Messaggero»
«La deregulation del sacro nei mass media»

«La deregulation del sacro nei mass media»: è il tema del convegno promosso dal «Messaggero di sant'Antonio» per celebrare il centenario della rivista: si terrà  il prossimo 22 ottobre nel Palazzo dei Congressi di Abano Terme.

L'incontro di studio sarà  un'occasione di analisi e di riflessione sull'interesse che i mass media stanno dimostrando per il ritorno del sacro. Vi parteciperanno, come relatori, studiosi e protagonisti delle diverse aree a cui il fenomeno richiama: pastori, sociologi, teologi, giornalisti, operatori della comunicazione massmediale. Interverranno, tra gli altri, monsignor John Patrick Foley, presidente del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali; Sabino Acquaviva, Massimo Introvigne, Enrico Finzi, monsignor Alessandro Maggiolini, Gian Luigi Rondi, Andrea Piersanti, Sandro Curzi, Giulio Anselmi e padre Raniero Cantalamessa.

Il convegno è aperto a tutti ed è rivolto in particolar modo agli operatori dei mass media, agli studenti di teologia e scienze religiose.

   
  

 

   
Appuntamenti del mese di ottobre
3 ottobre: il padre provinciale riceverà  la professione solenne di sette frati dell'ordine dei frati minori conventuali: Cristian Borghesi, Vanni Pistore, Giovanni Palleva, Andrea Vaona, Tiberio Zillio, Walter Zagagnin, Renato Zanovello.      

4 ottobre: festa di San Francesco d'Assisi. La festa di San Francesco è preceduta da un triduo di preparazione. Il giorno 4 ottobre, le sante messe seguono l'orario domenicale, quella solenne delle 11 avrà  la partecipazione del coro della Cappella antoniana.

19 ottobre: ore 15: presso la sala dello Studio teologico per laici ci sarà  l'apertura dell'anno accademico dell'Istituto superiore di scienze religiose di Padova. Prolusione di monsignor Aldo Giordano, segretario della Conferenza europea per la cultura, che parlerà  dei mutamenti sociali e culturali in Europa e conseguenze per l'evangelizzazione della Chiesa.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017