Le tredicenni
La generazione delle tredicenni? Ha due facce: una un po’ preoccupante, l’altra più rassicurante. Siamo infatti perplessi perché queste ragazzine dettano legge persino al mercato: spesso sono capricciose, volubili, disposte ad accettare qualsiasi moda purché gli adulti la considerino repellente. Rappresentano, in America, un mercato da settanta miliardi di dollari. Tutto questo spaventa soprattutto le madri, anche perché le figlie non vogliono più cucinare e vogliono vestirsi a modo loro. Diventano adulte sempre più rapidamente, anche a causa della presenza della televisione, della radio, di internet. Già a sette anni – secondo una ricerca francese – scelgono i vestiti in relativa autonomia. A otto molte hanno già il cellulare, a nove un kit per il trucco.
Queste bambine, cresciute in fretta ma immature, devono fare paura? Non sempre. Qualcuno, infatti, sostiene che sono più severe dei loro genitori e molto più conservatrici. La tesi dominante è che «la rivoluzione (politica) può attendere», mentre non possono attendere valori come l’amicizia, la famiglia, il desiderio di sposarsi, di avere dei figli, di essere una cittadina rispettata. Ma sono importanti, le statistiche lo dimostrano, anche l’amore, la democrazia, la libertà, il lavoro. In particolare, l’amicizia – stimolata, almeno in parte, dalla religione – è un legame forte in una società in cui altri legami si indeboliscono.