L'eredità di Dante

Il professor Filippo Salvatore invita tutti gli italiani residenti in Canada a partecipare alla Settimana della Lingua Italiana che avrà luogo dal 20 al 25 ottobre prossimo.
26 Agosto 2003 | di

MONTREAL
La cultura e quel tanto di lingua italiana che noi residenti in Canada continuiamo a praticare, esce da un lungo e faticoso cammino durato parecchi decenni nel corso dei quali abbiamo dovuto lottare contro il Melting Pot che inesorabilmente, con le mille ragioni che tutti sappiamo, marciava per annientarci come portatori e gelosi conservatori di una cultura. Ci hanno salvato prima un paio di inaspettate situazioni, come il multiculturalismo    -proclamato dal lungimirante, defunto, primo ministro Pierre Eliott Trudeau, che poi è diventato legge -; e, successivamente, l'avvento del computer, dell'informatica per finire con Internet che hanno dato il via alla globalizzazione, facendo crollare gli argini che separavano le varie culture. Ma ci ha salvato soprattutto il lavoro di un gruppetto di irriducibili che hanno tenuto duro, e che dalle pagine dei giornali locali, della radio e della televisione, pur senza mezzi, hanno cercato qualsiasi pretesto per mantenere in vita la nostra lingua e la nostra cultura. Tra questi irriducibili c'è il professor Filippo Salvatore, uno dei principali protagonisti delle attività  culturali della Comunità  Italiana di Montréal, col quale abbiamo voluto rievocare quei tempi e al quale abbiamo chiesto di parlarci di un importante risveglio dell'interesse per la nostra lingua e cultura.
Uomo dalla personalità  poliedrica, il professor Salvatore è sostenuto da una solidissima cultura maturata sia sui banchi della McGill University di Montréal che su quelli, più prestigiosi, della Harvard University di Cambridge dove nel 1980 ottenne il PhD specializzandosi in Italian Studies, Rinascimento e Barocco, e sia con il Post-dottorato di ricerche e aggiornamento presso la Scuola Normale di Pisa. Conosce alla perfezione quattro lingue: francese, inglese, italiano e spagnolo. Ha dedicato gran parte della sua vita all'insegnamento della lingua e della cultura italiana al college e all'università . Attualmente è professore di Italianistica presso la Concordia University di Montréal.
Si è cimentato anche come giornalista e scrittore raccogliendo grandi consensi. Ha collaborato con testate come la Tribuna Italiana, Insieme e il Cittadino Canadese. In veste di scrittore è stato e continua ad essere molto prolifico: ha scritto almeno una dozzina tra libri e trattati tra cui Ideologie e Civiltà , Il Fascismo e gli Italiani di Montréal solo per citare i più importanti. È stato consulente per alcuni programmi televisivi come Insieme nel Duemila e Le Nostre Radici. È un conferenziere molto richiesto: l'ultima conferenza, sul cardinale Mazzarino, ha riscosso un grande successo.
È stato anche consigliere comunale della città  di Montréal. Ha rivestito importanti cariche come quella di vice-presidente dell'Associazione Scrittori Italo-Canadesi. Attualmente è presidente della Federazione delle Associazioni Regionali d'Abruzzo del Quebec, presidente dell'Associazione dei professori d'Italiano del Quebec, e presidente dell'Harvard Club del Quebec. Anche lui, come tanti di noi, è approdato in Canada da emigrante proveniente da Guglionesi, una ridente cittadina del basso Molise, adagiata su di un colle, vicino al mare. È sposato con Hélène Riel, direttrice del Centro di lingue Inglese e Francese della McGill University, e ha quattro figli: Julien, Gabriel, Hadrien ed Eléonore.
Msa. Da tanti differenti segnali si coglie un risveglio di ciò che riguarda lo studio della lingua e della cultura italiana in Canada. Come recepisce questo risveglio?
Salvatore. Questo risveglio c'è ed è sotto gli occhi di tutti. Secondo i dati dell'ultimo censimento, sappiamo che in Canada vivono circa 1.272.835 cittadini d'origine italiana e la lingua italiana, su scala nazionale, è la quarta dopo l'inglese, il francese e il cinese. Nella Provincia di Quebec, invece, è la terza dopo l'inglese e il francese. In questa Provincia vivono 295.950 italiani di cui 265.455 soltanto nell'attuale città  di Montréal.
Nella Provincia di Quebec ci sono circa 250 mila persone che parlano italiano di cui quasi la metà , il 49%, sono d'origine italiana mentre l'altro 51% sono di origini diverse tra cui molti francofoni, e poi anglofoni, spagnoli, libanesi, tunisini, rumeni, polacchi, cinesi e persino arabi. Dieci o vent'anni fa una situazione del genere era impensabile: coloro che parlavano italiano erano veramente pochi, e molti di loro parlavano vari dialetti.
A che cosa attribuisce questo interesse per la lingua italiana non solo degli oriundi italiani ma anche di persone appartenenti ad altre nazionalità ?
A mio avviso soprattutto al fatto che la lingua italiana in Canada e, soprattutto nel Quebec, da lingua d'emigrazione si è trasformata in lingua di cultura. Ciò significa che sia gli oriundi italiani, e in particolare coloro che appartengono ad altre etnie, vedono nella lingua italiana un mezzo per accedere ad una cultura, come quella italiana, che apre le porte su vasti campi che prima dell'avvento dei computer e delle telecomunicazioni in tempo reale, erano rimasti relegati tra una elite. Oggi, invece, c'è la musica, il cinema, la moda, lo sport, e anche le nostre industrie che vanno conquistando posti sempre più importanti in tutto il mondo; tutti ambiti che suscitano molto interesse nei riguardi della nostra cultura e della nostra lingua.
Parliamo del Quebec e, in particolare della città  di Montréal, che il nostro console, Gian Lorenzo Cornado, definisce come la città  più italiana del Nord-America. Attualmente dove viene insegnato l'italiano?
Abbiamo i corsi d'italiano al sabato gestiti dal PICAI, con circa 3.630 allievi; i corsi Pelo in alcune scuole elementari governative con circa 2.900 allievi. Poi l'Italiano viene insegnato in alcune scuole private, in alcuni CEGEP e in sei università : Laval University di Quebec, Bishop di Sherbrooke, e le quattro di Montréal: Concordia, McGill, Università  du Quebec e Università  di Montréal. La Concordia conta circa 1.300 allievi all'anno mentre la McGill ne ha 700. In totale possiamo dire che abbiamo circa 11 mila studenti. Ed ora stiamo iniziando una nuova battaglia per far entrare l'insegnamento della lingua italiana nelle scuole superiori.
Da dove vengono i docenti che insegnano in queste scuole?
La maggioranza dei docenti che oggi insegnano italiano nelle nostre scuole sono preparati in loco, ossia nelle nostre università . Occorre, però, che il governo italiano ci dia una mano affinché i nostri professori siano continuamente aggiornati. Occorrerebbe adottare una politica a raggiera in cui l'elemento locale viene messo in sincronia con quello italiano. Sembra che il governo italiano cominci a rendersi conto di questo risveglio, e per quest'anno, tramite gli istituti di cultura, organizza, nel mese di ottobre, una settimana della lingua italiana.
Certamente, una settimana su scala mondiale, dedicata alla lingua italiana, è una gran bella cosa ma occorre che le nostre autorità  si rendano conto che questo momento di grazia che attraversa la nostra lingua, deve essere aiutato in modo concreto per far sì che esso possa consolidarsi e continuare a progredire. Da una ricerca sulle lingue moderne che si studiano nelle università  del Quebec, risulta che l'italiano, dopo lo spagnolo, va gradualmente progredendo mentre tedesco e russo sono in netto ribasso. Nel Quebec l'italiano resiste molto di più che nelle altre province.
Parliamo del Convegno Internazionale di Lovanio, in Belgio. Di che cosa si tratta?
Questo convegno è organizzato dall'Associazione Internazionale di Studi di Italianistica con lo scopo di conoscere qual è lo stato di salute dell'italiano nel mondo. Io andrò a parlare sull'italiano nel Canada Francese. L'importanza di questo convegno deriva dal fatto che l'italiano è parlato o compreso da circa 150 milioni di persone sparse in tutto il mondo, e soltanto in Canada da circa 600 mila persone. 
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Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017