L’eterna magia dei burattini

«Siamo in una realtà che ci priva della dimensione ludica e della fantasia, che è un miglioramento del mondo attraverso le proprie proiezioni».
04 Febbraio 2002 | di

Bologna

Enrico e Giulia Deotti, da quattordici anni non fanno altro che divertire bambini e adulti. E, nonostante la loro giovane età , sono stati riconosciuti tra i più bravi in Italia e nel mondo, in più di un";occasione. Hanno ricevuto la Laurea ad Honorem dell";Università  dei Burattini nel 1997, il Primo Premio «La città  dei bambini» al Festival Internazionale dei Burattini di Genova, e il conferimento nel 1998 della cittadinanza onoraria della città  dei bambini (con loro solo lo scrittore Daniel Pennac), il Premio Silvano d";oro ai bravi burattinai d";Italia nel 1999, e Il Premio nazionale Benedetto Ravasio nel 2000.

I due burattinai sono sempre raggiungibili tramite il sito internet http://giullare.interfree.it mentre nella loro casa-laboratorio sulle colline nelle immediate vicinanze di Bologna (via Ancognano, 5 - 40037, Sasso Marconi, Bologna, tel. 051-847082), li si può trovare solo nei periodi in cui il Teatrino Giullare sosta nella sede per allestire i nuovi spettacoli.

Durante il carnevale Enrico e Giulia sono in piena attività . Sono già  stati anche all";estero in moltissime tournée. In Turchia i burattini "; tramite le voci di Enrico e Giulia "; parlavano turco, davanti agli studenti universitari che li hanno accolti con molto calore. Gli spettacoli del Teatrino Giullare sono stati rappresentati nei principali Festival di teatro di figura anche in Francia, Austria, Svizzera, Grecia e America Centrale.

I due burattinai, insieme nel lavoro e nella vita, sono laureati in Drammaturgia all";Università  di Bologna, producono e promuovono in Italia il teatro di figura: rientrano in questo genere tutte quelle rappresentazioni che prevedono l";utilizzo di marionette, burattini o teatro di ombre (proprio con sagome che producono ombre, molto diffuso in Turchia, in Grecia e in Asia).

Il Teatrino Giullare ha operato un notevole rinnovamento di soggetti e di linguaggio, attingendo alla Commedia dell";arte (le maschere, i tipi del vecchio, del servo, dell";innamorato), e al teatro d";autore: è stata la prima compagnia italiana ad aver presentato ai bambini testi di Plauto, Aristofane, Euripide, Shakespeare, con commedie che soddisfano piccoli e adulti. Il Teatrino Giullare si occupa dei testi, cura la regia dello spettacolo e fabbrica addirittura i burattini, le cui teste multiformi sono intagliate da Enrico e Giulia nel duttile legno di cirmolo, per sé e per altri, come per esempio per la famosa Compagnia degli Sbuffi di Napoli.

 I classici e la Commedia dell";Arte

 Uno dei pezzi forti del Teatrino Giullare è il Capitan Fracassa, ispirato al Miles Gloriosus di Plauto. In una baracca a doppio boccascena, Arlecchino si traveste, corre e s";ingegna per aiutare due fidanzati a ricongiungersi e per dare una lezione al suo padrone vanaglorioso. Ne La Pace (ispirata a una commedia di Aristofane), un contadino si serve di un enorme scarabeo per visitare il mondo in cerca della pace da tempo nascosta agli uomini. Anche se si impara sempre qualcosa, questo non vuole essere un teatro «didattico». «Siamo in una realtà  "; spiega Enrico "; che ci priva della dimensione ludica e della fantasia, che è un miglioramento del mondo attraverso le proprie proiezioni. Per questo crediamo sia importante fare questo lavoro che, invece, è tutto frutto di gioco, creatività  e invenzione».

Nelle Serenate, tre scherzi comici con le maschere della Commedia dell";Arte (di cui i burattinai sono forse gli ultimi eredi), Brighella e Arlecchino duellano tra loro e Colombina esce, li interrompe e dice: «Pace, Pace».

«I bambini, in qualsiasi parte del mondo "; dice Giulia "; si comportano allo stesso modo: intervengono, parteggiano per i buoni, tirano sassi al cattivo. Vogliono punire l";imbroglione e ristabilire giustizia e pace».

Il fatto di poter vivere del loro lavoro, senza sovvenzioni, è per Enrico e Giulia Deotti un sogno realizzato. Il loro obiettivo è ora quello di ridare la considerazione che merita ad un";arte che in passato è stata ambasciatrice nel mondo della cultura italiana. Oggi invece i burattini in Italia fanno la parte di Cenerentola. Nel resto d";Europa ci sono teatri stabili di burattini, che sono considerati un";arte a livello della danza, dell";opera, ecc.

 Il maestro Otello Sarzi

 «Il più grande burattinaio del Novecento "; non hanno dubbi Enrico e Giulia, che da lui sono stati anche premiati "; è stato Otello Sarzi, morto recentemente all";età  di settantanove anni. Mantovano d";origine e reggiano d";adozione, negli ultimi anni si era ritirato a Bagnolo, dove la Fondazione Famiglia Sarzi è impegnata nel restauro di un immenso patrimonio di burattini e nell";allestimento di un museo. Otello, che proveniva da una famiglia di burattinai con una tradizione più che secolare, è stato, con il suo «Teatro setaccio burattini e marionette», un grande innovatore e ha sperimentato tutti i generi, dai collage di Fantasia musicale, al Pinocchio di Collodi. Ha lavorato con Streheler, Dario Fo e, grazie a lui, sono nate tantissime compagnie. Sarzi, barba lunga e focoso temperamento d";artista, non mandava a dire le cose a nessuno, in particolare la sua forza polemica si scatenava con politici e assessori alla cultura. Il suo carattere forte "; come ha scritto Fulvio De Nigris nel suo libro Otello Sarzi burattinaio annunciato "; il suo spirito polemico e battagliero, lo hanno reso un personaggio scomodo. Più conosciuto all";estero che in Italia.

 I burattini italiani nel mondo

 I burattinai italiani, eredi della Commedia dell";Arte del Cinquecento, hanno esportato i burattini a guanto in tutta Europa. Una delle maschere più diffuse all";epoca era quella di Pulcinella che è diventato Polichinelle in Francia, Punch in Inghilterra, Petruska in Russia, ecc.

Attualmente il teatro di figura nel mondo ha varie forme e tecniche, e in molti casi si distingue nettamente dal teatro dei burattinai italiani. In oriente (dalla Turchia, all";Indonesia, alla Cina) troviamo l";uso di sagome e ombre mentre in Giappone c";è una forma di teatro tradizionale molto famosa che si chiama bunraku con fantocci da tavolo, ciascuno mosso da più animatori.

In Francia e in Europa occidentale stanno prendendo piede diverse sperimentazioni che spaziano dal burattino all";oggetto mentre in Europa dell";est prevalgono le marionette a filo. Nel Nord America c";è una grande diffusione di spettacoli con pupazzi sul modello del Muppet";s Show di Jim Henson, o una contaminazione con il teatro di happening come nel caso della storica compagnia dei Bread and Puppet.

Nel Sud America i contatti molto diretti con Spagna e Italia hanno determinato un certo assorbimento dei nostri generi. Le principali caratteristiche del teatro italiano dei burattini, che continua ad essere richiesto anche all";estero, sono la potenza e la fama di alcune maschere, in modo particolare Pulcinella, Arlecchino e Pantalone.

Anche in Paesi lontanissimi da noi la comunicazione attraverso il teatro di marionette e burattini risulta efficace e molto apprezzata, perciò i burattini si possono considerare un po"; gli ambasciatori della tradizione teatrale italiana nel mondo.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017