L’incubo asteroide
Quella notte tra il 31 dicembre 1800 e l`1 gennaio 1801, gli altri stappavano bottiglie di spumante alla grande, e ne avevano tutti i motivi: stava nascendo un nuovo anno. C`era una persona, però, che era dedita a tutt`altre occupazioni, senza farsi distrarre dal clima di festa: si chiamava Giuseppe Piazzi, era un astronomo di Palermo, e stava scrutando il cielo per mettere a punto una mappa stellare.
Fu così che, proprio mentre gli altri brindavano, lui inquadrò un minuscolo corpo celeste in movimento, e lo battezzò Cerere in omaggio alla dea patrona della Sicilia (la dea delle messi: non a caso la Sicilia nell`antichità era chiamata il granaio di Roma). Negli anni successivi, vennero scoperti altri tre di questi piccolissimi oggetti, e si decise di chiamarli Asteroidi perché simili alle stelle, cioè agli astri. Si vide che erano all`interno del sistema solare, dunque nel cortile di casa nostra, e che erano concentrati tra Marte e Giove.
Da allora, le scoperte si sono moltiplicate, anche se nemmeno oggi sappiamo quanti siano questi mini corpi celesti: di sicuro, non meno di mezzo milione. Sono davvero piccolissimi, perché vanno da un diametro di un centinaio di chilometri a poche decine di metri. E non sono i soli. A parte questo serbatoio di pietre volanti tra Marte e Giove, gli astronomi stimano che in giro per il sistema solare ce ne sia addirittura più di un miliardo.
Come tutto quello che c`è nello spazio, se ne vanno tranquillamente in giro. E periodicamente, sulla Terra, spunta il timore che un giorno o l`altro uno di questi ci possa piombare addosso. Anche nelle scorse settimane è suonato un nuovo allarme, basato sulla segnalazione che sette asteroidi finora sconosciuti rischierebbero nei prossimi decenni di schiantarsi sul nostro pianeta, nel qual caso provocherebbero danni ingenti.
L`allarme francamente è eccessivo. Ci sono, in realtà , circa 1300 asteroidi con diametro superiore a un chilometro che attraversano l`orbita della Terra, ma nella stragrande maggioranza dei casi il nostro pianeta si trova da un`altra parte quando un asteroide interseca il suo cammino spaziale. Inoltre, moltissimi di questi corpi spaziali sono di dimensioni minime, e il loro impatto con la Terra non lascia segni evidenti (tanto più che tre quarti della superficie terrestre è fatta di acqua).
Per produrre guasti veri, ci vuole un asteroide del diametro di almeno un chilometro; e corpi di queste dimensioni colpiscono la Terra soltanto una volta ogni milione di anni circa. Certo, in quel-l`occasione son dolori: l`impatto comporta un`esplosione di energia superiore a quella di mille bombe atomiche da cento megatoni l`una.Una di queste catastrofi cosmiche sembra essere successa 65 milioni di anni fa, con una collisione tale da riempire l`atmosfera di gas e polvere. Una prova indiretta delle conseguenze l`abbiamo dalla constatazione che più o meno in quell`epoca, verso la fine dell`era Cretacea, sulla Terra si estinsero all`improvviso i dinosauri, che fino ad allora avevano dominato la scena, ma anche molti altri animali e diverse piante, proprio a seguito di una sorta di lunghissimo inverno determinato dalla presenza nell`aria del materiale dell`asteroide disintegratosi nello scontro.
Ma allora, dobbiamo attenderci una replica a breve scadenza? Gli scienziati invitano a non precipitare. Entro i prossimi cento anni possiamo prevedere l`arrivo di un oggetto spaziale delle dimensioni comprese tra i 30 e i 50 metri di diametro; e fin qui è tutto. A distanza di tempo molto maggiore (e chissà se allora ci sarà ancora l`uomo sulla Terra) potrà essere la volta di un macigno di un chilometro.
I più pericolosi sono i cosiddetti 'Asteroidi Aton', che circolano all`interno dell`orbita della Terra attorno al Sole, e seguono una traiettoria per ora imprevedibile, perché influenzata dall`attrazione gravitazionale di Venere e di Mercurio, oltre che della Terra e del Sole. Ma se proprio uno di questi si decidesse a far guasti, è probabile che non trovi spettatori per il suo show. O che gli spettatori di allora, grazie alle tecnologie del futuro, riescano a dirottarlo su un altro palcoscenico, limitandosi a osservare lo spettacolo da distanza di assoluta sicurezza.
Internet per non vedenti
' Navigare' su Internet, un`attività che raccoglie sempre più proseliti, non presenta più problemi nemmeno per chi è privo della vista, grazie a una serie di innovazioni tecnologiche: sono già oggi disponibili sul mercato dei pacchetti di software che sono in grado di 'prevedere' le difficoltà incontrate dai disabili, e di fornire una traduzione delle icone che appaiono sugli schermi dei computer in caratteri alfanumerici, leggibili dalla 'barra Braille'.Quest`ultima è una barra a matrici ad aghi, che traduce in codice Braille (quello messo a punto per i ciechi) il contenuto di una riga di testo che appare sullo schermo dei computer. In aggiunta a questo, ci sono anche sistemi di sintesi vocale sempre più perfezionati, i quali consentono di digitalizzare i testi contenuti in un computer e di leggerli con voce pressoché umana. Per quanto riguarda Internet, i programmi immessi sul mercato sono in grado di analizzare le varie pagine e di sistemarne le componenti grafiche in un menu che può essere letto sia dalla barra Braile che dal sintetizzatore vocale.
Belgio: sono tornati i castori Dopo un secolo di assenza, i castori tornano a farsi vedere in Belgio, in particolare nella provincia di Liegi, al confine con la Germania: erano scomparsi, appunto, un centinaio di anni fa, e il loro ritorno è stato accolto con grande soddisfazione dagli esperti, soprattutto per la funzione di riequilibrio nella gestione delle zone umide che può essere esercitata da questi animali.
Assai comuni in tutta Europa, i castori nel Medioevo avevano subìto una caccia spietata, che ne aveva determinato la quasi scomparsa. Sono sempre stati, del resto, una preda ambita, non solo per la pelliccia, ma anche per la carne. E questo per un aspetto curioso: nel 1754, gli studiosi della facoltà di medicina di Parigi avevano classificato i castori come pesci; dunque, potevano essere mangiati anche di venerdì e durante i periodi di digiuno e astinenza. Erano, inoltre, in possesso di una speciale ghiandola, il 'castoreum' che costituiva una riserva di acido acetilsalicilico, utilissimo per combattere il mal di testa.
Un satellite per controllare le mucche Non c`è più scampo neppure per le mucche. Anch`esse verranno controllate dal satellite, e dunque saranno rintracciabili ovunque, per quanto si muovano alla ricerca di erba. È un problema non indifferente, del resto: ogni anno, undici milioni di capi di bestiame attraversano liberamente le frontiere degli stati europei. Si tratta, dunque, di evitare gli spostamenti illegali, i furti, la trasmissione di epidemie.
A tutto questo porrà rimedio un apposito sensore sistemato nella pancia dell`animale, e che consentirà di controllare gli spostamenti attraverso un satellite. Fantascienza? Niente affatto. Si tratta di un programma di ricerca finanziato dall`Unione europea, e presentato qualche settimana fa a Barcellona.
L`obiettivo, oltre a quello specifico di controllare i movimenti dei singoli animali, è di arrivare ad allestire una vera e propria anagrafe europea del bestiame, il cui impatto sarà notevole sul mercato della carne, grazie all`aumento di fiducia dei consumatori, ai prezzi più vantaggiosi e alla maggiore scelta di carne di qualità . Ci saranno benefici anche grazie alla diminuzione dei costi di amministrazione, e alla riduzione dell`incidenza delle frodi. |