L'InterComites gioca le sue carte

Riforma della struttura dei Comites, Conferenza mondiale dei giovani, associazionismo, Rai International e cittadinanza italiana. Sono i temi affrontati nell'incontro di Ottawa.
10 Marzo 2008 | di
Ottawa
I Comites hanno come scopo principale quello di interpretare e applicare tutte quelle iniziative che servono per informare e mantenere contatti diretti con le comunità italiane. Soltanto quando i vari raggruppamenti che costituiscono queste associazioni che operano nelle varie città di questo Paese si riuniscono in conferenze comunitarie, si possono conoscere i programmi delle loro attività che essi si propongono di svolgere in seno alle varie comunità italiane sparse nelle diverse Province canadesi.
A fine gennaio si sono riunite a Ottawa i presidenti dei vari Comites. Erano presenti Gino Cucchi del Comites di Toronto, Alberto Leone di Vancouver, Marco Pagani di Ottawa e Giovanna Giordano del Comites di Montréal che ha anche la carica di coordinatrice. Era presente all’incontro anche il vice-segretario generale del Cgie, Consiglio generale per gli italiani all’estero, Giovanni Rapanà.
Con il passare degli anni, questi organismi pur avendo svolto un lavoro molto importante e impegnativo, non hanno potuto soddisfare appieno le richieste dei loro associati per via di alcune anomalie esistenti nella loro organizzazione. È diventata evidente la necessità di apportare modifiche sia nella struttura che nella stessa ragion d’essere. Per introdurre reali modifiche al suo assetto operativo, i presidenti dei Comites canadesi si sono riuniti in assemblea per iniziare una riflessione all’interno dei loro organismi, e per formulare delle proposte volte a emendare la legge istitutiva dei Comites coinvolgendo in questo processo l’intera comunità italiana. È stato stabilito che nella prossima riunione dell’InterComites verrà redatto un documento che contenga le proposte dei vari organismi partecipanti.
Inoltre questo Comitato dei Presidenti ha discusso la possibilità di rinnovare anche i Comites esistenti in Canada, stabilendo una consultazione elettorale dei cittadini che hanno conservato la cittadinanza italiana.
Qualora il governo canadese volesse far perdurare le sue riserve su questo procedimento elettorale, i presidenti suggeriscono di fare le consultazioni come quelle del 2004 cioè attraverso una consultazione elettorale gestita dalla stessa comunità e finanziata dagli stessi Comites che dovrebbero ricevere adeguati finanziamenti dal Governo italiano. A tale proposito è stato deciso di inviare una richiesta al Governo italiano.
Il Comitato dei Presidenti ha rivolto, questa volta, un’attenzione particolare ai giovani. Non è facile organizzare i giovani italocanadesi perché essendo nati, in grande maggioranza, in questo Paese, non sentono la necessità di far parte di una vera e propria associazione italiana. Occorre sensibilizzarli tramite la cultura e tutte quelle attività che li avvicinano all’Italia. E, a tal proposito, il compito dei Comites si fa ancora più impegnativo e arduo: occorrono veramente attività valide in grado di suscitare in loro un vero e proprio interesse per la terra dei padri. Gli interessi sono molteplici ma i più importanti sono la cultura e il turismo.
La cultura italiana è un campo vastissimo che offre a tutti spunti per entrare nel magico mondo delle bellezze della nostra terra. Ma per entrarvi occorre un lasciapassare molto importante che è l’uso della lingua italiana. E la pratica linguistica coinvolge non solo le scuole che offrono corsi di lingua italiana ma anche le famiglie perché la conoscenza di una lingua, se si apprende attraverso la scuola, si consolida con l’esperienza pratica che soltanto una famiglia che parla italiano può dare ai propri figli.
La cultura italiana va oltre la lingua perché essa sfocia nella poesia, nel bel canto e nelle varie arti come la musica, la pittura e la scultura. L’intera comunità italiana ha dunque il compito di sensibilizzare i giovani mediante l’organizzazione, com’è già accaduto e accade, sebbene sporadicamente, con letture di poesie in lingua italiana, mostre di pittori e scultori in modo da incoraggiare i giovani non solo a vedere ma, per chi ha talento (e i talenti tra i giovani italocanadesi non mancano), a misurarsi con le tante capacità di affermarsi così da costituire almeno nei piccoli raggruppamenti, quei talenti capaci di esprimersi. Le stesse cose si possono dire per la musica: in questo campo gli esempi non mancano, e la nostra comunità pullula di talenti canori, taluni anche di un certo valore.
Il Comitato dei Presidenti ha fatto una richiesta al Governo italiano chiedendo di convocare nel corso di questo 2008, la Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo. L’organizzazione di un tale evento era stata già prevista qualche anno fa, e ora i nostri giovani tornano alla carica e hanno impegnato il Cgie a sostenere la loro richiesta. E non manca occasione per manifestare il suo apprezzamento nei confronti del Cgie, questo organismo consultivo, il solo che può arrivare con un certo margine di successo fino ai ministeri dove vengono prese le decisioni. Speriamo che i nostri governanti non dimentichino le promesse fatte. Riunire delegazioni di tutti i giovani provenienti dai vari Paesi d’emigrazione, sarebbe un atto di sincera collaborazione per avvicinare la gioventù odierna all’Italia.
Nel corso della riunione, l’Assemblea dei Presidenti ha deliberato di organizzare la VI Conferenza dei Giovani italiani in Canada nel 2008. Questa conferenza dovrebbe aver luogo, a data ancora da stabilirsi, nella città di Quebec, che quest’anno festeggia i suoi 400 anni dalla fondazione. Molto probabilmente essa avrà luogo nel prossimo mese di maggio in concomitanza con alcune attività culturali promosse e realizzate con la partecipazione del Governo italiano, tramite il Consolato generale di Montréal e l’Istituto Italiano di Cultura.
Nella riunione è stato discusso il problema dell’Associazionismo italiano nel mondo. E una riflessione su questo importantissimo argomento è stata proposta dal Cgie che chiede di indagare sull’esistenza e consistenza delle associazioni italiane presenti nelle rispettive circoscrizioni dei partecipanti. Conoscere il numero e la consistenza di queste associazioni serve non solo ad avere un quadro della realtà associativa locale ma anche a evidenziare il potenziale delle varie comunità e il peso e l’incisività che le stesse associazioni hanno nei confronti dei governi siano essi municipali, provinciali o federali.
Il rappresentante del Comites di Ottawa, Marco Pagani, ha presentato una serie di proposte scaturite da un’indagine avviata tempo fa da un apposito Comitato con lo scopo di chiedere alla direzione di Rai International di migliorare la sua programmazione. È stato deciso di inviare una lettera al direttore di Rai International, Piero Badaloni, dandogli alcuni suggerimenti per dare più spazio alle comunità che vivono all’estero. A tale proposito la presidente del Comites di Montréal, Giovanna Giordano, ricorda che l’occasione per discutere col presidente di Rai International potrebbe essere il seminario internazionale sull’informazione italiana nel mondo che si svolgerà in primavera a Montréal.
Uno degli scottanti problemi su cui si è discusso riguarda il riacquisto della cittadinanza italiana. Il Comitato dei Presidenti ha espresso la propria delusione per la mancata approvazione della legge che consenta il riacquisto della cittadinanza italiana. Questo è un vecchio problema che si trascina da anni per cui a tantissimi italiani, chi per una ragione chi per un’altra, è impedito il riacquisto della cittadinanza. Io penso che a tal proposito bisogna fare appello a quei 12 deputati e 8 senatori eletti nella Circoscrizione estero affinché si facciano carico, presso il prossimo Parlamento italiano, di emendare la legge sulla cittadinanza italiana in maniera da eliminare l’attuale ingiustizia.
Alla fine della riunione, i presidenti dei vari Comites del Canada hanno sottoscritto e approvato un documento redatto dal Comites di Montréal che dice testualmente: «Il Comites di Montréal esprime la propria solidarietà e il proprio sostegno al vice-segretario generale del Cgie, Giovanni Rapanà, con il quale condivide l’impegno nella campagna d’informazione da questi intrapresa volta a chiedere al Ministero degli Esteri il rispetto della trasparenza da parte degli enti gestori dei corsi di lingua e cultura italiana in Canada, nella gestione dei contributi che ricevono dallo Stato italiano e, inoltre, che vengano garantiti ai cittadini italiani residenti in Canada e nel mondo gli stessi diritti in materia di accesso all’informazione che hanno gli italiani residenti in Italia previsti dalla Legge 241/90. Inoltre esprime la propria fiducia nei confronti del consigliere e vicepresidente del Cgie, Giovanni Rapanà, esortandolo a continuare la sua attività in seno al Cgie».
Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017