L'italiano che ha costruito Toronto

Originario del Lazio, Baldassarra ha sempre lavorato con onestà e competenza, valorizzando i suoi collaboratori e impegnandosi in varie attività sociali e benefiche.
17 Dicembre 2009 | di

Toronto
Entro di buon mattino nell’enorme e lussuoso complesso della sede della «Greenpark Group of Companies», e dopo qualche istante d’attesa, Carlo Baldassarra viene a incontrarmi lui stesso per condurmi nel suo spazioso studio. A prima vista resto impressionato dai numerosi quadri che tappezzano le pareti di questo locale, soprattutto perché tra loro spiccano vari riconoscimenti ufficiali ricevuti per meriti imprenditoriali e umanitari, intercalati a quadri di carattere religioso. Mostrandomi una lunga lista di nomi annotati su un taccuino, a sottolineare i molti incontri in agenda per la giornata, ammette di essere devoto di sant’Antonio, e di visitarne la Basilica e la Tomba ogniqualvolta si trova in visita in Italia.
Originario di Valle Masena, una frazione di Veroli, nella Ciociaria, Carlo Baldassarra lasciò la terra natia il 1° giugno 1958, a 19 anni. Era la festa della Santissima Trinità, e la mamma vedendolo partire e abbracciandolo un’ultima volta, gli mormorò piangendo: «Figlio mio, ti affido alla protezione della Santissima Trinità».
A invogliarlo a intraprendere l’avventuroso viaggio era stato il padre che l’aveva preceduto a Toronto l’anno prima. Nel 1960, però, il padre preferì rimpatriare per gestire un piccolo mulino ad acqua di cui era proprietario. Rimasto solo a poco più di 20 anni, Carlo, che aveva già iniziato a lavorare come carpentiere in alcuni cantieri edili con un gruppo di trevigiani e friulani, cominciò ad assumersi le sue responsabilità, e ben presto divenne caposquadra nella compagnia. Nel 1963 si sposò e nel 1966, incoraggiato dall’esempio di altri suoi corregionali diventati imprenditori nell’edilizia, iniziò anche lui a costruire case, inizialmente da solo, e subito dopo con altri due partner esperti con cui è rimasto legato per oltre quarant’anni. È stata un’avventura a lieto fine. La prima casa fatta da solo nel 1966, fu seguita da tre altre nell’anno seguente. Poi le case divennero dieci, cento, mille negli anni successivi, fino ad arrivare a circa tremila case all’anno, nel periodo più propizio dell’economia canadese. Finora oltre 52 mila case sono state costruite nella città di Toronto e nelle municipalità limitrofe dalla compagnia «Greenpark Homes» che dal 1981 viene considerata la più grande impresa edile di tutto il Canada. Questo successo non è stato una coincidenza fortuita, quanto piuttosto il risultato di un lavoro serio e responsabile dei dirigenti e degli impiegati. La loro strategia è stata quella di assicurare il miglior servizio possibile ai loro clienti, evitando a priori ogni problema inerente la costruzione. Così facendo, l’impresa è diventata sinonimo di eleganza e di eccellenza. Per restare in cima alla graduatoria dei costruttori edili in Canada, «Greenpark Homes» risponde non solo alle esigenze di un mercato mutevole e instabile, ma anticipa i cambiamenti, tenendo conto di elementi strutturali sicuri e di tecniche collaudate, e aggiungendovi ispirazione e immaginazione. Dopo aver raggiunto una solida reputazione nel settore della costruzione di case residenziali per famiglie, col passare degli anni, l’impresa è diventata la «Greenpark Group of Companies», espandendosi e diversificando le diverse attività con la progettazione, la costruzione e la gestione di edifici a uso condominiale, industriale e commerciale. La diversificazione è stata un’ottima strategia di crescita dell’azienda, rimanendo nella stessa area di competenze, migliorandosi nel suo campo e crescendo lentamente in altre direzioni. La «Greenpark Group» ingloba attualmente otto differenti compagnie, tutte specializzate nell’edilizia, ed è divenuta anche l’acquirente più grande di terreni residenziali in Canada.
Nonostante i lusinghieri successi che ha raggiunto con la sua compagnia che ha celebrato quest’anno i 42 anni di attività, Carlo Baldassarra è rimasto un uomo semplice, schivo, e che soprattutto tratta tutti i suoi impiegati, dal primo all’ultimo, con giustizia e rispetto. È anche un uomo di fede che si commuove quando parla della sua speciale devozione per la Santissima Trinità e dei valori cristiani che gli sono stati trasmessi dai suoi genitori. Dal 1990, ogni anno organizza una solenne festa la domenica della Santissima Trinità nella sua grande tenuta, a venti chilometri a nord di Toronto, invitando amici, paesani e conoscenti, alla messa, alla processione e al pranzo all’aperto. Lo scorso anno vi ha anche costruito una spaziosa chiesa-cappella dedicata alla Santissima Trinità.
Carlo Baldassarra è anche un uomo generoso che non ha dimenticato le sue origini, e che si è servito delle sue ricchezze per aiutare i bisognosi. «L’azienda ha guadagnato molto in tutti questi anni – confida candidamente – ma ho usato parte di questi profitti per sponsorizzare tante attività sociali e ricreative, e per aiutare opere caritative e missionarie in Italia e in Canada». La sua magnanimità, infatti, è conosciuta non solo dagli abitanti del suo paese natio, ma soprattutto dai responsabili di chiese, musei, ospedali e case di riposo per anziani, dove targhe commemorative portano il nome della sua compagnia. Carlo Baldassarra ha da poco superato i 70 anni, ma lavora ancora dalle otto del mattino e fino a sera per 10-11 ore al giorno. Ha avuto anche la fortuna di avere una buona famiglia, con tre figli che a 20 anni sono entrati nell’azienda familiare, e dopo un serio tirocinio, hanno assunto varie responsabilità sull’esempio del padre. Adesso i figli sono diventati maturi ed esperti, e ognuno di loro dirige uno dei vari rami della compagnia.
Colantonio. Quanti operai impiega la sua compagnia?
Baldassarra. Il «Greenpark Group» impiega circa 400 operai, di cui un centinaio lavorano in ufficio. Però se includiamo tutti quelli che lavorano nei vari cantieri che costruiscono per la compagnia, il numero varia da 3 mila fino a 6 mila dipendenti, secondo la stagione dell’anno e l’andamento dell’economia.
Come riesce a dirigere una così vasta azienda?
La nostra compagnia è organizzata molto bene, e opera come una grande piramide in cui ognuno ha responsabilità precise di lavoro e di controllo nei vari cantieri, con capi-squadra che comunicano continuamente con i loro sovrintendenti e dirigenti, i quali a loro volta si rapportano direttamente con il Consiglio dei Direttori che si riunisce settimanalmente. Noi siamo stati insieme molto tempo. La maggior parte dei nostri impiegati ha lavorato per noi 30 o 40 anni, e ogni dirigente è cosi vicino alla costruzione di una casa, quanto lo è un operaio che taglia un asse o che batte un chiodo.
A che cosa attribuisce l’onore e il privilegio di essere il più grande costruttore di case e di edifici di tutto il Canada?
Il lavoro fatto bene è la migliore propaganda. In termini di servizio, noi diamo sempre di più, non meno, di quanto il compratore si aspetta. Perciò molti nostri clienti ritornano, e parlano con i loro amici e parenti. Stiamo attualmente vendendo le case alla terza generazione di emigrati del dopoguerra; prima ai nonni, dopo ai padri, adesso ai figli, e questo è indice di qualità e onestà. Se si considera che in ogni casa abitano mediamente circa quattro persone, possiamo calcolare che circa un quarto di milione di abitanti di Toronto vive in case costruite da questa compagnia.
È orgoglioso di essere italiano?
Sono molto orgoglioso delle mie origini italiane e ho cercato di far coltivare anche nei miei figli questi sentimenti di appartenenza. Sono ritornato molte volte in Italia, specialmente con i figli e con i nipoti, che insieme a me hanno preso il gusto di tornarci spesso, per la bellezza dei luoghi, il clima meraviglioso e i ricordi giovanili. Lo scorso anno, per festeggiare il 50° anniversario della mia partenza per il Canada, sono tornato in Italia con 16 persone, tra cui il padre francescano Celestino Canzio, e insieme abbiamo organizzato una grande festa nella mia contrada, Valle Masena, e un devoto pellegrinaggio al Santuario della Santissima Trinità, a Valle Pietra, con visite particolari alla Basilica di sant’Antonio a Padova e al santuario di Padre Pio a San Giovanni Rotondo.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017