L’omeopatia: piccole dosi di salute
L`omeopatia è forse la più antica delle medicine alternative occidentali. Una medicina sempre più diffusa in Italia, di cui era fervida sostenitrice anche madre Teresa di Calcutta. Dove si nasconde il successo dell`omeopatia? In parte può contare la moda, in parte la paura della chimica, fondamentale è la delusione per l`atteggiamento della maggior parte dei medici, che non ascoltano i loro pazienti come questi si aspettano. Il medico omeopata, infatti, non si stanca di ascoltare. Si informa sul tipo di vita che conduce il paziente, sulle sue aspirazioni, sui problemi più segreti. E, aldilà di ogni interesse puramente psicoanalitico, persino sui suoi sogni.
Questo perché, anche se potrà parere strano, come afferma uno dei veterani dell`omeopatia in Italia, il professor Antonio Negro: 'Nel corso di ripetuti sogni, è possibile che il malato manifesti uno o più sintomi non espressi nello stato di veglia, sintomi capaci di guidare il medico al rimedio giusto per quel caso'. Inoltre, l`ambiente in cui vive il paziente ha una sua importanza peculiare, dato che, sempre secondo il professor Negro: 'Prima della prescrizione di un qualunque farmaco, bisogna preoccuparsi della prescrizione igienica che regola i rapporti del malato con l`ambiente atmosferico, sociale e alimentare in cui vive, secondo una accurata individuazione'.
Il principio generale dell`omeopatia è la 'legge dei simili' (similia similibus curantur), unita a una tecnica complementare per la preparazione dei farmaci (chiamati nel caso 'rimedi'): la diluizione infinitesimale delle sostanze utilizzate, e a tutto un insieme di principi naturali, che danno origine a una concezione originale del malato e della sua malattia.
L`omeopatia si interessa ` come si diceva ` all`uomo nella sua totalità : esamina la persona nella sua complessità , ne studia le reazioni e le interazioni con l`ambiente che lo circonda. Ne risulta che i trattamenti sono sempre personalizzati. La legge dei simili rimane fissa, ma ogni volta va adattata al singolo malato.
Pur essendo codificata da circa due secoli, questa medicina ha radici ben più lontane. Ufficialmente il termine fu utilizzato nel 1810 dallo scienziato considerato il padre dell`omeopatia moderna: Christian F. Samuel Hahnemann (1755-1843), deriva dalle parole greche: Homojos, cioè simile, e pathos, dolore.
All`età di vent`anni, giovane medico, Hahnemann ebbe l`intuizione dell`omeopatia sviluppando e sperimentando su se stesso gli effetti della china per curare la febbre. La scorza di quest`albero dell`America del Sud era conosciuta in Europa già dal 1640. Hahnemann, pur non essendo malato, volle prendere il Chinino per sperimentarne gli effetti in un individuo sano. La sorpresa fu di sentire che si sviluppava una febbre analoga a quella che si guariva, con lo stesso chinino. Per lui, fu un`intuizione geniale. Egli aveva letto addirittura in Ippocrate qualcosa sul fatto che i simili possono guarire i simili.
Approfondì questo principio sperimentando su di sé anche altre sostanze, come la Digitale e la Belladonna: suo grande merito fu, quindi, quello di notare i sintomi provocati dalle diverse sostanze nell`uomo sano, e verificare praticamente la guarigione di malati che presentassero gli stessi sintomi.
Prudente e preoccupato di consegnare al mondo solo fatti concreti e rigorosamente controllabili, Hahnemann pubblicò la prima edizione del suo libro a riguardo: Organon, soltanto vent`anni dopo la sua prima esperienza, nel 1810. Il suo lavoro, pur corredato di testimonianze reali, fu contrastato dai soci contemporanei e dagli accademici ufficiali.
L`Accademia di medicina germanica chiese persino al ministro di Luigi Filippo di proibire per legge l`omeopatia. Ma la risposta del ministro fu saggia e lungimirante: 'Hahnemann è uno scienziato di valore. E la scienza deve essere per tutti. Se l`omeopatia è una chimera finirà presto. Ma se invece è una conquista, si diffonderà malgrado le nostre diffidenze, e l`Accademia stessa dovrà augurarsi che lo sia, perché il suo compito è quello di incoraggiare le scoperte per il benessere dell`umanità ' (La vicenda ricorda il caso Di Bella...).
Hahnemann, dunque, si mosse sulle orme di Ippocrate, per il quale era impossibile scindere nettamente il malato-persona dalla sua organicità cosmico-fisiologica. Hahnemann arrivò a criticare i metodi usati dalla medicina ufficiale contemporanea, e proprio in Organon, si legge: '...Il metodo allopatico (dal greco allos: diverso, e Pathos: dolore, che vuole indicare come le malattie vengano guarite da un`azione differente), prevede si prescrivano medicamenti che non sono in alcun rapporto con lo stato morboso stesso. Questo metodo si prende spesso gioco della vita dei malati, prescrivendo dosi massicce di farmaci spesso pericolosi, e di azione sconosciuta sui vari organi...'.
Le forti critiche al sistema di cura ufficiale, costarono allo scienziato parecchie persecuzioni da parte dei colleghi in Germania, tanto che fu costretto a espatriare a Parigi, dove visse gli ultimi anni, continuando le sue ricerche e ottenendo riconoscimenti e popolarità .
'Oggi non c`è più una grande difficoltà di interazione fra allopatia e omeopatia ` afferma il dottor Carmelo Scuderi, medico chirurgo specializzato in omeopatia, medicina psicosomatica e agopuntura tradizionale cinese `. Non bisogna dimenticare che la stessa medicina ufficiale, allopatica, utilizza alcuni principi dell`omeopatia, per esempio nella vaccinazione, che altro non è che l`inoculazione di un microbo di una malattia di cui si vuole produrre l`immunità . Allo stesso modo, l`omeopatia riconosce i meriti di alcuni interventi chirurgici, che pure contrastano con i suoi principi. Un medico moderno dovrebbe tenere conto dei limiti e delle possibilità di tutti i metodi di cura'.
Tornando ad Hahnemann, colpisce, leggendo i suoi trattati, la certezza di avere rivoluzionato il sistema di cura delle varie patologie attraverso medicamenti assolutamente in grado di distruggere in maniera totale e permanente i sintomi del male, somministrando i rimedi in dosi ridotte preparate attraverso la tecnica della 'dinamizzazione'.
È importante soffermarsi su questo termine essenziale tutt`oggi per le preparazioni omeopatiche. Stabilita e isolata una sostanza, vegetale, minerale o animale, avente un`azione specifica verso una malattia, Hahnemann procedeva alla dinamizzazione, partendo dalla tintura madre di questa. Il passaggio successivo era la diluizione di una goccia di tintura in 99 gocce di alcol. Dopo una energica agitazione, una goccia di questa diluizione veniva disciolta in altre 99 gocce di alcol, e così per più volte, fino ai gradi della diluizione voluta.
Questo metodo arriva a soluzioni centesimali, ma se ne possono avere anche decimali o cinquantesimali, variando il numero delle gocce di alcol. Dinamizzare, però, non significa affatto sciogliere o frazionare il prodotto iniziale, ma ottenere proprio attraverso la diluizione, e attraverso l`agitazione effettuata su ogni diluizione, lo sprigionamento al massimo delle qualità e della potenzialità della sostanza, liberandola dall`aspetto quantitativo per liberarne la qualità .
Oggi, i prodotti omeopatici vengono preparati allo stesso modo, pur tenendo presenti le più moderne tecnologie di preparazione sconosciute all`epoca. Ed è proprio l`impiego di medicinali in dosi infinitesimali, a determinare l`atossicità di questi farmaci. I farmaci, o meglio i 'rimedi' omeopatici, provengono dai tre regni della natura: il regno animale, per esempio, fornisce l`Apis (un derivato dell`ape), la Formica Rufa (dalla formica rossa), il Moschus (muschio); il regno vegetale è quello che contribuisce di più alla farmacopea omeopatica, tra le prescrizioni più frequenti la Pulsatilla (anemone pulsatilla), il Berberis vulgaris (crespino), la Thuya (Tuja); il regno minerale contribuisce in modo fondamentale: con l`Arsenicum album (arsenico), Sulfur (zolfo), ecc. Oggi i medicamenti vengono confezionati in granuli da prendere per via orale, in gocce, iniezioni, polveri e pomate. I granuli non debbono assolutamente essere toccati con le mani, ma presi direttamente, servendosi del tappo dosatore, e lasciati sciogliere sotto la lingua, tenendoli in bocca per almeno dieci minuti.
Malgrado una crescente diffusione di questa medicina, in Italia non esistono ancora cliniche o strutture pubbliche in grado di offrire l`alternativa omeopatica al malato che ne faccia richiesta. Invece in America, in Germania, Francia, Belgio, Austria, India, e in Cina, vi è un gran numero di cliniche omeopatiche, e statisticamente è stato dimostrato che a parità di qualità , escono più malati guariti definitivamente dalle cliniche omeopatiche che dalle cliniche a sistema tradizionale.
Esempi di pronto soccorso omeopatico |
Raffreddore
a) Naso chiuso secco ...................................................... Sambucus
b) Naso che cola ......................................................... Nux vomica
c) Che peggiora in ambiente caldo ................................. Pulsatilla
Mal di testa
a) Da freddo ................................................................... Aconitum
b) Trauma di un nervo ................................................ Hypericum
c) Peggiora con il caldo ............................. Magnesia phosphorica
Insonnia
a) Da ansia ......................................................... Arsenicum album
b) Da eccesso di alcol ................................................. Nux vomica |
Quando i granuli funzionano... e quando no |
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Quando i granuli funzionano:
Cefalea e nevralgia |
Quando i granuli non funzionano:
Cefalea a grappolo |
Per saperne di più |
Istruzioni per l`uso
Abbiamo chiesto alcune informazioni specifiche al dottor Carmelo Scuderi, omeopata specializzato in medicina psicosomatica e ginecologia omeopatica, chirurgo presso l`ospedale Spallanzani di Roma.
Msa. Come mai in Italia il medico omeopata è spesso un medico part time: per metà allopatico e per metà omeopata?
Scuderi. Questo accade per la scarsa diffusione di questo tipo di pratica, che comporta la difficoltà per un medico di vivere di sola omeopatia (tranne in rari casi), e per la mancanza totale di cliniche e ospedali omeopatici. Ci vorrebbero delle normative europee per permettere anche nel nostro paese la possibilità di una scelta autonoma del metodo di cura. Oggi, anche grazie al caso Di Bella, qualcosa si sta muovendo in questo senso.
È possibile curare alcuni tipi di cancro con l`omeopatia?
L`omeopatia può indubbiamente fare molto soprattutto nella prevenzione del cancro. Questo perché più della medicina tradizionale, è in grado di individuare nel paziente tutte quelle predisposizioni, legate alla tipologia fisica e all`ereditarietà , che se trascurate possono senz`altro degenerare. La medicina tradizionale è abituata a considerare il male solo una volta conclamato, e non tiene conto del fatto che il trascurare alcuni sintomi può portare, in un lasso di tempo relativamente breve, allo svilupparsi di un tumore. Tuttavia, anche in casi di cancro conclamato, sono stati sperimentati dei farmaci che hanno comportato un certo successo. Tra i rimedi che statisticamente hanno avuto un maggiore successo posso citare la Thuya, la Phytolacca, l`Arsenicum album. Ma il discorso è complesso, si deve sempre esaminare caso per caso, e grado di avanzamento del tumore. In ogni caso, una cura omeopatica, che comunque prevede sempre il drenaggio e la disintossicazione dell`organismo, è sempre efficace anche per l`appoggio a eventuali chemioterapie.
Tra le patologie più comuni, quali vengono curate con maggior successo?
Per quello che riguarda la mia esperienza, direi soprattutto le allergie, alcuni tipi di asma, molte infezioni ginecologiche, intossicazioni del fegato e delle vie biliari, malattie psicosomatiche da stress, depressioni, emicranie di varia natura, e raffreddori.
È più semplice curare un bambino piuttosto che un adulto, magari anziano, troppo abituato alla farmacologia chimica?
I bambini reagiscono indubbiamente con più prontezza alle cure omeopatiche. Ma anche gli adulti, una volta disintossicati e disabituati all`abuso di certi farmaci, reagiscono bene. All`inizio dei trattamenti c`è spesso un lieve aggravamento dei sintomi, che è comunque di buon auspicio.
L`omeopatia ha dei punti in comune con altre medicine alternative?
Sicuramente, soprattutto con medicine di derivazione orientale, che tengono conto dell`univocità dell`individuo, e dell`importanza di ristabilire un equilibrio che è non solo interno, ma che riguarda anche il rapporto del paziente con il mondo in cui vive. Penso all`agopuntura cinese, che io stesso pratico, e alla medicina ayurvedica. Sono medicine molto antiche, ma che hanno in comune il rispetto della natura, il non opporsi mai alle sue leggi, ma aiutarle nelle loro funzioni.
Ci si può curare da soli, con l`omeopatia?
Senza esagerare. Nel senso che avere in casa qualche semplice rimedio di pronto soccorso per piccole patologie, come un raffreddore, un`emicrania, la puntura di un insetto, è sempre bene, ma conviene avere un punto di riferimento nel proprio medico di fiducia. |
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Omeopatia senza rischi
1 Scegliere uno specialista solo dopo indagini accurate
2 Diffidare di quelli 'integralisti'
3 Prima della visita, fare un`analisi critica e accurata delle proprie condizioni di salute
4 Mai scegliere l`omeopatia come 'ribellione' alla medicina ufficiale.E non rifiutare i farmaci tradizionali per partito preso
5 Attenti alle terapie troppo prolungate e costose
6 Preferire gli omeopati che sono anche medici
Per essere informati:
* Henry Duprat, Materia medica omeopatica, Fratelli Palombi editori.
* Piccolo manuale di pronto soccorso omeopatico, Fratelli Palombi editori.
* Omeopatia per i vostri bambini, Edizioni Red.
* Guida all`omeopatia per la famiglia, Edizioni Tecniche nuove.