Luogo di fede, cultura e formazione
Padre Domenico Paoletti, ofm conv, 54 anni, è docente di Teologia Fondamentale e vicedirettore della rivista «Miscellanea Francescana».
Msa. Padre Paoletti, come si appresta a vivere il suo nuovo incarico?
Paoletti. Mi dispongo a vivere questo nuovo servizio con timore e tremore, consapevole dei miei limiti ma anche della complessità con cui oggi si devono confrontare i centri accademici, specie a Roma, dove vi sono molte Università e Facoltà Pontificie di Teologia frequentate da un numero sempre più esiguo di iscritti. La Facoltà è parte della Chiesa e dell’Ordine (francescano, ndr): qui si valorizzano le esperienze della fede e del carisma attraverso la riflessione e l’approfondimento serio e rigoroso delle diverse discipline filosofico-teologiche; si preparano i futuri frati, sacerdoti, laici animatori culturali nella Chiesa e nei diversi contesti socio-culturali del mondo; si elaborano proposte per la vita dell’Ordine, della Chiesa e del mondo. È un centro culturale dove si elabora con rigore critico il pensiero della fede. Anche se è una piccola Facoltà Teologica, per il nostro Ordine è al contempo dono e grande responsabilità.
Quali saranno le sue prime decisioni?
A beneficio dei profani, può spiegare che cos’è la Cristologia francescana?
Il Dio di Francesco è il Dio che si fa storia, concreto, tangibile e che si manifesta nell’umiltà: questa è la verità della rivelazione cristiana, particolarmente accentuata dal Poverello di Assisi. La Cristologia francescana, quindi, è la riflessione su Gesù Cristo – identità dei cristiani, Dna dei credenti – in chiave francescana, vale a dire presentato secondo l’esperienza di Francesco e la successiva tematizzazione che di questa fece san Bonaventura da Bagnoregio (grande francescano del 1200, cui è dedicata la nostra Facoltà), che con sapienza seppe coniugare teoria e prassi.
In che modo intende migliorare questa specializzazione?
La Cristologia va meglio approfondita e presentata nel suo triplice riferimento: ascolto fondante della Sacra Scrittura, riferimento alla tradizione della Chiesa e dialogo con la cultura contemporanea. In tale triplice riferimento, la mediazione dell’esperienza e del pensiero francescano, specie nell’espressione del dottore serafico san Bonaventura, si rivela di sorprendente attualità. Papa Benedetto XVI, lo scorso mese di marzo, ha dedicato a san Bonaventura ben tre catechesi, durante le udienze generali del mercoledì, ricordando che lo studio del pensiero del grande francescano ha caratterizzato la sua stessa formazione. A fronte delle tante offerte culturali anche in campo teologico, per evitare una frammentazione delle proposte, cerchiamo di impostare lo studio delle diverse discipline più su una sintassi che su una paratassi, cioè su un chiaro centro unificante che è Gesù Cristo, Via, Verità e Vita, attorno al quale raccogliere i vari saperi.
Ha un sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto è di ricreare una Scuola francescana che poggi su una vera vita di comunità, nella quale la fede venga condivisa, ricercata, pensata, studiata insieme. Credo sia necessario tentare di realizzare soggetti comunitari dove il noi prevalga sull’io, soggetti comunitari di pensiero. Dobbiamo imparare a cogliere, anche con l’aiuto di altri esperti, la bellezza, la bontà e la verità del lavoro di gruppo. Apprendere come organizzarlo, con quale metodo e con quali attenzioni, il tutto alla luce e con il «calore» del nostro carisma francescano conventuale. Sono davvero convinto che il futuro passi attraverso il saper lavorare insieme. Noi francescani, che riconosciamo nel dono della fraternità il cuore del nostro carisma, siamo, o dovremmo essere, i più attrezzati e motivati spiritualmente per una comunità di studio. Oltretutto, ciò viene incontro all’esigenza del vero ricercatore, che ha bisogno di essere profondamente inserito nella propria comunità. Basta guardare alla storia: quasi tutti i grandi teologi sono stati membri di comunità religiose.
Zoom
La Facoltà Teologica San Bonaventura è stata eretta il 24 gennaio 1905 nel Collegio Serafico Internazionale dei Frati Minori Conventuali a Roma.
La sua frequenza permette di conseguire i seguenti gradi accademici.
- Baccalaureato: 1° ciclo quinquennale di studi (Biennio Filosofico e Triennio Istituzionale);
- Licenza: 2° ciclo di studi della durata di due anni con specializzazione in Cristologia, in Spiritualità Cristocentrica Francescana, in Francescanesimo Contemporaneo, e in Esperienza e testimonianza cristiana (nell’ambito della Cattedra Kolbiana);
- Dottorato: 3° ciclo, della durata di due anni.
Ci si può iscrivere come studente ordinario (se si intende conseguire i gradi accademici di Baccalaureato e Licenza in Sacra Teologia), straordinario (se si intende frequentare i corsi istituzionali senza conseguimento dei gradi), ospite/uditore (se si intende frequentare alcune discipline senza obbligo d’esame), candidato al dottorato (solo dopo aver conseguito i gradi di Baccalaureato e Licenza in Teologia). L’anno accademico inizia a ottobre e termina a giugno; le iscrizioni aprono a settembre. La Facoltà ha inoltre attivato tre Cattedre (la Cattedra Kolbiana, la Cattedra di Francescanesimo Secolare, la Cattedra del Dialogo tra le Culture – con sede a Ragusa: ne abbiamo parlato sul numero di marzo del «Messaggero di sant’Antonio» –), e un Istituto di Ricerca (l’Istituto «Mulieris dignitatem», presentato sul «Messaggero» del gennaio scorso).
Per informazioni:
Pontificia Facoltà Teologica «San Bonaventura» – Seraphicum
Via del Serafico, 1 - 00142 Roma
Tel. 06 5192007; 06 51503206; Fax 06 5192067
e-mail: segreteria@seraphicum.org