Ma il problema è politico?
Dunque le elezioni ci sono state, ci sono e ci saranno. Le maggioranze politiche e i volti di chi governa cambiano e cambieranno negli anni. E la gente spera sempre che le cose vadano meglio. Ma la vicenda politica e sociale mostra invece di avere una continuità sorprendente e abbastanza negativa. Perché mai? Forse perché ciò che provoca il vero cambiamento sta altrove e in un certo senso prima della politica. Il famoso miracolo economico italiano era il prodotto di un entusiasmo vitale, del prevalere di grandi ideali. Del lavoro di chi voleva inventare il futuro, di milioni di famiglie ottimiste in cui si pensava veramente al futuro dei figli. Quell’Italia a poco a poco si è intristita, il tasso di natalità è calato, e il nostro è diventato un Paese di anziani innamorati della pensione. L’orizzonte è diventato grigio, espressione di un mondo privo di grandi ideali, schiavo del consumismo.
Gli italiani di allora vivevano nel futuro, un futuro la cui immagine i partiti cercano di far rivivere. Quindi governano riproponendo l’entusiasmo e i grandi ideali di un tempo. Ma ci riusciranno? È difficile costruire l’entusiasmo a tavolino.