Manchester rende omaggio alla Vergine

La processione con le imponenti statue si sviluppò grazie agli emigrati provenienti da Frosinone. Mentre cresce il made in Italy, la Manchester Italian Association difende le tradizioni.
16 Maggio 2008 | di
Manchester
L’arrivo dell’estate comporta un grande impegno per gli organizzatori della Processione della Madonna del Rosario di Manchester che, con la Festa della Madonna del Carmine di Londra, è la manifestazione religiosa più importante per le nostre comunità in Inghilterra. Giunta ormai al 119° anno di vita, essa si svolge ad Ancoats dove si erano stabiliti i primi italiani, provenienti in gran parte dalla Ciociaria, per lavorare negli stabilimenti di biscotti, di mattoni e nelle famose gelaterie italiane. Nel 1888 esistevano due associazioni a Manchester: la Società di Mutuo Soccorso e la Società Cattolica che già dal 1834, ovvero cinque anni dopo l’Atto di Emancipazione della Chiesa Cattolica che aveva ripristinato il diritto al culto dei cattolici, organizzava una processione annuale per tutti i fedeli. Fu la devozione di Domenico Antonelli, noto esponente delle colonia locale, a far convergere nel 1889 tutte le forze della Società Cattolica nell’organizzazione della spettacolare processione che gli emigrati, in gran parte provenienti da Frosinone, decisero di dedicare alla Madonna del Rosario. A ereditare questo importante compito è oggi la MIA – Manchester Italian Association – nata dalla fusione, negli anni Sessanta, delle due società, e di cui Lorraine Taurasi è presidente dal 2006. «Fino a tredici anni fa – ci racconta – le donne non erano coinvolte nell’attività dell’Associazione: con un gruppo di amiche proponemmo un cambiamento dello statuto ed è così che, attualmente, dei 25 membri del Comitato organizzativo della Madonna del Rosario, la metà è costituita da donne». Queste ultime, in particolare, riescono a coinvolgere anche le proprie famiglie nell’organizzazione della processione che ha mantenuto intatto il suo profondo carattere spirituale scaturito, originariamente, dalla gratitudine alla Madonna per la protezione ricevuta durante il difficile viaggio che migliaia di italiani, a fine Ottocento, compirono dal centro Italia a Manchester nella speranza di una vita migliore.
Quest’anno la processione cadrà il 29 giugno, e i preparativi sono iniziati già l’anno scorso. «La peculiarità della nostra processione – continua Lorraine, italiana di seconda generazione – consiste nelle antiche statue giunte a noi dai tempi delle prime processioni e che, data la loro mole, vengono trasportate dagli uomini più forti. La Madonna del Rosario è addobbata con tessuti riccamente ricamati a mano e ghirlande di fiori freschi. Sant’Antonio che s’aggiunse in seguito per proteggere gli emigrati, è sorretto dai ragazzi più giovani ed è seguito dal Calvario, costituito da Gesù in Croce ai piedi del quale si trovano la Vergine e San Giovanni». La lunga processione parte dalla Chiesa di San Michele, nel cuore della città vecchia, per farvi ritorno quattro chilometri più avanti, dopo essersi snodata attraverso le strade abitate in passato dagli italiani che vi si erano stabiliti con le loro piccole attività artigianali e commerciali. Anche se si dice che ad Ancoats, a questi tempi, per acquistare una birra bisognava ordinarla in italiano, tanto erano numerosi i nostri connazionali, oggi molti di loro si sono spostati in altre zone della città pur avendo continuato a far riferimento alla chiesa di San Michele che hanno sempre considerato affettuosamente come la «loro». Lorraine, a questo proposito, continua: «Purtroppo la chiesa è chiusa dal 2004 e le statue sono conservate in una stanza di un’altra parrocchia non lontana anche se quest’anno sono state esibite per molte settimane in una mostra dedicata alla nostra comunità presso il Museo della Scienza e dell’Industria». Il made in Italy, che infatti è in grande crescita nella città del nord Inghilterra, è stato celebrato con una mostra del nostro artigianato, in particolare degli oggetti legati alla devozione religiosa. Ed è proprio quest’ultima che dà la motivazione ai membri del Comitato della MIA e ai soci, tutti volontari, di ritrovarsi dopo il lavoro per portare avanti la tradizione. Per raccogliere fondi vengono organizzati due eventi: il Carnevale, a febbraio, e un grande pic-nic in primavera. Dalla vendita dei biglietti, il Comitato ricava i soldi per pagare le due bande musicali che accompagnano la processione e l’arredo floreale che, talvolta, viene donato da alcune attività commerciali. Si può dire che la Madonna del Rosario e Sant’Antonio abbiano così a cuore la processione che non ci si ricorda a memoria d’uomo di un’annata in cui piovesse, in un Paese dove la pioggia è quasi all’ordine del giorno.
«Anche l’anno scorso – conferma Lorraine – nonostante avesse piovuto a catinelle, il sole splendette per tutto il percorso della processione e nessuno si bagnò». Al termine, le quasi seicento persone che partecipano, si danno appuntamento vicino alla chiesa di San Michele per uno spuntino offerto dalla MIA. Ogni anno le autorità locali fanno a gara per partecipare. Nel 2007, in prima fila, c’erano il sindaco di Manchester e numerosi consiglieri. «Sarebbe bello – ci dice la presidente della MIA – se anche le nostre istituzioni potessero partecipare a un evento così importante per la comunità». Numerosi sono i giovani coinvolti dai loro genitori e nonni nelle varie attività dell’Associazione. «I nostri figli e nipoti – continua Taurasi – anche se talvolta non parlano bene l’italiano, partecipano all’organizzazione. Sono loro che sfilano con i costumi nazionali e che tengono alta la nostra bandiera». Ed è proprio pensando ad essi che la MIA ha deciso di avviare dei corsi d’italiano. «La tradizione linguistica, culturale e soprattutto spirituale, ha grande importanza nell’educazione delle nuove generazioni» – aggiunge Lorraine che confida spesso nell’aiuto di suo marito e dei suoi figli. Ogni anno molti soci della MIA prendono parte con le proprie famiglie alla festa della Madonna del Carmine di Londra, la terza domenica di luglio, e per la festa dell’Assunzione si recano a Holywell, nel Galles, dove si svolge una grande processione che attira prelati e fedeli da tutto il Paese.
Un esempio, quello dei membri e soci della MIA, a conferma che in un Paese in cui i cattolici sono una minoranza e nel quale, come spesso avviene in gran parte della società civile, il benessere materiale sembra prevalere su quello spirituale, è possibile vivere serenamente le proprie tradizioni e la propria fede.
Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017