Manhattan avvolta da un lungo tricolore
NEW YORK
La Columbus Day Parade, svoltasi lungo la Fifth Avenue, nel cuore di Manhattan a New York, è stata anche quest";anno un successo per la comunità italoamericana e per l";intera città che ha rivolto così il suo plauso al contributo degli italiani alla storia e al progresso degli Stati Uniti. Più di 500 mila spettatori hanno vissuto la manifestazione lungo la Fifth Avenue mentre altre decine di migliaia hanno seguito il fastoso evento dagli schermi televisivi grazie alla copertura di Rai International e della NBC. Un successo il cui merito va riconosciuto soprattutto alla Columbus Citizens Foundation che promuove e organizza la Parata. Una tradizione che dura dal 1929, e che ha accresciuto il proprio prestigio dal 1984 quando l";allora Presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan, proclamò Festa nazionale il Columbus Day, celebrato ogni anno il secondo lunedì di ottobre, mese della cultura italiana.
In questi anni, hanno partecipato alla sfilata lungo la Fifth Avenue, illustri personaggi come Frank Sinatra, Sophia Loren, Luciano Pavarotti, Tony Bennett, Gina Lollobrigida, Dan Marino, Franco Zeffirelli, Roberto Cavalli, Mario Andretti.
Abbiamo incontrato Lawrence Auriana, presidente della Columbus Citizens Foundation.
Bettero. Oggi che cosa significa per gli italoamericani la Columbus Day Parade?
Auriana. È una celebrazione che onora il contributo che gli italiani e gli italoamericani hanno reso agli Stati Uniti iniziando da Cristoforo Colombo fino ad oggi, con personaggi come il giudice Scalia, «Uomo dell";Anno», e che ci danno l";opportunità di celebrare la nostra cultura e di trasmetterla ai nostri concittadini.
Perché avete scelto il giudice Scalia come «Grand Marshall» della Columbus Day Parade di quest";anno?
Il «Grand Marshall» deve essere un esempio da emulare per gli italoamericani, per tutti quelli che partecipano alla Parata e per quelli che l";hanno seguita. Scalia rappresenta l";italoamericano d";eccellenza. È ritenuto da entrambi gli schieramenti politici la persona con la maggiore esperienza in campo legale. Oltre ad essere un uomo di grandi capacità e competenze, è anche un uomo di carattere e di grande personalità . È sposato da 45 anni e ha 9 figli.
Qual è il ruolo e l";importanza degli italoamericani nella vita civile, politica, economica e culturale degli Stati Uniti?
Gli italoamericani sono presenti in tutti i settori della società americana. A tutti i livelli governativi, tra le file delle forze armate, nel mondo della finanza e dell";impresa, in quello del cinema e della televisione, e nell";industria del divertimento. Tutti hanno fatto carriera perchè l";America è la terra delle opportunità . Se uno ha capacità e lavora sodo, fa carriera e arriva al successo. Questo era il sogno dei nostri ascendenti che sono venuti qui negli Stati Uniti. E penso che il loro sogno, per la stragrande maggioranza si è realizzato.
In che modo la vostra organizzazione lotta contro gli stereotipi che colpiscono gli italoamericani?
Noi protestiamo con decisione quando gli italoamericani vengono insultati come criminali e banditi, sia da parte dei mass media che dall";industria del divertimento. Voglio citare un episodio accaduto lo scorso anno e che ha coinvolto la Dreamworks di Steven Spielberg che aveva prodotto il film d";animazione Shark Tale in cui c";erano degli squali-gangster italoamericani, e i dialoghi si rifacevano alla nostra lingua: era veramente molto denigratorio nei nostri confronti specialmente perché il film era destinato ai bambini. Noi abbiamo protestato in modo molto vibrato contro questa pellicola proprio perché i produttori erano gli stessi che avevano protestato contro altri stereotipi. Evidentemente quando si tratta di italoamericani si usano due pesi e due misure. Ma noi non accettiamo le doppie misure perciò abbiamo criticato Spielberg, e anche Robert De Niro che era una delle voci principali.
Le radici italoamericane di tanti cittadini statunitensi come possono migliorare i rapporti tra le istituzioni italiane e quelle americane?
Questo è uno dei nostri obiettivi con la celebrazione del Columbus Day a New York. Noi cerchiamo di coinvolgere membri del Governo italiano in ogni celebrazione. Ogni anno riserviamo il posto d";onore ad un membro del Governo. Quest";anno era presente l";ex ministro degli Esteri, Franco Frattini, ora vicepresidente della Commissione Europea. L";anno prima era venuto il ministro della Difesa, Martino, e prima ancora il ministro per gli Italiani nel mondo, Tremaglia, presente anche quest";anno. Molti Comuni, Province e Regioni italiane partecipano sponsorizzando la manifestazione, e tanti italiani noti vengono qui a New York in occasione del Columbus Day. Per noi è molto importante che gli italoamericani rimangano in contatto con le loro radici e che questa alleanza tra Stati Uniti e Italia, dal dopoguerra in avanti, continui così ancora per molti anni.
In che cosa, lei personalmente, si sente più italiano che americano?
Io mi sento più italiano sotto l";aspetto culturale in quanto gli Stati Uniti hanno una struttura sociale molto differenziata. I miei nonni sono arrivati qui più di cent";anni fa, e noi oggi coltiviamo ancora molte delle tradizioni e dei valori che loro si portarono appresso dall";Italia. Per quanto riguarda la religione, la famiglia, la cultura, le ricorrenze, la cucina, mi sento ancora molto italiano.
Quali altre iniziative avete in programma nell";immediato futuro?
Dopo il Columbus Day, che richiede parecchi mesi di preparazione, probabilmente saremo coinvolti in una celebrazione molto importante. Non posso rivelarne i dettagli perché è un segreto, e ci stiamo ancora lavorando. Ma dovrebbe avvenire in primavera e coinvolgere membri del Governo italiano in visita negli Stati Uniti con un percorso che inizierà da Washington, per poi approdare a New York, dove si svolgeranno queste celebrazioni per rinsaldare l";alleanza tra Italia e Stati Uniti.