Medaglia d’oro a Sartor

Non solo commercio e finanza ma anche cultura e tempo libero. Soluzioni tecnologiche e servizi per i cittadini fanno di Sydney una città da vivere ventiquattr’ore al giorno.
02 Settembre 2000 | di

 Sydney
Simbolo dell'Australia e città  rispondente a tutte le aspettative commerciali e culturali del Paese tanto da interessare turisti e investitori di tutto il mondo, Sydney ha subito negli ultimi anni una profonda trasformazione che l'ha resa un posto ideale in cui vivere.
Dietro questa operazione c'è un italiano: Lord Major Frank Sartor, innamorato della città , che dalla sua prima nomina a sindaco ha combattuto per realizzare la sua visione di una città  stupenda e funzionale.
Nato in Australia da genitori italiani emigrati dal Veneto nel 1949 (il padre è di Fonte di Treviso e la madre di San Giorgio in Bosco, in provincia di Padova), Frank Sartor, quinto di otto figli, è cresciuto nella zona di Griffith, che ha lasciato per frequentare l'Università  a Sydney, dove si è laureato in Commercio. Entrato in politica nel 1980, è stato subito eletto consigliere comunale nel Sydney Council e, nel 1991, è diventato sindaco, carica rinnovatagli per altri quattro anni da parte del consiglio comunale. Nel 1995, quando è cambiata la legge, gli elettori gli hanno confermato direttamente la nomina a primo cittadino. Nonostante le difficoltà  del 1999 dovute a controversie politiche, Frank Sartor ha riportato, alle ultime elezioni, un successo superiore ai precedenti, ottenendo dai suoi elettori un'ulteriore conferma della loro stima e fiducia.
La vita di Sartor è completamente dedicata alla città  di Sydney. La più importante decisione presa da Sartor è stata quella di trasformare Sydney in una città  residenziale dove la vita non avesse la durata lavorativa dalle 9 alle 5 com'era stato da sempre, ma dove pulsasse 24 ore al giorno, con scopi diversi dall'impiego e dalle operazioni bancarie e di borsa, e con richiami di carattere ricreativo e culturale.
Oltre a condomini ad uso abitativo, sulla scena della città  sono emersi ampi spazi urbani di vitale importanza per la vita sociale e per gli eventi sportivi e culturali nell'intento di migliorare l'immagine di Sydney: la passeggiata lungo la baia dell'Opera House e Mrs Macquarie's Point, l'apertura al pubblico di Isole della baia quali Spectacle, Cockatoo, Clarke e Goat Island, della rivitalizzazione di Circular Quay, il rimodernamento del Pitt Mall e di Martin Place, la costruzione della City Recital Hall di Angel Place e parecchi altri.
Per adattare la sua visione di Sydney alle caratteristiche della città , nel rispetto delle sue origini e della sua natura multiculturale, Sartor ha commissionato una ricerca dal titolo Sydney Beyond 2000, condotta da specialisti che si sono avvalsi del parere di esperti. È risultato che Sydney non deve assomigliare a Londra o ad altre città  inglesi come appare dall'architettura di suoi vecchi edifici, ma deve scoprire il suo stile unico che le viene dal cielo azzurro per la maggior parte dell'anno, dal verde generosamente presente in ogni angolo, dalle spiagge bagnate dall'Oceano Pacifico, unitamente al complesso centro per attività  commerciali e finanziarie a cui si aggiungono le compagnie di telecomunicazioni e informatica.
È scaturita l'esigenza, per Sydney, di essere sempre vibrante e accogliente. In questa trasformazione Sartor ha saputo coinvolgere il settore privato, che ha risposto con entusiasmo alle iniziative nella certezza di riportare dai sacrifici attuali buoni vantaggi per il domani.
Una nuova spinta è venuta dall'organizzazione delle Olimpiadi di quest'anno. Con una stanziamento di 320 milioni di dollari, è stato possibile pianificare progetti di abbellimento che hanno incluso l'allargamento e la pavimentazione in granito dei marciapiedi, l'installazione di moderne panchine in legno molto confortevoli, e di un sistema di illuminazione che prevede, su un unico sostegno, riflettori, semafori, segnali stradali, video camere, pannelli elettronici di informazione e striscioni pubblicitari di diversi eventi cittadini. I chioschi sono stati resi più pittoreschi, e ogni angolo della città  è stato dotato di contenitori dove crescono piante da fiore. Si è trovato il modo di collocare sculture e oggetti d'arte di artisti locali, decorazioni olimpiche e insegne colorate.
Il Safe City Program ha permesso l'installazione di 46 Safety Cameras per la sicurezza di residenti e turisti. Alla Town Hall House c'è il centro di controllo che 24 ore al giorno è gestito da personale specializzato. Esiste un accordo con la polizia impegnata e pattugliare il centro.
Sono stati migliorati i servizi di controllo: ci sono ispettori che verificano la conservazione degli alimenti nei locali pubblici e mantengono puliti e sicuri i 75 chilometri di strade cittadine ed eliminare scritte sui muri e vandalismi.
È stata messa in risalto la cultura degli aborigeni con le esposizioni della Customs House di Circular Quay. Il sindaco ha creato un piano per l'assistenza ai senzatetto con un centro informazione, a cui, in un anno, sono ricorse oltre 25.000 persone e un programma comunitario che offre alloggio e altre forme di assistenza a 3.000 senzatetto.
Con un'amministrazione comunale dinamica e finanziariamente responsabile, Frank Sartor punta al dopo Olimpiadi con progetti per alleggerire il traffico con la costruzione di tunnel, installare videotelefoni in contatto con la polizia, sviluppare il Domain con la dotazione di un anfiteatro all'aperto vicino all'Art Gallery of New South Wales o l'ampliamento dello State Theatre. Sono parecchie le compagnie straniere, soprattutto asiatiche, che hanno accolto Sydney come loro sede. Il sindaco si sta adoperando affinché sia favorito l'ingresso di investitori con una revisione del sistema fiscale e l'introduzione di facilitazioni in vari settori.
Le relazioni di Frank Sartor con la comunità  italiana e con i veneti di Sydney sono buone anche se gli manca il tempo per coltivare la sua amicizia con loro. L'Italia è sempre in prima linea nelle sue scelte. Nel novembre del '99 si è svolta sulla Goat Island la prima edizione del Festival del cinema di Sydney, riservato al cinema italiano con la proiezione di vecchi e nuovi capolavori messi a disposizione dell'Isola del Cinema di Roma grazie alla sponsorizzazione di Cinecittà  Holding e dell'Agenzia Italia Cinema.
Il gemellaggio tra Sydney e Firenze conferma l'attaccamento di Frank Sartor all'Italia che è sempre stata presente a Sydney nelle occasioni importanti. Per il Centenario della Federazione dell'Australia, nel 2001, giungerà  da Firenze una mostra d'arte che testimonierà  il legame tra i due Paesi.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017