Medioli, gli Agnelli del Brasile

I fratelli Vittorio e Alberto, originari di Parma, guidano un gruppo industriale, nello Stato del Minas Gerais, che va dai trasporti ai bio-combustibili, fino all'editoria.
28 Luglio 2010 | di
Betim, Minas Gerais
Cosa c’entrano i trasporti di autovetture, la logistica, la siderurgia, i biocarburanti con i giornali e l’industria della comunicazione? È la prima domanda che verrebbe da porre a Vittorio Medioli, cinquantanovenne imprenditore originario di Parma, naturalizzato brasiliano dal 1981, che con il fratello Alberto guida il Gruppo SADA, acronimo di Spedizione Autotrasporti Depositi Associati: un conglomerato di aziende con base in Minas Gerais, il secondo Stato più popolato del Brasile, con un’estensione territoriale paragonabile a quella della Francia.
Medioli appartiene all’ultima generazione di italiani che emigrarono in Brasile; un flusso pressoché ininterrotto che ebbe inizio nell’ultimo quarto dell’Ottocento, e terminò, di fatto, alla metà degli anni Settanta. È proprio in questo periodo che Vittorio Medioli arrivò in Minas Gerais, anche se bisogna sottolineare che lui è fra quei pochi che lo fecero non «con la valigia di cartone», bensì con un preciso piano imprenditoriale in tasca: quello di gestire il trasporto in tutto il Paese delle autovetture Fiat prodotte negli stabilimenti di Betim, area metropolitana della capitale Belo Horizonte.
Non si può non ricordare, a questo riguardo, che lo sbarco della Fiat in Brasile, negli anni Settanta, fu una delle più felici e lungimiranti intuizioni dell’avvocato Gianni Agnelli, convinto che il mercato brasiliano sarebbe stato fra quelli che, nel volgere di pochi anni, avrebbero dato i maggiori risultati. Oggi la fabbrica di Betim, che si estende su un’area di 2.250.000 metri quadrati, ha una capacità produttiva di 800 mila veicoli l’anno, è in funzione 24 ore su 24, con tre turni di lavoro, e consuma 750 tonnellate di acciaio al giorno. Da sette anni a questa parte, la Fiat è leader incontrastata nelle vendite di automobili con una fetta di mercato del 25%; il che vuol dire che, ogni quattro auto vendute in tutto il Brasile, ce n’è una con lo storico marchio italiano sul cofano.
«Scegliemmo il Brasile – ricorda Alberto, il più giovane dei due fratelli – perché l’Italia già allora ci sembrava un Paese con un’economia stagnante e, dall’altra parte, eravamo convinti delle enormi potenzialità del gigante sudamericano».
L’avventura di Vittorio Medioli in Minas Gerais non iniziò tuttavia con il vento in poppa perché il contratto con la Fiat subì dei ritardi e degli intoppi rispetto alle previsioni. Ma presto le cose si sistemarono.
Nel 1981 Medioli diventa cittadino brasiliano, e nel 1990 inizia un’altra parentesi importante del suo percorso professionale e umano nella patria d’adozione con la candidatura, e l’elezione, a deputato federale tra le fila del PSDB, il Partido da Social Democracia Brasileira. A Brasilia si confermerà per altri tre mandati, l’ultimo dei quali svolto sotto la bandiera del Partito dei Verdi.
Nella stessa epoca in cui Vittorio decide di intraprendere l’esperienza politica ad alto livello, lo raggiunge in Brasile il fratello Alberto – oggi direttore generale del gruppo – che qualche anno più tardi sarà tra i fondatori della Camera di Commercio italobrasiliana di Minas Gerais, che prima di allora era solo una succursale di quella di Rio de Janeiro.
Sono gli anni della grande crescita del gruppo SADA nella quale possiamo leggere chiaramente la cifra imprenditoriale dei Medioli, basata sulla diversificazione delle attività. Se il trasporto di autovetture nuove di fabbrica, dal costruttore ai concessionari, unitamente alla logistica, rimane il core business – SADA è leader del settore in tutto il Sud America –, il gruppo ha aperto negli anni altri fronti, oltre a quello dell’editoria e della grafica, che meritano un cenno a parte. Sono attività che spaziano dalla fabbricazione di pezzi di ricambio, alle concessionarie di autoveicoli, alle raffinerie di alcool e biodiesel, nonché al settore immobiliare e a quello della riforestazione e della produzione di energia da biomasse. Il gruppo impiega direttamente più di 4 mila dipendenti, ma sono almeno altrettanti i posti di lavoro creati dall’indotto.
I progetti di Medioli, tuttavia, puntano molto sull’area della comunicazione: il successo dell’Editrice Sempre (6 giornali, portali Internet, libri e una web Tv) creata da Vittorio Medioli è così straordinario che sono gli stessi concorrenti a riconoscerne i meriti: «l’imprenditore italiano ha trovato finalmente il modo di avvicinare ai giornali la gente di Minas Gerais». Fino a pochi anni fa, infatti, il grande Stato brasiliano era agli ultimi posti nazionali nelle vendite di quotidiani. Oggi, una delle creature di Medioli – il tabloid Super Notícia, nato nel 2002 – è il primo quotidiano di tutto il Brasile, anche se la diffusione è ancora limitata al Minas Gerais con una tiratura che supera abbondantemente le 300 mila copie. Alle sue spalle, staccati di molto, ci sono giornali storici come la Folha de São Paulo, O Globo e O Estado de São Paulo.
La formula sperimentata da Medioli, non inedita ma ben ritagliata per il mercato brasiliano, è semplice: offrire alla gente un quotidiano a un costo quasi simbolico, 25 centesimi di Real, con una grafica accattivante, l’utilizzo del colore e articoli di poche righe dove trovano ampio spazio la cronaca rosa, la nera e il gossip. In Italia, dove la formula, in verità, non ha mai attecchito, lo definiremmo un giornale «nazional-popolare». Nel mondo giornalistico internazionale si chiamano tabloid, e fra i più diffusi vi sono il britannico The Sun e il tedesco Bild-Zeitung che ha una tiratura giornaliera record di 5 milioni di copie!
È lo stesso Medioli ad ammettere che Super Notícia non è nato con velleità intellettuali, che non vi si trovano approfondimenti giornalistici, che le notizie più importanti vengono liquidate in poche righe «ma – sono le sue parole – vuole semplicemente essere una finestra sul mondo per tutti coloro per i quali quella finestra fino ad oggi era rimasta chiusa. Super si è conquistato le simpatie di quelle persone che non hanno la possibilità di spendere soldi per un quotidiano, e anche di coloro che cercano notizie facili da leggere perché è un giornale allegro e colorato». Super Notícia è affiancato da altre cinque testate fra le quali il settimanale a distribuzione gratuita Pampulha (120 mila copie), ma soprattutto dal quotidiano O Tempo che invece appartiene ai cosiddetti «quality papers»: un giornale di qualità dove anche Vittorio Medioli e la moglie Laura curano personalmente delle rubriche. Nel 2009 O Tempo, con un + 67%, è stato il giornale che ha fatto segnare il più alto tasso di crescita fra tutti i quotidiani brasiliani, e insieme a Super copre oggi il 61% delle vendite nello Stato di Minas Gerais. Successi che hanno imposto ai Medioli di investire milioni di Reais in nuove tecnologie: l’azienda grafica dell’Editrice Sempre, con due rotative off-set tedesche nuove di zecca in grado di stampare 140 mila copie l’ora, è in funzione da poche settimane, ed è una delle quattro maggiori del Brasile.
Tra gli addetti ai lavori si vocifera che i piani di Medioli contemplino ora l’acquisizione di altri prestigiosi quotidiani nazionali ma lui, persona notoriamente molto schiva, smentisce con fermezza. Sta di fatto che questi due fratelli parmensi dal carattere riservato, trapiantati in Brasile, si sentono realmente adottati dal Paese che ha dato loro delle opportunità che l’Italia certamente non avrebbe potuto offrire. E gliene sono riconoscenti. Il Grupo SADA è fortemente coinvolto nel patrocinare molte iniziative che abbracciano l’ambito sportivo ma anche quello sociale. Ne sono un esempio la SADA Cruzeiro Vôlei: una squadra ai vertici della pallavolo nazionale, e soprattutto la Fundação Medioli, entità benefica voluta da Vittorio che si distingue in progetti sociali che aiutano ogni anno migliaia di bambini, giovani e adulti in difficoltà, e ammalati.
Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017