Michael Bublé: grazie nonno Midge!
Il successo del cantante d'origine italiana è nato tra le pareti somestiche. Ma la fama non gli ha dato alla testa. La sua famiglia è parte del suo mondo, fatto di musica e sentimenti.
11 Febbraio 2008
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Per certi aspetti, Demetrio (Midge) Santaga è la personificazione dell’immigrato italiano di un secolo fa. Ben sistemati nella sua psiche, come in un ordito culturale d’epoca, ci sono le tradizioni, i valori familiari e la parlata del Veneto del 1900. Egli tuttavia non è un immigrato. Midge è un canadese. È nato nel 1927 a Saunders Creek – località dell’Alberta dove c’era in passato una miniera di carbone – da Ines Morotto e Gino Santaga, emigrati dal trevigiano agli inizi del XX secolo. Sono stati loro, i genitori, a instillargli la natura e l’orgoglio dell’origine italiana. Aveva quattordici mesi quando la famiglia si trasferì a Vancouver, nell’allora Little Italy. È cresciuto in Union Street, e coincidenza vuole che la nonna paterna di Michael Bublé, Nancy, risiedesse da bambina nel vicinissimo isolato. Tutti si conoscevano, in quell’enclave prevalentemente italiano. Al centro c’era la chiesa del Sacro Cuore, dove Midge, come la gran parte dei ragazzini italiani del quartiere, faceva il chierichetto.
In quell’ambiente culturale egli apprese a parlare fluentemente l’antico dialetto veneto, a cantare le canzoni popolari dei suoi giovani genitori, ad apprezzare la cucina regionale e soprattutto la moralità dello stile della vita contadina. Lo scorso ottobre, in volo tra Roma e Milano, intrattenne un operatore televisivo al seguito del tour italiano di Michael Bublé cantando al completo la filastrocca Me compare Giacometo, calcando il tono su quel buffo versetto «le galline tutte matte». Dice che il suo dialetto trevisano gli è utilissimo per comunicare in giro per il Veneto e fino a Roma. Nella capitale, tuttavia, egli si è sentito come un qualsiasi altro visitatore che parli una lingua straniera: i romani semplicemente non capivano il suo genere di Italiano!
La madre di Midge, una donna attraente e robusta, amava cantare. Spesso, accompagnata dalla fisarmonica del marito, partecipava alle belle feste canore che negli anni Trenta si tenevano al Royal Theatre. «Mia mamma aveva una bellissima voce, così come ce l’ha Rita, la mia sorella maggiore», racconta Midge mentre insieme rievochiamo care memorie dei giorni passati.
Negli anni prescolari, Michael Bublé, visse praticamente con la madre Amber in casa dei nonni Santaga, e ciò perchè suo padre era assente durante le stagioni della pesca. Louis, di origine istriana, era un pescatore che con le sue reti setacciava le acque della costa occidentale Britishcolumbiana nel periodo in cui la pesca commerciale del salmone batteva (e batte tuttora) record mondiali. Lo stretto legame tra nonno e nipote nacque in quei primi anni di vita del bambino.
«Ascoltavo i dischi facendoli girare nel mio vecchio grammofono: il genere di musica che era popolare quando crebbi, negli anni Quaranta – dice sorridendo Midge –. E prima ancora che me ne rendessi conto, Michael canticchiava seguendo la musica di artisti famosi come Frank Sinatra e Tony Bennett. Era straordinario!».
Ritenendo che il nipote avesse un grande potenziale come cantante, Midge prese accordi con amici disposti ad ospitare il suo «bambino dotato di voce» nello show serale di un pub. Spesso la serata veniva negoziata in cambio di lavori idraulici che Midge, esperto artigiano, avrebbe generosamente fornito. Negli anni successivi egli non trascurò certo di seguire la crescita del ragazzo, mai perdendo l’opportunità di promuovere la causa del nipote. Oggi il nonno continua ad essere una parte importante della carriera di Michael, specialmente quando si tratta di tourneé italiane. Quale ambasciatore italo-canadese della famiglia, Midge è in grado di superare qualsiasi difficoltà relativa al tutto esaurito nell’acquisto di biglietti per le varie performance. È accaduto di recente in favore di cugini e amici residenti a Padova e a Pordenone. Su richiesta del prediletto nonno, Michael ha inoltre dato un ricevimento privato per una quindicina di membri della sua estesa famiglia italiana. Sul numero di ospiti prevaleva soltanto il numero di macchine fotografiche e telecamere che si erano portati per catturare quel momento speciale con il loro celebre cugino proveniente dal Canada.
«È incredibile il modo con cui Michael mi trascina fuori dal pubblico. Ho partecipato finora a trentasette, credo, dei suoi spettacoli, nazionali e internazionali, dalla sua prima performance a Vancouver nel 2003 alle piú recenti in Francia, Italia e Stati Uniti – racconta Midge –. A Genova è accaduto che lui chiamasse me e mio fratello Gino in scena: tranquillamente seduti sul bordo del palcoscenico cantammo insieme You’ll Never Know (Mack Gordon/Harry Warren), la mia canzone preferita». Michael si è inoltre accattivato le simpatie del pubblico italiano esibendosi in duetto con artisti della penisola. A Roma ha manifestato tutto il suo spirito ironico condividendo uno sketch comico con il bravo Fiorello. In un’altra occasione si è esibito con la sensazionale Laura Pausini, cantando insieme You’ll Never Find Another Love Like Mine.
«Nell’ottobre scorso, a Firenze, Michael ci fece alzare in piedi perchè fossimo riconosciuti dal pubblico. È proprio uno showman! I suoi ammiratori pensano che sia meraviglioso che un cantante d’origine italiana sia diventato un’icona musicale proprio in Italia. Lui e io eravamo sulla copertina della rivista 50&Più nell’ottobre del 2007. Sopra la foto il titolo: Michael Bublè. Il successo? La mia voce e mio nonno. Ero eccitato leggendo l’articolo. Il tour manager Chris Chapel mi diceva di recente che Michael, in Italia, è diventato un idolo per i suoi fans», prosegue orgoglioso Midge.
L’attrice inglese Emily Blunt ha rubato il cuore di Michael. Nonostante non ci sia per ora alcun annuncio di campane nuziali, nelle parole delle piú recenti canzoni: Everything e Lost, appare chiaro che Michael è innamorato. L’affascinante coppia di artisti è emersa nel mondo dello spettacolo come una realtà da tenere d’occhio. La venticinquenne Emily ha vinto il Golden Globe come Best supporting actress per la sua interpretazione nel film televisivo della BBC Gideon’s Daughter (2007). L’anno prima aveva letteralmente rubato la scena in The Devil Wears Prada con le prime attrici Meryl Streep e Anne Hathaway. E ora sta interpretando The Young Victoria, film televisivo che dovrebbe uscire a fine anno.
A casa per le feste è stato il ricorrente tema familiare quando Michael ed Emily hanno celebrato il Natale in famiglia inaugurando la nuova casa in collina a West Vancouver, appena acquistata dal cantante. Indaffarate in qualità di sostitute decoratrici d’interni erano la mamma di Michael, Amber, e nonna Yolanda, ambedue a sistemare mobili e accessori in preparazione di uno straordinario banchetto d’inverno da consumare nel nuovo ambiente. Con Emily occupata a farcire e cucinare un enorme tacchino, abbastanza grande da servire una trentina di persone, mentre altri componenti della famiglia preparavano le tradizionali verdure cotte e crude.
La Little Italy di Midge? I vecchi amici si incontrano l’ultimo giovedì di ogni mese. Ventiquattro di noi si erano dati appuntamento, nel settembre scorso, in un ristorantino di Burnaby quando Michael ci fece visita a sorpresa. Era così contento. E noi pure! Sarebbe ripartito il giorno dopo, ci disse, per iniziare il suo piú esteso giro del mondo. In Europa si sarebbe esibito in Olanda, Belgio, Francia, Germania, Italia, Svizzera e Inghilterra. Ci informò che sarebbe poi andato in Africa per cantare a Città del Capo, Johannesburg e Durban. Visto a posteriori, il tour sudafricano si è rivelato un grande successo, segnando ovunque il tutto esaurito.
* Traduzione dall’inglese di Anna Maria Zampieri Pan
In quell’ambiente culturale egli apprese a parlare fluentemente l’antico dialetto veneto, a cantare le canzoni popolari dei suoi giovani genitori, ad apprezzare la cucina regionale e soprattutto la moralità dello stile della vita contadina. Lo scorso ottobre, in volo tra Roma e Milano, intrattenne un operatore televisivo al seguito del tour italiano di Michael Bublé cantando al completo la filastrocca Me compare Giacometo, calcando il tono su quel buffo versetto «le galline tutte matte». Dice che il suo dialetto trevisano gli è utilissimo per comunicare in giro per il Veneto e fino a Roma. Nella capitale, tuttavia, egli si è sentito come un qualsiasi altro visitatore che parli una lingua straniera: i romani semplicemente non capivano il suo genere di Italiano!
La madre di Midge, una donna attraente e robusta, amava cantare. Spesso, accompagnata dalla fisarmonica del marito, partecipava alle belle feste canore che negli anni Trenta si tenevano al Royal Theatre. «Mia mamma aveva una bellissima voce, così come ce l’ha Rita, la mia sorella maggiore», racconta Midge mentre insieme rievochiamo care memorie dei giorni passati.
Negli anni prescolari, Michael Bublé, visse praticamente con la madre Amber in casa dei nonni Santaga, e ciò perchè suo padre era assente durante le stagioni della pesca. Louis, di origine istriana, era un pescatore che con le sue reti setacciava le acque della costa occidentale Britishcolumbiana nel periodo in cui la pesca commerciale del salmone batteva (e batte tuttora) record mondiali. Lo stretto legame tra nonno e nipote nacque in quei primi anni di vita del bambino.
«Ascoltavo i dischi facendoli girare nel mio vecchio grammofono: il genere di musica che era popolare quando crebbi, negli anni Quaranta – dice sorridendo Midge –. E prima ancora che me ne rendessi conto, Michael canticchiava seguendo la musica di artisti famosi come Frank Sinatra e Tony Bennett. Era straordinario!».
Ritenendo che il nipote avesse un grande potenziale come cantante, Midge prese accordi con amici disposti ad ospitare il suo «bambino dotato di voce» nello show serale di un pub. Spesso la serata veniva negoziata in cambio di lavori idraulici che Midge, esperto artigiano, avrebbe generosamente fornito. Negli anni successivi egli non trascurò certo di seguire la crescita del ragazzo, mai perdendo l’opportunità di promuovere la causa del nipote. Oggi il nonno continua ad essere una parte importante della carriera di Michael, specialmente quando si tratta di tourneé italiane. Quale ambasciatore italo-canadese della famiglia, Midge è in grado di superare qualsiasi difficoltà relativa al tutto esaurito nell’acquisto di biglietti per le varie performance. È accaduto di recente in favore di cugini e amici residenti a Padova e a Pordenone. Su richiesta del prediletto nonno, Michael ha inoltre dato un ricevimento privato per una quindicina di membri della sua estesa famiglia italiana. Sul numero di ospiti prevaleva soltanto il numero di macchine fotografiche e telecamere che si erano portati per catturare quel momento speciale con il loro celebre cugino proveniente dal Canada.
«È incredibile il modo con cui Michael mi trascina fuori dal pubblico. Ho partecipato finora a trentasette, credo, dei suoi spettacoli, nazionali e internazionali, dalla sua prima performance a Vancouver nel 2003 alle piú recenti in Francia, Italia e Stati Uniti – racconta Midge –. A Genova è accaduto che lui chiamasse me e mio fratello Gino in scena: tranquillamente seduti sul bordo del palcoscenico cantammo insieme You’ll Never Know (Mack Gordon/Harry Warren), la mia canzone preferita». Michael si è inoltre accattivato le simpatie del pubblico italiano esibendosi in duetto con artisti della penisola. A Roma ha manifestato tutto il suo spirito ironico condividendo uno sketch comico con il bravo Fiorello. In un’altra occasione si è esibito con la sensazionale Laura Pausini, cantando insieme You’ll Never Find Another Love Like Mine.
«Nell’ottobre scorso, a Firenze, Michael ci fece alzare in piedi perchè fossimo riconosciuti dal pubblico. È proprio uno showman! I suoi ammiratori pensano che sia meraviglioso che un cantante d’origine italiana sia diventato un’icona musicale proprio in Italia. Lui e io eravamo sulla copertina della rivista 50&Più nell’ottobre del 2007. Sopra la foto il titolo: Michael Bublè. Il successo? La mia voce e mio nonno. Ero eccitato leggendo l’articolo. Il tour manager Chris Chapel mi diceva di recente che Michael, in Italia, è diventato un idolo per i suoi fans», prosegue orgoglioso Midge.
L’attrice inglese Emily Blunt ha rubato il cuore di Michael. Nonostante non ci sia per ora alcun annuncio di campane nuziali, nelle parole delle piú recenti canzoni: Everything e Lost, appare chiaro che Michael è innamorato. L’affascinante coppia di artisti è emersa nel mondo dello spettacolo come una realtà da tenere d’occhio. La venticinquenne Emily ha vinto il Golden Globe come Best supporting actress per la sua interpretazione nel film televisivo della BBC Gideon’s Daughter (2007). L’anno prima aveva letteralmente rubato la scena in The Devil Wears Prada con le prime attrici Meryl Streep e Anne Hathaway. E ora sta interpretando The Young Victoria, film televisivo che dovrebbe uscire a fine anno.
A casa per le feste è stato il ricorrente tema familiare quando Michael ed Emily hanno celebrato il Natale in famiglia inaugurando la nuova casa in collina a West Vancouver, appena acquistata dal cantante. Indaffarate in qualità di sostitute decoratrici d’interni erano la mamma di Michael, Amber, e nonna Yolanda, ambedue a sistemare mobili e accessori in preparazione di uno straordinario banchetto d’inverno da consumare nel nuovo ambiente. Con Emily occupata a farcire e cucinare un enorme tacchino, abbastanza grande da servire una trentina di persone, mentre altri componenti della famiglia preparavano le tradizionali verdure cotte e crude.
La Little Italy di Midge? I vecchi amici si incontrano l’ultimo giovedì di ogni mese. Ventiquattro di noi si erano dati appuntamento, nel settembre scorso, in un ristorantino di Burnaby quando Michael ci fece visita a sorpresa. Era così contento. E noi pure! Sarebbe ripartito il giorno dopo, ci disse, per iniziare il suo piú esteso giro del mondo. In Europa si sarebbe esibito in Olanda, Belgio, Francia, Germania, Italia, Svizzera e Inghilterra. Ci informò che sarebbe poi andato in Africa per cantare a Città del Capo, Johannesburg e Durban. Visto a posteriori, il tour sudafricano si è rivelato un grande successo, segnando ovunque il tutto esaurito.
* Traduzione dall’inglese di Anna Maria Zampieri Pan
Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017