Milioni, gli schiavi da liberare

07 Gennaio 2000 | di

 Nell`€™accoglienza degli esclusi rifiorirà  la coscienza di essere Chiesa, popolo, un noi con una missione da compiere. Se farai così, se faremo così, il nostro 2000 sarà  un Giubileo, cioè un grido di gioia, come quello dei pastori latini: Jubilus.

Tutti i papà  e tutte le mamme hanno un sogno per ogni loro figlio, uno per uno, e su tutti i loro figli insieme. Per conoscere questo sogno bisogna entrare nel cuore dei genitori. Anche Dio, che è papà  e mamma, ha un sogno per ogni suo figlio, uomo e donna, uno per uno e su tutti i suoi i figli presi insieme.
Il Signore ci ha aperto il suo cuore e ci ha manifestato il suo sogno. Qual è? Che ogni suo figlio e che tutti i suoi figli insieme abbiamo la sua gioia e che questa gioia sia piena. Perché abbiamo la sua gioia ci ha creati a sua immagine e somiglianza. Ha creato ciascuno di noi non con lo stampino, ma ci ha creato ognuno come un prodigio, come sua parola irripetibile; unica veramente.
Questa gioia scaturisce dalla sua vita partecipata agli uomini e vissuta insieme come popolo, da tutti coloro che la accolgono. È un mondo vitale nuovo, basato sull`€™amore, è il regno di Dio, è la Chiesa cattolica (universale) l`€™unica vera Chiesa di Cristo. Però gli esiti del peccato permangono; la lotta per essere fedeli alla nuova umanità , alla vita di Dio nella Chiesa, ci impegna.
Il Papa è il fondamento visibile del nuovo popolo, che è la Chiesa cattolica universale, unita a Cristo come un corpo al capo. Il Papa convoca, ogni tanto di anni, tutto il nuovo popolo di Dio: è il Giubileo. Perché il Papa ci convoca?
Per un ritorno di singoli e di popolo alla giustizia di Dio. Prima di tutto, per riempirci di Dio e lanciarci verso di lui. La prova che si ritorna a Dio è l`€™attuazione rapida del biglietto di presentazione di Gesù durante l`€™anno del Giubileo. Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l`€™unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà  gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore (cfr. Luca 4,18-19).
Allora la prova della conversione e del ritorno a Dio è la liberazione degli schiavi. In Italia ci sono 50 mila schiave sui marciapiedi; bisogna liberarle tutte. È possibile, come è stato fatto nella provincia di Rimini: da 20 mesi non ce n`€™è più una sulla strada, e anche nei locali parecchie vengono liberate e il racket sgominato.
Bisogna ridistribuire il reddito dando lavoro a tutti, eliminando la disoccupazione!
Bisogna dare la casa a tutti. È necessario riconciliarci con gli stranieri, in particolare con gli zingari, applicando l`€™ordine del Signore: per il nativo e il forestiero minima legge!
È necessario condonare i debiti ai paesi del Terzo mondo, perché li abbiamo espropriati abbastanza. Bisogna dare a tutti i poveri le risposte di cui hanno bisogno e non quelle che fanno comodo a noi. Ai bambini, agli adolescenti senza famiglia con genitori temporaneamente inadatti a tenerli, non si può dare l`€™istituto, ma un babbo e una mamma. La colpa è di chi li manda in istituto, mentre ci sarebbero figure genitoriali idonee e disponibili ad accoglierli.
Collocare in istituto un bambino è un`€™ingiustizia, ma collocarvi un handicappato o un bambino sieropositivo è una crudeltà . Non è colpa dell`€™istituto, ma di coloro che rifiutano l`€™accoglienza. Durante il Giubileo è necessario che le famiglie e le vere case-famiglia svuotino gli istituti per liberare gli oppressi.
Bisogna aumentare le mense per i poveri e aprire i dormitori pubblici o invertire la rotta e accrescere il numero delle famiglie che accolgono i raminghi a pranzo e a cena e hanno un letto da offrire? Il Giubileo è l`€™anno delle novità . Se ogni cristiano si assumerà  l`€™accoglienza di tutti coloro dai quali la società  si difende, rifiorirà  la Chiesa, scompariranno le sette, i musulmani saranno contenuti.
Nell`€™accoglienza degli esclusi rifiorirà  la coscienza di essere Chiesa, popolo, un noi con una missione da compiere. Se farai così, se faremo così, il nostro 2000 sarà  un Giubileo, cioè un grido di gioia, come quello dei pastori latini: Jubilus.
È iniziato, questo grido di gioia, con una grande convocazione. Come gli israeliti che lo iniziano con una grande adunata: il popolo viene convocato con il suono del corno di montone, lo
yobel.
Le due parole unite in una con lo stesso suono ci hanno dato la parola Giubileo! Rimanere nella gioia perché si fa nuova la Chiesa di Dio. Convertendoci insieme come popolo avremo la gioia piena come individui e come popolo perché vivremo tutte le risposte ai bisogni profondi del nostro essere e saremo davvero immagine e somiglianza di Dio, e attueremo la giustizia per i poveri, il cui grido sale a Dio. E sarà  gioia piena perché sarà  gioia per tutti.

 

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017