Mister Volare prende il volo

Esattamente cinquant’anni fa Domenico Modugno vinse il Festival di Sanremo. Fu l’inizio di un mito.
25 Settembre 2008 | di

Era finito da poco il dopoguerra. Era incominciato da poco il boom. L’Italia era ancora frastornata, a metà tra i dolori delle ferite e l’euforia di una vita nuova. E cantava, cantava. Da pochi anni, per l’esattezza dal 1951, era stato creato il Festival di Sanremo con l’orchestra Angelini, con Nilla Pizzi, Achille Togliani, il Duo Fasano. Nelle canzoni, melodiche, carezzevoli, cuore rimava con amore, ma anche pescatore, dolore, tremore, rimavano sempre con amore. Fu in quella generale melassa che improvvisamente esplose una canzone nuova dove volare rimava con cantare: «Volare – oh oh / Cantare, oh-oh-oh-oh / nel blu dipinto di blu / felice di stare lassù…». Una rivoluzione. Domenico Modugno, cantante e autore di Volare, prototipo di tutti i cantautori che sarebbero venuti dopo, vinse il Sanremo del ’58 e raggiunse in breve una fama mondiale. E mentre volava sulle ali di un successo mai visto prima per un cantante italiano, compose e cantò Ciao ciao bambina (per l’esattezza, il titolo della nuova canzone era Piove). Altro trionfo, altra esportazione in tutto il mondo di una breve espressione della nostra lingua che da quel giorno nessun americano, nessun giapponese, nessun bantù avrebbe più potuto ignorare: «Ciao ciao bambina!».Modugno era finalmente un vero artista, e ci tirava fuori dalla retorica mammista e sentimentale della canzonetta italica. Circondato dall’amore, quasi dall’idolatria di molti e anche dall’invidia di molti altri, era diventato in tutto il mondo «Mister Volare». L’anno, abbiamo detto, era il 1958, mezzo secolo fa. Il volo di Modugno durò ancora molti anni.
Ora anche lui è tra i ricordi. Starà probabilmente svolazzando «…nel blu, dipinto di blu», e sarà certamente «felice di stare lassù».


 

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017