Montesarchio in festa per il Santo

Testimonianza di Franco Petraglia

Carissimo Direttore, sono un vostro antichissimo e fedelissimo abbonato alla rivista del «Messaggero di sant’Antonio» da circa 64 anni e quindi lascio immaginare il mio attaccamento al Santo dei miracoli e alla grande famiglia antoniana. Vorrei condividere con i numerosi lettori del giornale un’iniziativa straordinaria di pregevole interesse sociale, religioso e soprattutto spirituale. Dal 22 al 31 marzo Montesarchio - situato a 18 km a sud-ovest del capoluogo provinciale, nella Valle Caudina, ai piedi del monte Taburno, e culla di storia e crocevia di antiche civiltà, con i suoi circa 14 mila abitanti, è il comune più grande della provincia beneventana e nel 1997 ha acquisito, con decreto del Presidente della Repubblica, il titolo di «città» - ospiterà le sacre reliquie di sant’Antonio di Padova. Sarà una settimana intensa, con celebrazioni in onore della famiglia, dei bambini, degli ammalati, dei diversamente abili, delle associazioni, della fraternità francescana; insomma di tutti, nessuno escluso.

L’evento eccezionale si è aperto il giorno 22, con il solenne arrivo delle reliquie alla Chiesa Monumentale di San Francesco alle ore 17,00 con rito di accoglienza e successiva processione verso la chiesa Parrocchiale della Santissima Annunziata. Alle ore 18,00 è stata celebrata la Santa Messa solenne officiata da fra Giovanni Milani, responsabile della Peregrinatio delle sacre reliquie di sant’Antonio, a cui è stata affidata la missione e che ha portato le reliquie di sant’Antonio provenienti dalla Basilica del Santo. I momenti dell’accoglienza sono stati magici, coinvolgenti, emozionanti, ricchi di gioia, suoni, applausi e fuochi pirotecnici e soprattutto di fibrillante spiritualità. Tutti i presenti, tra cui il popolo di Dio, le associazioni, i sindaci, le autorità civili, le scuole di ogni ordine e grado, hanno vissuto con intensa partecipazione e fede questo avvenimento particolare e forse irripetibile, almeno per me che veleggio verso i 79 anni.

Superfluo dire che in queste sacre reliquie di sant’ Antonio si sono raccolte le sofferenze e le speranze di questo umile e laborioso popolo sannita. Sono certo che questo piccolo-grande segnale di fede (le reliquie in oggetto) possa diventare una grande luce di amore, di poesia, di crescita morale, sociale, culturale e cristiana. Il soave transito di queste reliquie, autentico patrimonio di fede, sarà conservato a lungo nella memoria di tantissime persone, laiche e religiose. E rimarrà nella storia delle pagine socio-ecclesiastiche della Valle Caudina. Non posso non esprimere il mio vivo compiacimento al reverendissimo e stimatissimo mons. Antonio Raviele, titolare della chiesa Santissima Annunziata di Montesarchio, che ha pubblicizzato diffusamente l’evento e curato magistralmente tutto il programma. A lui il merito di essere un vero ministro di Dio, che opera in modo zelante, silenzioso e incisivo nella «Vigna del Signore».
 
La ringrazio, amatissimo direttore, per lo spazio che mi potrà concedere in «L'angolo dei lettori» e la saluto con sentimenti di profonda stima e cordialità infinite.

Suo Franco Petraglia – Cervinara (Avellino)

Data di aggiornamento: 25 Marzo 2025