Nonna e nipote: un idillio che fa ingelosire la mamma

Vera, figlia adottiva, è una bambina difficile. Chiusa e inquieta, si lascia andare solo con la nonna materna. Ma la mamma, che pure è contenta della situazione, avverte un po' di gelosia...
29 Settembre 2004 | di

Quando siamo scesi dall'aereo con la nostra Vera in braccio, mia madre e mio padre erano ad aspettarci. Si sono gettati a capofitto nella loro nuova veste di nonni adottivi, me l'aspettavo. Avevo in qualche modo previsto tutto; che mio padre avesse un'infinita pazienza con lei, me l'aspettavo; che mia madre si organizzasse in un baleno a tenermi la bambina quando sono rientrata al lavoro, che le facesse vestitini da piccola regina, che le insegnasse, da brava maestra, la lingua italiana, parola per parola, me l'aspettavo.
Ma c'è qualcosa che assolutamente non mi aspettavo: Vera si è rivelata una bambina chiusa e inquieta, turbolenta e con nessuna voglia di imparare; insomma, oso dirlo, una bambina sgradevole,legittimamente sgradevole, dopo quello che ha passato in orfanotrofio in Ucraina, e dopo l'abbandono della madre. È una bambina che pare non fidarsi di nessuno; mio marito, che è pediatra, ed io ce l'abbiamo messa tutta per avvicinarla; devo dire che ho scoperto in mio marito un padre competente e tenero, ma Vera non ha lasciato cadere le sue difese neanche con lui. Sembra sempre aspettarsi ad ogni momento qualcosa di brutto, sussulta per un nonnulla, si estranea da tutto. Ma con mia madre è diverso! Ecco cosa non mi aspettavo: che loro due, la bimba e la nonna, se la intendessero.
A dire il vero, non ricordo mia madre, a memoria d'uomo, spaparanzata su un divano... a far niente, lei così efficiente! Eppure Vera sembra intuire che la nonna è lì per lei, le va vicino, come un pulcino va verso la chioccia e la nonna la tiene vicina, stretta stretta. Senza smancerie, non ne sarebbe capace, e senza sconti: con lei, il mattino, Vera finisce tutto il caffelatte. Ma... sembra che le due se la intendano quasi senza parlare. Qualche volta mi prende uno strano sentimento, un misto di rabbia e di nostalgia, come se le volessi dire: Ma com'è che io non ti ricordo mai una volta sul divano per me? Com'è che non mi sono mai sentita stretta e coccolata vicino a te?. Poi mando via questi sentimenti un po'acidi, perché so bene che Vera ha bisogno di una nonna così; e io non sono così infantile da mettermi a fare la gelosa di lei!!
Qualche sera fa, perfino mio marito - come se mi leggesse nel pensiero - è uscito con un: Ma hai visto Vera come si trova bene con la nonna?! E... se ce la portasse via?.
La foga con cui l'ho rassicurato che sicuramente mia madre era una fortuna per la bambina, che almeno così Vera imparava a fidarsi eccetera eccetera... valeva anche per me. Ma com'è che io ho... tanta invidia per il modo con cui la nonna tratta la nuova arrivata?.
Sonia


La nuova arrivata scalza la vecchia

Già , cara Sonia, la nuova arrivata rischia di scalzare... quella già  arrivata da un pezzo: la bambina di ieri, che non ha ricevuto tenerezze (esplicite!) dalla mamma.
La ex bambina reclama la sua parte di mamma e, sotto sotto, trova ingiusto che venga dato così gratuitamente e inaspettatamente a Vera ciò che è mancato alla piccola Sonia. Niente di male. Capita a tutte le donne sane e normali, quando diventano madri, di vedere un lato nuovo della propria madre. Perché? Perché esse guardano la propria madre da una postazione assolutamente nuova: dalla loro neo-maternità .
Insomma, si scopre la madre... come collega, nel bene e nel male; la neo madre può rendersi conto che ciò che succede a lei, in modo simile, è successo anche a sua madre; ciò che lei ora fa per il neonato è ciò che anche sua madre ha fatto: gli stessi gesti, le stesse svegliate notturne, le stesse ansie, le stesse gioie.
Le due donne, diventate colleghe, si conoscono in modo diverso: la neo madre percepisce dal di dentro significati che prima poteva solo immaginare, la vecchia madre spia la metamorfosi della figlia in madre. È il massimo della vicinanza.


Una vicinanza diversa

Sicché si può dire che ogni donna che diventa madre ha bisogno di una nuova vicinanza-complicità  con la propria madre.
Detto per inciso, non se la prendano le suocere e nemmeno aspirino a un'equa spartizione del neonato tra le due nonne! La vicinanza nuova della neo madre con la propria madre è un vantaggio per tutti: per lei, la neo madre, che si rassicura sulle proprie potenzialità  materne e per il tanto amato nipotino che può godere di una madre più sicura!
Ma è che, proprio in questa nuova vicinanza, spuntano i conti lasciati in sospeso... la ex bambina ha da dir la sua, quando vede le nuove tenerezze (che ora sa interpretare meglio di prima!) che la nonna riserva al piccolo: è in qualche modo naturale che la ex bambina aspiri ad avere la mamma così tenera che ora intravede nella nonna! Con l'aggiunta di un dato di fatto, che ogni nonna è in grado di sottoscrivere: esercitare da nonna è infinitamente più facile. E non solo perché poi il nipotino... si restituisce, ma perché anche la nonna ha la sua nuova postazione: è meno tesa, meno pressata dagli impegni della vita e meno in allarme, soprattutto, e gratificata da quel nipotino che le mostra che la vita continua, che la fiaccola della vita è passata di generazione in generazione; allora può permettersi di distendersi nella sua nonnanza (come diciamo nel Grande libro dei genitori, edizioni San Paolo) e tirare fuori il meglio di sé. Può permettersi perfino il lusso di... riparare e ripararsi, cioè bonificare - attraverso la nuova tenerezza e una nuova attenzione - ciò che prima era, magari, inquinato o andato storto.


Quel ponte invisibile tra mamma e figlia

Ed è questa la condizione di mamma Sonia: vedere nella nonna atteggiamenti che prima non sospettava. Anzitutto, sembra che in questo caso si possa celebrare un evento che non va sottinteso: la nonna adottiva è diventata veramente una nonna, e la neo madre è diventata davvero una madre: tant'è che si ritrovano a provare le stesse vicinanze e lo stesso emergere dei conti in sospeso come per l'evento di un parto naturale; possono guardarsi negli occhi e riconoscere che Vera ha davvero gettato un ponte tra loro, sta diventando parte del sistema familiare naturale. Non è un evento da poco. Per il momento, la spigolosità  di Vera (e la sua montagna di legittime paure) ha trovato sosta presso la nonna che, finalmente, ha tempo! Non sappiamo nulla del passato della piccola Vera: chissà , tra tutte le figure adulte rifiutanti che ha incontrato, c'è stata una donna di una certa età  che le ha dato un po' di calore. E forse, per ora, solo da una nonna può prenderlo per adattarsi ai nuovi compiti che la famiglia italiana le richiede.
A mamma Sonia non resta che gioire di questo; ma non solo; anche la ex bambina può essere riparata attraverso Vera; come dicevamo sopra, dalla sua nuova postazione la neo mamma collega può percepire ciò che provava la sua mamma di un tempo; e così può permettere che le carezze e il calore giungano fino a lei attraverso Vera. Miracolo della vita, in questo caso duplice: la nonna può raggiungere la sua ex bambina attraverso le attuali coccole date alla bimba adottiva, nata (nel senso forte di desiderata, voluta, decisa) dalla figlia e dal marito; e, nel contempo, può riparare la piccola sgradevole, in attesa che accetti almeno un poco di poter essere amata.
Chissà  perché, noi umani facciamo una fatica grande a dare voce ai messaggi autentici: mamma Sonia potrebbe dire: Grazie mamma, delle coccole fatte a Vera; le prendo come fatte a me. E la nonna potrebbe dire: Grazie che con la tua adozione mi hai costituito nonna a nuovo titolo; è grazie a te che posso far posto a una nipotina del tutto impensata!.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017