Nonni digitali, ricominciare dal pc
Anziani, pubblico da conquistare
In definitiva, nonostante il trend di crescita, resta esclusa dall’accesso al computer la gran parte degli anziani. Come colmare questo gap digitale? La formazione è senz’altro strategica, e già sta dando i suoi frutti: la rilevazione Istat svela, infatti, che oltre uno su tre tra gli utilizzatori 65-74enni ha partecipato a corsi sull’uso del pc, dato che sale addirittura al 43,4 per cento tra i 60-64enni.
Nella presentazione dell’indagine Cittadini e nuove tecnologie, l’Istat imputa al «livello d’istruzione più basso delle persone anziane» la minor penetrazione dell’uso del computer. Ma questa causa, pur essendo fondata, non è una valida scusa. Anche per chi non si è mai cimentato nello stirare una camicia il ferro da stiro è un mistero, ma si può imparare, pur non essendo «nativi stiratori», e senza che serva un alto grado di istruzione.
«Io ho la terza media» confessa Giovanna, 72 anni − siamo tornati nell’aula di informatica dell’istituto Calvi, dove gli «anziani studenti» si stanno cimentando nella copiatura su file di un testo cartaceo, sotto la guida dei giovani docenti −. «È stata mia figlia a spingermi a frequentare questo corso – prosegue –. Lei vive in Spagna: quando avrò imparato un po’ di più potrò collegarmi con la telecamerina direttamente al computer, così ci potremo parlare e anche vedere». Chi ne sa di informatica avrebbe detto webcam, d’accordo, ma «telecamerina» è la parola usata dalla signora Giovanna. Che promuove pure la sua insegnante, Eleonora, 17 anni. «Ha tanta pazienza con me. Mia figlia non ne aveva altrettanta quando ha provato a insegnarmi». Soddisfatta dell’esperienza è anche Maria Luisa, 68 anni: «Ho deciso di lottare contro il mio rifiuto per la tecnologia e di mettermi alla prova. Uso il computer per scrivere le mie riflessioni, per fissarle nel tempo, senza scadenza. Il mio maestro qui al corso è Mohammed: è molto preparato e rispettoso, è una gioia lavorare con lui». E i ragazzi cosa dicono? «Pensavo fosse più facile stare dall’altra parte – dice Natascia –, invece è dura. Il mio allievo fa molte domande, è interessato, ma sapeva già muoversi sul computer». «Il mio prende anche appunti di quello che gli spiego – rilancia Filippo – ma poi non sempre fa i compiti che gli do per casa. E fatica col doppio click del mouse». A supervisionare i lavori è la professoressa Anna Maria Zottis: «Per noi è il secondo anno di attività con i corsi di computer per adulti. Siamo rimasti talmente contenti dell’esperienza, da inserirla nel Piano dell’offerta formativa d’istituto. Coinvolgiamo le quarte superiori, abbastanza preparate da poter insegnare ma senza l’impegno impellente degli esami di stato. La metodologia didattica “uno a uno” è vincente. I ragazzi sono sollecitati a essere responsabili. La partecipazione è volontaria, durante la pausa pranzo: se non vengono, salta la lezione. Poi devono mettersi in ascolto delle esigenze del loro assistito. Infine è un modo per prendere coscienza di quanto sanno, facendo lo sforzo di trasmettere le competenze. Credo che la scuola sia matura per aprirsi al territorio e diventare luogo di cultura per tutti, non solo per la prima età».
Invecchiamento attivo e formazione
Più ampia l’attività di Fondazione mondo digitale, che opera con gli anziani ma non solo. La Fondazione, che ha sede a Roma, dal 2003 propone Nonni su internet, progetto grazie al quale si sono già diplomati 7.500 anziani. La nuova collaborazione con Telecom Italia ha rilanciato l’azione di alfabetizzazione digitale degli over 60, con il programma biennale Telemouse, diffuso sull’intero territorio nazionale. Spiega Alfonso Molina, direttore scientifico della Fondazione e docente di strategie delle tecnologie all’Università di Edimburgo: «Il lavoro “uno a uno” permette una personalizzazione del percorso di apprendimento davvero efficace, contribuendo ad abbassare la paura che l’anziano ha nei confronti della tecnologia. Lo stesso sviluppo dell’informatica e del web sta offrendo funzionalità più interessanti per il pubblico over 60. In internet oggi ci si può relazionare con la pubblica amministrazione, prenotare visite mediche, ma anche iscriversi a un social network, come Facebook o altri, grazie al quale fare nuove amicizie e combattere la solitudine». Chi non può o non sa accedere al computer rischia di perdere opportunità significative. Ne è convinto anche Renzo Scortegagna, sociologo esperto nelle tematiche relative all’invecchiamento e presidente dell’associazione Progetto formazione continua: «Come un secolo fa era importante che tutti sapessero leggere e far di conto, oggi si rischia la discriminazione con l’analfabetismo informatico. Chi non usa il pc resta privato di uno strumento che invece può arricchire il suo sistema di comunicazione». In gergo si parla di digital divide, ovvero il divario tra chi ha accesso alle tecnologie dell’informazione e chi – per condizioni economiche, tecniche, differenze di età o altro – ne è escluso.
Ma è già sufficiente percepire il pericolo di esclusione per decidere di mettersi davanti al computer e imparare a usarlo?
«Questa è una delle leve motivazionali che usiamo coi nostri associati – spiega Scortegagna –. Poi le resistenze non mancano. C’è chi dice: tanto sono vecchio e il computer non mi serve. È una forte tentazione. Noi invece promuoviamo la formazione continua, perché non si smette mai di imparare: bisogna alimentare la propria crescita personale e arricchirsi di sempre nuove conoscenze. È il concetto dell’invecchiamento attivo: la vecchiaia non può considerarsi l’età del ritiro e della passività, dove si raccolgono soltanto i frutti del lavoro precedente, adagiandosi. Coltivare interessi, partecipare alla vita sociale, scoprire il volontariato, tornare a leggere e a studiare sono modi per contrastare l’emarginazione e la solitudine».
In questo contesto il computer diventa davvero un mezzo, innanzitutto di relazione. La posta elettronica servirà a tenersi in contatto con amici e parenti; iscriversi a un forum o a un social network sarà utile per scambiare opinioni o esperienze; collegarsi a un sito potrà fornire informazioni difficilmente reperibili altrove. E poi c’è la relazione «faccia a faccia» tra «studenti anziani», durante le lezioni e non solo, e con i giovani professori, in una dinamica intergenerazionale davvero unica «perché – prosegue Scortegagna – lo scambio è bidirezionale: il ragazzo mette a disposizione una competenza tecnica, il pensionato trasmette una propria visione del mondo, problematizza i processi, apporta uno stile diverso».
E alla fine del corso che cosa avrà più valore per l’anziano? L’aver imparato a usare uno strumento tecnologico, o l’essere entrato in relazione con altre persone?
Di sicuro, la risposta non è rintracciabile sui motori di ricerca nel web.
Zoom. Computer, da dove partire?
Non tutti vivono in centri nei quali vengono realizzati corsi di avvicinamento al computer.
E allora, come cominciare? Da dove? Ecco alcuni indirizzi utili. Partiamo dal mercato dei libri. Manuali e guide non mancano, ma sono pochi i titoli dedicati nello specifico agli anziani. Tra questi il più recente è Pc a 50 all’ora. L’impara facile per gli over 50, pubblicato dalla Franco Angeli editore. Gli autori,Nicola De Florio e Alberto Simonazzi, mettono a frutto la loro esperienza di docenti di informatica per adulti, non dando nulla per scontato. Anche il linguaggio, semplice e discorsivo, punta a facilitare il compito di chi per la prima volta ha a che fare con mouse e tastiera. Il cd-rom allegato contiene poi facili esercizi che guidano passo passo l’utente. Un esempio eloquente è questo titolo di un paragrafo: «Cliccare, ovvero spingere i tasti del mouse…». Sempre all’insegna della semplificazione e del linguaggio chiaro, senza inglesismi o tecnicismi, è Eldy, programma gratuito realizzato dall’associazione non profit Eldy di Vicenza (a destra, l’elefantino, logo dell’associazione). Basta accedere a www.eldy.org, scaricare il programma nel pc e installarlo: la navigazione diventa «passeggiata in internet», la chat «chiacchiere», le icone e i caratteri sono ingranditi, i percorsi nel computer sono facilitati, forti contrasti cromatici aiutano gli ipovedenti. La Regione Lombardia e la Regione Friuli-Venezia Giulia hanno addirittura personalizzato Eldy per facilitare l’uso della rispettiva Carta regionale dei servizi.
Altro sito utile è quello della Fondazione mondo digitale, www.mondodigitale.org: nella sezione Risorse sono scaricabili i documenti pdf con le guide pratiche all’uso del Pc del progetto Telemouse. L’intero kit è composto da cinque tomi, tutto materiale prezioso a disposizione dei curiosi.
In conclusione, segnaliamo www.internetsaloon.it, sito dell’omonima scuola di computer per over 50, con sede a Milano e in altre città italiane, a cura dell’Associazione interessi metropolitani.