
Nove giorni da màt
Raccontare il disagio psichico. Raccontarlo a tutti, non solo agli addetti ai lavori o a chi, a vario titolo, si trova invischiato nel problema. Ci proveranno, con oltre 80 dibattiti, conferenze, eventi artistici e culturali, tutti gratuiti, che si svilupperanno nei vari distretti della provincia di Modena tra il 18 e il 26 ottobre, gli organizzatori di Màt - Settimana della Salute Mentale, giunta ormai alla 15esima edizione.
Il tema di quest’anno ruoterà attorno a tre parole che uniscono i vari momenti: accoglienza, pace e ambiente. «La salute mentale non può essere pensata come un fatto privato o puramente clinico: è legata ai contesti sociali, politici e ambientali in cui viviamo», sottolinea Donatella Marrama, direttrice del Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl di Modena, ideatore con Arci Modena del progetto Màt. «Se vogliamo davvero prenderci cura della salute mentale – prosegue la dirigente –, dobbiamo prenderci cura della pace, dell’ambiente e dell’accoglienza reciproca. Non c’è salute senza pace, non c’è pace senza giustizia, non c’è futuro senza ambiente. E allora da Modena, dalla Settimana della Salute Mentale, il nostro invito è questo: ritrovare insieme le parole della convivenza, del rispetto, dell’accoglienza e della responsabilità reciproca. Solo così la ragione potrà tornare a guidare l’istinto, e le nuove generazioni non erediteranno soltanto problemi, ma anche speranza».
La manifestazione, che si svolge a pochi giorni di distanza dalla Giornata Mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre, intende attirare l’attenzione sul disagio psichico, che sembra interessare un sempre maggior numero di persone. Il rapporto La salute mentale come motore della crescita socio-economica dell'Italia, realizzato da Angelini Pharma con The European House - Ambrosetti e reso noto lo scorso gennaio, dice, per esempio, che un cittadino europeo su sei ne è interessato, in particolare a causa di ansia (6.950 casi ogni 100 mila abitanti) e depressione (5.365 casi) disturbi che coinvolgono in particolar modo gli italiani. A soffrire maggiormente di disagio psichico sarebbero le persone in età lavorativa (20-54 anni), con circa 19mila casi per 100mila persone. I dati realtivi al World Mental Health Day Report 2024 di Ipsos, inoltre, parlano di un 40% circa di donne della Generazione Z (le nate, cioè, tra il 1997 e il 2012) che si è sentito depresso al punto da provare tristezza o disperazione quasi ogni giorno per un paio di settimane o più, più volte. E che il 54% della Generazione Z e il 47% dei Millennials (i nati a cavallo tra 1981 e 1996) si sono dovuti assentare dal lavoro nel corso dell’ultimo anno a causa di condizioni di forte stress. Eppure la salute psicologica non gode della stessa attenzione di quella fisica, nonostante il 77% degli italiani ritenga che esse abbiano la stessa importanza.
Ma quali sono le cause del crescente disagio mentale? Sono ancora gli organizzatori dell’evento a sottolinearlo: «Il lavoro, la pressione sociale e scolastica, ma anche l'incertezza economica e le difficoltà relazionali».