Nuova Zelanda. Nel Paese dei kiwi

18 Settembre 2015 | di

Dante Alighieri non avrebbe mai pensato che la «parlata fiorentina» avesse potuto varcare i confini della Toscana e tantomeno dell’Italia. Eppure, a distanza di 750 anni dalla nascita del sommo poeta, il «dolce sì» risuona anche nella lontanissima Nuova Zelanda, proprio agli antipodi dell’Italia.

L’emigrazione dal Bel Paese iniziò verso il 1870. A ondate lievi ma costanti prosegue anche oggi, con il vantaggio di veder fluire la linfa della cultura italiana tra le vecchie generazioni, e creare nuovi legami sociali e commerciali con l’Italia.

Alessandra Zecchini può essere considerata una «nuova arrivata» nel Paese dei kiwi. Nata a Milano ma cresciuta a Sestola in provincia di Modena, dopo le scuole superiori si è recata in Inghilterra dove ha frequentato la East London University, si è laureata in Lettere specializzandosi nella storia dell’arte tessile giapponese. A Londra è rimasta sei anni, e poi si è trasferita a Tokyo per studiare sul posto le tecniche dei tessuti, le tinte naturali ecc. Ha lavorato in bar e ristoranti e nei giornali, scrivendo di cucina, viaggi, località turistiche. A Londra ha conosciuto un giovane giornalista ed editore della Nuova Zelanda, Peter Dowling, che è diventato suo marito. La coppia si è stabilita a Auckland nel 1997, e ha due figli (Auckland è la città più popolata con 1.400.000 abitanti, mentre la capitale è Wellington, 200.000 abitanti, sede dell’ambasciata italiana).

Alessandra ha superato l’impatto con il nuovo ambiente, facendo volontariato come insegnante di italiano. Si è iscritta alla Dante Alighieri, ha fatto parte del Comitato e per tre anni è stata anche presidente. «La Dante Alighieri – afferma Alessandra – è un punto di riferimento importante per chi ama l’Italia e la sua lingua. Qui in Nuova Zelanda non vi sono Istituti Italiani di Cultura, per cui tutto è basato sulle associazioni e sul volontariato. Dieci anni fa, sempre sotto l’egida della Dante, ho crea­to l’Italian Festival, di cui sono ancora la direttrice. Un esperimento, che si è subito rivelato un successo. Era un seme, oggi è un albero grande. È il Festival italiano ed europeo più importante della Nuova Zelanda, con oltre 10 mila visitatori nel giorno specifico della manifestazione, che è l’ultima domenica di settembre, e molti altri durante la “stagione italiana” che dura fino ad ottobre e include film, concerti, opera, mostre ecc. Il Festival è una vetrina sul Made in Italy, e per gli sponsor è un’occasione per promuovere i loro prodotti, anche di nicchia, ma di qualità eccellente.

Alessandra ha anche pubblicato tre libri di cucina (e un quarto è in arrivo). Fa parte del Comitato Slow Food. Sempre come volontaria insegna cucina a un gruppo di ragazze madri.

Viaggiare, conoscere, imparare... Animata da queste passioni nel 2013 ha frequentato un corso intensivo di lingua spagnola a Montevideo, Uruguay. Lei considera l’italiano e l’inglese le sue lingue madri (ha la doppia cittadinanza), ma parla anche francese, giapponese, spagnolo e maori.

Quest’anno, per la prima volta, è stato creato un Comites (Comitato italiani all’estero) anche in Nuova Zelanda, e Alessandra è stata eletta in questo Comitato.

 

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017