Olanda. Chef all’ombra dei mulini a vento

15 Ottobre 2012 | di

«Entusiasmo e passione, ingredienti genuini e la rivisitazione di alcune ricette imparate da nonna e mamma, per adattarle alla cultura cosmopolita di Amsterdam». Antonella Barbella ha le idee chiare. Almeno fin dal 2007, anno in cui ha scelto di lasciare la sua città natale, Lanciano (Chieti) per trasferirsi in Olanda, all’ombra dei mulini a vento. La scelta è maturata per amore di un marito e di un figlio in arrivo, ma Antonella non l’ha mai vissuta come una forzatura. Anzi. «Vivo in questo Paese da cinque anni e sono felice di aver fatto questa scelta. Il mio carattere latino si è sposato bene con il pragmatismo fiammingo». Nata nella cittadina che da secoli ospita il «Miracolo Eucaristico», Antonella trascorre quasi tutta la sua vita tra i fornelli sia per passione che per scoprire i segreti culinari della sua famiglia, nota in città grazie agli ottimi piatti serviti al ristorante «Pepe Verde» di piazza Pietrosa.

«La nostra famiglia ha sempre vissuto attraverso la preparazione dei piatti. Per me era un piacere carpire i tanti piccoli “misteri” delle ricette di nonna e mamma. Entrai a far parte di una società di catering che mi permise di apprendere nozioni utili per la programmazione e il coordinamento della distribuzione dei cibi su grande scala. Un’esperienza rivelatasi poi decisiva nella mia scelta professionale». Entrata come cuoca, Antonella lascia l’azienda, con la qualifica di «manager coordinatrice», per seguire il proprio cuore. «L’Abruzzo d’estate è meta di numerosi turisti nordeuropei che, in questa regione, vogliono scoprire la natura ancora in gran parte intatta della flora mediterranea. Nel mio caso, oltre alla natura, Gerard scoprì l’amore». Un amore a prima vista che lega tuttora Antonella all’olandese Gerard Van Der Kamp, ingegnere impegnato nella salvaguardia del patrimonio architettonico. «Dopo aver vissuto i primi anni in famiglia, per occuparmi di mio figlio Mattia e dell’altro figlio di Gerard, Noah, ho deciso di mettere in campo i miei sogni: far conoscere i sapori della mia terra in questo angolo d’Europa. La risposta è stata commovente. Gli olandesi che, a prima vista, sembrano immuni dalle emozioni culinarie, hanno aderito ai miei corsi di cucina e si sono messi in gioco per imparare a cucinare le nostre pietanze». Merito di Antonella e della sua allegria. Nel giro di pochi anni, il suo volto diventa di casa passando attraverso la cucina di amici e corsi per appassionati fino a coinvolgere la platea telesiva e del web. «Ho appena concluso il nuovo numero del sito web, sto scrivendo un libro, senza trascurare il catering che mi vedrà impegnata, a dicembre, in un grande evento».

Antonella, che ha vissuto i primi mesi in una tipica casa galleggiante lungo i canali di Amsterdam, oggi raccoglie i frutti della sua passione. «Ho chiamato il mio progetto “Cucina di mamma” perché voglio rendere omaggio a tutte le nonne e mamme italiane che riescono a cucinare piatti straordinariamente buoni nella loro apparente semplicità. Ho trovato tanto sostegno da parte degli olandesi, che mi hanno dato fiducia, e anche degli imprenditori italiani che lavorano in questo Paese. Qui, se hai un’idea, vieni sostenuto nella crescita imprenditoriale, qualsiasi sia il settore. Riuscire a far conoscere la cucina italiana e abruzzese nelle maggiori riviste olandesi, sul web e in tv rappresenta per me una sfida vinta. Ora sto pensando a un progetto che coinvolga grandi comunicatori della gastronomia internazionale».

La chef ha deciso di riunire in un’associazione i conterranei che vivono nella capitale degli Orange, trovando il plauso del presidente del Consiglio abruzzese, Nazario Pagano. «È bello creare un punto di ritrovo. Il cibo è un ambasciatore silenzioso capace di segnare, in maniera indelebile, la memoria di un uomo».

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017