Olimpiadi, un trampolino per due

Torino e Vancouver colgono l’opportunità dei giochi invernali del 2006 e del 2010 per collaborare insieme sui fronti della ristrutturazione industriale e della tutela dell’ambiente.
11 Maggio 2004 | di

VANCOUVER
Sei anni ci separano dalle Olimpiadi invernali del 2010 e già  ci si prepara al grande avvenimento. Il conto alla rovescia è iniziato il 2 luglio 2003 a Praga, quando il Comitato Olimpico Internazionale ha selezionato questa città  per ospitare la XXI edizione dei Giochi olimpici e paraolimpici. «Nel profondo del mio cuore io credo, come chiunque altro di Vancouver 2010, che i Giochi olimpici invernali ci renderanno tutti migliori» aveva dichiarato allora John Furlong, chairman del locale Comitato organizzatore. Gli ha fatto eco, durante una recente visita qui, il Ceo dello IOC, René Fasel: «È particolarmente incoraggiante notare che valori olimpici, come la promozione dello sport nella comunità , e la protezione dell";ambiente, sono valori molto cari alla gente della British Columbia».
Affacciata sul Pacifico e circondata da una corona di vette alpine, Vancouver gode fama di una delle città  più vivibili del mondo. Il vasto territorio britishcolumbiano è coperto in gran parte da foreste millenarie e da parchi naturali punteggiati da laghi scintillanti come gioielli. Funge da cerniera con il Canada orientale la maestosa catena delle Montagne Rocciose. In British Columbia abitano, secondo l";ultimo censimento, 126.420 italiani "; di nascita o di origine "; il 3% dell";intera popolazione: 69 mila risiedono nell";area metropolitana. Solo una frazione, 14.500 circa, è iscritta all";Aire, vanta cioè la cittadinanza italiana. (*)
Sede di Consolato generale e di Camera di commercio italiani, la voce ufficiale dell";Italia gode di grande considerazione. Lo si è visto anche di recente, quando una numerosa delegazione piemontese "; ottanta tra politici, amministratori, tecnici, imprenditori, operatori culturali e commerciali "; è stata accolta a Vancouver per partecipare ad una «quattro giorni» dedicata all";approfondimento delle relazioni tra i protagonisti dei due «Sistemi» (Piemonte-Torino 2006 e British Columbia-Vancouver 2010), ivi inclusa la partecipazione a Globe 2004, conferenza di rilevanza mondiale sul tema «business-environment». 
Relazioni ufficiali tra le due città  olimpiche sono state avviate dai rispettivi sindaci, Sergio Chiamparino e Larry Campbell, e tra la Regione Piemonte del presidente Enzo Ghigo, e la British Columbia del premier Gordon Campbell. Tra i settori di particolare rilievo, oggetto di possibili future collaborazioni, quello delle «cellule all";idrogeno», fonte di energia alternativa. La tecnologia relativa alle sorgenti ad idrogeno è sia qui che in Piemonte ad uno stadio avanzato: Torino 2006 potrebbe farne già  uso, mentre  Vancouver 2010 intende ospitare le prime «Olimpiadi all";idrogeno», tramite, tra l";altro, una Hydrogen-Hway, autostrada a rifornimento di idrogeno che servirà  il percorso Vancouver-Whistler nel 2010.
Possiamo prevedere che, in ordine alla collaborazione Italia-Canada, si ripeteranno, e forse si supereranno, i fasti di Expo 86. Chi vivrà , vedrà ! Diamo per ora la parola al console generale d";Italia a Vancouver, Giorgio Visetti, personaggio molto amato dalla comunità  per la simpatia che sa diffondere e particolarmente apprezzato dalle istituzioni canadesi per l";immagine «alta» dell";Italia che sa comunicare.
Msa. Gemellaggio in vista Vancouver-Torino in occasione delle Olimpiadi invernali nelle due città ? Quale il suo ruolo, dopo il successo della visita della delegazione piemontese e gli accordi siglati tra le parti?
Visetti. Più che di gemellaggio direi trattarsi di un avvio di stretta collaborazione tra due città  che affrontano problematiche comuni, in particolare sui temi della «sustainability» e dell";eredità  olimpica, cercando di cogliere nei Giochi del 2006 e del 2010 le opportunità  di vincere le sfide dello sviluppo economico e della ristrutturazione da settori tradizionali (industria automobilistica per Torino e forestale per la British Columbia) verso il terziario, turismo, nuove tecnologie. I gemellaggi spesso rimangono espressioni formali, quindi l";approccio concreto "; assunto dai sindaci di Torino e di Vancouver, oltre che dai due «premier» della Regione Piemonte e della British Columbia, attraverso le intese recentemente firmate a Vancouver "; mi sembra costituire una buona base per iniziative e progetti che avvicineranno due realtà  di primo piano.
Il mio ruolo principale, insieme con quello operato dal «Sistema Italia» in Canada (a cominciare dalla nostra ambasciata di Ottawa e dalle istituzioni che agiscono per rafforzare e sostenere i collegamenti tra Italia e Canada), è stato forse quello, in concreto, di facilitare il collegamento tra le due realtà  di Torino 2006 e Vancouver 2010 tramite i loro rappresentanti, inclusi naturalmente TOROC e VANOC (**), rendendoli più attenti a cogliere le opportunità  di scambio. Sono stato aiutato moltissimo dalla grande apertura e capacità  professionale dimostrata dai due «sistemi olimpici» e dai loro rappresentanti, sia a livello politico che istituzionale, e dalla grande propensione per l";estero che è nel Dna del Paese di cui mi onoro essere un rappresentante all";estero, e dei suoi cittadini che all";estero hanno stabilito la propria residenza.
In che modo grandi manifestazioni sportive possono contribuire a promuovere e a valorizzare l";immagine dell";Italia in Canada, con particolare riguardo a diffusione di lingua e cultura?
Direi che lo sport a livello olimpico è sia preparazione e dedizione individuale che risultato di un sistema che sostiene atleti, realizzazioni e spirito dei Giochi. La valorizzazione dell";immagine dell";Italia in Canada c";è sia sul piano dell";associazione della componente italo-canadese ad una delle principali sfide e opportunità  che questo Paese vivrà  sino al 2010 ed oltre, sia per rendere l";Italia del 2006 immagine e realtà  di riferimento sul piano umano, sociale, produttivo, culturale e "; perché no "; di ispirazione e di partner in quello spirito delle Olimpiadi che accomuna in modo particolarissimo le località  protagoniste.
È previsto un coinvolgimento diretto delle associazioni italiane di Vancouver per le attività  legate alla collaborazione con la città  di Torino?
Il collegamento diretto è in essere già  da tempo: i 30 ragazzi che hanno partecipato a Whistler (***) alla Sky Clinic organizzata dalla società  del Centro culturale italiano di Vancouver con la sponsorizzazione della Regione Piemonte durante la visita della delegazione 2006, e premiati con la medaglia d";oro olimpica di slalom Piero Gros, ne sono una testimonianza tra le più fertili. Chissà  che tra loro non ci sia la medaglia del 2010?
Sono sicuro inoltre che il Centro culturale italiano potrà  mandare alcuni suoi ragazzi a fare da volontari per i Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006.
Cultura e affari: crede che questo binomio possa essere la chiave di volta per avvicinare il mondo economico ed imprenditoriale di Canada e Italia?
Per il «Sistema Italia» in Canada "; Camera di Commercio Italiana di Vancouver in testa "; e per i seguiti che qui si avranno in termini di iniziative culturali e di scambio, si sta pensando di far venire opere musicali, teatrali, mostre di design; di avviare collaborazioni interuniversitarie sul diritto internazionale, la ricerca, l";ambiente; di scambiare affari e collaborazioni industriali. Tutto ciò beneficerà  il reciproco collegamento.
Vancouver è una delle città  moderne più aperte alla convivenza di culture ed etnie provenienti da tutto il mondo. Cosa ha insegnato questo laboratorio «antropologico» alla nostra comunità , e come può diventare un modello di confronto per la futura Europa multietnica?
Direi che l";esperienza di Vancouver è molto importante perché l";immigrazione è una realtà  recente in Europa. Ma aggiungo che anche Vancouver può imparare dall";Italia. L";apertura alla convivenza credo non debba essere solo vista nella composizione etnica, ma anche nello spirito e nella natura della comunicazione all";interno delle società  considerate. In questo, credo che l";Italia sia ancora portatrice di capacità  universalmente riconosciutele, e di uno «spirito mediterraneo» riflesso di una civiltà  che per millenni ci ha posto al crocevia di scambi e di intersezioni sociali, politiche e culturali.
La British Columbia è un ponte con gli Stati Uniti. La presenza di italiani residenti negli Stati lungo la costa sud del Pacifico, consistente soprattutto in California, rafforza secondo lei l";idea e le potenzialità  di una lobby italica affacciata sul Pacifico e sull";Asia?
Direi che più che di lobby, si tratta per ambedue le sponde occidentali "; dell";Europa e del Nord America "; di apprezzare meglio le rispettive potenzialità  e costruire sulle reciproche conoscenze: in questo una componente italo-nordamericana può senz";altro svolgere un suo ruolo ed aiutare lo sviluppo di cointeressenze utili all";America per meglio conoscere l";Europa, e all";Europa e all";Italia per proiettarsi nell";area del Pacifico, sulla sponda nordamericana e su quella asiatica. 

(*) Per la designazione del nuovo Comites, il 26 marzo scorso, hanno espresso il loro voto 5.847 persone; voti validi 5.438.
(**) TOROC e VANOC sono gli acronimi delle due Olimpiadi. Per informazioni, visitare i siti internet www.torino2006.org/ index.php e www.vancouver2010.com
(***) Moderno centro alpino e di sport invernali: www. whistler.ca

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017