Fatoumata Diawara © www.comune.ra.it/festival-delle-culture-edizione-2025/

«Oltre il conflitto». A Ravenna, il Festival delle culture

Incontrarsi e confrontarsi per conoscersi
| Sabina Fadel Caporedattrice

Ultimo sprint per il Festival delle Culture di Ravenna, giunto quest’anno alla 18esima edizione. La manifestazione (promossa dal Comune di Ravenna – unità organizzativa Politiche per l’immigrazione e la cittadinanza, con la collaborazione di istituzioni culturali, comunità migranti, associazioni, enti del terzo settore, cittadini e con il contributo di artisti e intellettuali), inaugurata il 14 gennaio, si concluderà infatti il 30 giugno.

Questa edizione, che ha come titolo «Oltre il conflitto», propone una riflessione partendo dalle parole di Eleanor Roosevelt: «Dove iniziano i diritti umani? In piccoli luoghi, vicini a casa, così intimi e concreti che non appaiono su nessuna mappa del mondo», nella consapevolezza, come hanno ricordato gli organizzatori, che «la difesa della dignità delle persone parte sempre dagli spazi abitati quotidianamente: i quartieri, le scuole, i luoghi di lavoro, le abitazioni».

Oltre cinquanta gli eventi che hanno coinvolto un numero crescente di persone (l’edizione 2024 aveva registrato ben 46 mila presenze) attorno a valori cardine del vivere civile come i diritti umani, il dialogo interculturale e la solidarietà, nella consapevolezza di quanto importante sia, soprattutto in questi tempi difficili, conoscere e impegnarsi personalmente e come collettività «per una società più libera e giusta, per contribuire a un nuovo umanesimo multipolare, soluzione pacifica, solidale e alternativa per andare oltre i conflitti presenti e futuri – hanno sottolineato ancora gli organizzatori –. Comprendere la complessità della realtà che viviamo permette di andare oltre i pregiudizi, contrastando attivamente, in ogni ambito e luogo, le discriminazioni e il razzismo in tutte le sue forme».

Differenti i linguaggi utilizzati dal Festival, da quello letterario a quello artistico, da quello giornalistico a quello teatrale, a quello musicale, per coinvolgere il maggior numero di cittadini di ogni età e sensibilità e gli studenti delle scuole di ogni età e grado. Nell’ambito musicale, in particolare, si è registrata la novità forse più significativa di edizione: la virtuosa collaborazione instaurata con Ravenna Festival, che ha portato, nelle scorse settimane, a proporre la prima rassegna mai realizzata in Italia dedicata alla diaspora palestinese.

Tra i prossimi appuntamenti ricordiamo quello di oggi, 29 maggio, che alle ore 10.00, presso la sala Muratori della Biblioteca Classense vedrà affontare il tema del soccorso in mare, con rappresentanti di ong e istituzioni, giornalisti e giuristi, nel corso del convegno «Mediterraneo oggi: libertà di muoversi, dovere di salvare» sulla situazione attuale e sulle proposte per una migliore gestione del fenomeno, organizzato con il giornalista e scrittore Vittorio Longhi, direttore editoriale di Carta di Roma.

Fino al 31 maggio, poi, presso la Manica Lunga della Biblioteca Classense, sarà possibile visitare la mostra della Life Support, la nave Sar (Search and rescue) di Emergency che opera nell’area del Mediterraneo centrale: 20 scatti che raccontano le fasi di avvistamento, soccorso e accoglienza vissute dallo staff di bordo e dai naufraghi.

Sabato 31 maggio e domenica 1 giugno alle ore 20.30, presso il quartiere Darsena Gulli sarà possibile assistere allo spettacolo teatrale con gli allievi dell’Accademia Marescotti, «Voci. Memoria di vita, amore e resilienza di chi ha reso il cortile casa».

Sempre domenica 1 giugno, alle 16.00, presso La Torraccia (via Marabina 153), si terrà una grande «festa africana», con la partecipazione della cantautrice e attrice maliana Fatoumata Diawara e la band franco-marocchina Bab L’Bluz (evento in collaborazione con Ravenna Festival).

Dal 6 al 30 giugno, «I Grant You Refuge», mostra fotografica collettiva, allestita presso la galleria a cielo aperto Via Zirardini Open-Air Gallery, che racconta le condizioni di vita della popolazione civile palestinese nella Striscia di Gaza, attraverso lo sguardo di sei fotografi palestinesi: Shadi Al-Tabatibi, Mahdy Zourob, Mohammed Hajjar, Saeed Mohammed Jaras, Omar Naaman Ashtawy e Jehad Al-Sharafi. Quella di via Zirardini è solo una delle sedi espositive di «I Grant You Refuge», mostra diffusa (l’intera mostra sarà visibile nella sua completezza presso lo spazio espositivo di viale Berlinguer 11), che trasforma lo spazio pubblico in un luogo di riflessione collettiva, invitando a fermarsi e a interrogarsi su quanto può fare ognuno e la comunità internazionale nel riconoscere e difendere i diritti umani.

Il 7 e 8 giugno, presso la Rocca Brancaleone, sarà possibile prendere parte alla seconda edizione di «Culture migranti alla Rocca», un week-end all’insegna della convivialità e della partecipazione, con musica, giochi, laboratori e cucina dal mondo, evento organizzato in collaborazione con l’associazione Italia Cuba, la Rete interculturale sui temi dell’immigrazione (Riti), le associazioni della diaspora e le comunità di migranti.

Infine il 20 giugno, Giornata mondiale del rifugiato, alle ore 21.00 presso il parco della Rocca Brancaleone, si terrà la proiezione, a ingresso gratuito, del documentario premio Oscar® No Other Land (2024) di Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham, Rachel Szor, pellicola nella quale giovani palestinesi e israeliani documentano la violenza dei coloni in Cisgiordania attraverso una serie di filmati. Un’opera essenziale che testimonia la forza della solidarietà anche contro qualsiasi previsione.

Tutto il programma al seguente link: festivaldelleculture.info/programma

 

 

Data di aggiornamento: 30 Maggio 2025