Padre Pio e sant’Antonio

Il 16 giugno, a pochi giorni dalla festa di sant’Antonio, Giovanni Paolo II proclamerà santo il frate stimmatizzato di Pietrelcina. Ma non è solo la speciale coincidenza ad avvicinare questi due grandi della santità. Infatti...
08 Giugno 2002 | di

Due giganti della santità : sant`€™Antonio e padre Pio. Frati francescani, sacerdoti e mistici, ma, quel che più conta, tutti e due amati senza riserve dal popolo di Dio.

Quest`€™anno una speciale coincidenza li presenta insieme. Il 16 giugno il Papa, a pochi giorni dalla festa di sant`€™Antonio, in una solenne celebrazione in san Pietro proclamerà  santo il beato Pio da Pietrelcina. Ma, oltre a questa coincidenza, che rapporto aveva il cappuccino stimmatizzato di san Giovanni Rotondo con il Taumaturgo di Padova? Quali somiglianze possiamo scoprire nella vita e nelle opere di questi due testimoni di Cristo?

Padre Pio era devoto di sant`€™Antonio. Pur non parlando molto spesso di lui, ogni giorno parlava con lui nella preghiera. Ne aveva addirittura sperimentato la vicinanza nella prova.

Infatti, nel gennaio del 1917 padre Pio scriveva a padre Benedetto, suo consigliere spirituale: Vengo a chiedervi un permesso, quello, cioè, di digiunare due volte al mese: una volta, in onore della Madonna, un`€™altra, in onore di sant`€™Antonio. È stata una promessa che ho fatto, sempre che mi fosse accordata una grazia, la quale grazia è stata fatta. Con tutta probabilità  padre Pio si era raccomandato al Santo di Padova di poter chiudere presto la dolorosa esperienza del servizio militare (è il periodo della prima Guerra mondiale), un tempo per lui pieno di continue agitazioni e timori: si sentiva schiacciato tra spine e buio pesto e capiva che non c`€™era modo di uscirne da solo. Il digiuno che padre Pio vuole offrire è un ringraziamento a sant`€™Antonio, un vero e proprio ex voto per la grazia di esser tornato al suo convento.

Un figlio spirituale di padre Pio, Angelo Battisti, chiamato poi ad amministrare la Casa sollievo della Sofferenza, ha lasciato un`€™altra testimonianza della familiarità  del padre con i santi. Una sera chiese informazioni sui fenomeni straordinari che il Signore gli donava:

Padre, ma lei, quando parte in bilocazione, sa dove va, da chi va e perché va?.

Certo che lo so, rispose subito padre Pio.

Potrei accompagnarla come aiutante?, domandò con ingenuità  Battisti.

Si sentì rispondere: E no, figlio mio. Devo andare solo. Qualche volta, però, sono accompagnato da san Francesco o da sant`€™Antonio di Padova. Padre Pio ci sorprende: parla con una naturalezza singolare della sua conoscenza e intimità  con i santi. Egli credeva fortemente nella loro intercessione. Quando invitava qualcuno alla conversione, sceglieva dei patroni `€“ in particolare san Francesco, sant`€™Antonio e san Michele arcangelo `€“, perché accompagnassero le persone nel cammino di fede. A qualche figlio spirituale talvolta scriveva: sant`€™Antonio ti illumini mente e cuore.

Un confratello ci aiuta a capire. Padre Luciano Lotti, cappuccino, direttore del Centro comunicazioni della Provincia religiosa di Foggia, ci aiuta ad approfondire i particolari del rapporto tra Antonio e padre Pio.

Possiamo dire che padre Pio è un santo del popolo, che ci fa riscoprire la vicinanza con la gente dei grandi santi francescani, e, fra tutti, del Santo di Padova?

Certamente padre Pio è un santo del popolo. Non tanto perché fa molti miracoli, ma perché la gente l`€™ha percepito, come Antonio, dalla sua parte. Nella loro vita questi santi si sono distinti per la difesa dei poveri, l`€™impegno sociale, il rimprovero delle ingiustizie, perciò la gente li sente suoi.

È innegabile che nel momento del bisogno tantissime persone si rivolgono a sant`€™Antonio e a padre Pio perché stanno male. Però, dopo la richiesta di miracoli, che è la prima tappa, imparano a chiedere qualcosa di più: un incontro più forte con Dio. Un altro elemento che accomuna i nostri due santi è, infatti, il loro essere grandi santi ecclesiali. Hanno portato masse di fedeli a una conversione sincera e a una vita sacramentale più impegnata.

Che cosa unisce padre Pio e sant`€™Antonio nel loro ministero di sacerdoti?

Padre Pio è visto come il grande confessore di questo secolo. Molte persone, venute per caso o per curiosità  a san Giovanni Rotondo, si sentivano spinte a confessarsi. Proprio nel momento della confessione percepivano che qualcosa cambiava nella loro esistenza. Nella vita di sant`€™Antonio si ricordano tanti episodi legati alla sua capacità  di leggere nel cuore delle persone, anche nella storia di padre Pio troviamo episodi simili. Alcuni, uomini e donne, andavano da lui a confessare piccole cose, distrazioni nelle preghiere, e poi si fermavano. Agli inviti del padre di continuare, insistevano nel non aver altro da dire. Allora padre Pio, a volte con forza, metteva davanti a loro i peccati che non volevano confessare: tradimenti nel matrimonio, o anni di lontananza dalla Chiesa. Tirava fuori delle vicende che le persone non avevano mai raccontato a nessuno, o cose a cui davano poca importanza e invece erano gravi.

In una lettera al suo superiore provinciale, che lo rimproverava di non rispondere con prontezza alle lettere di quanti si rivolgevano a lui, padre Pio dice: Caro padre, io non ho potuto scrivere perché qui siamo impegnatissimi, arrivo fino a diciotto ore di confessione al giorno. In un`€™altra lettera afferma in maniera più forte: Ormai il mio ministero principale è strappare le anime a Satana.

Il ministero della riconciliazione unisce davvero padre Pio a sant`€™Antonio, non solo perché hanno trascorso molto tempo a confessare, ma in quanto hanno svolto questo apostolato come una lotta contro il male e Satana.

Padre Pio ebbe molte manifestazioni particolari di Gesù. Una di queste lo fa assomigliare alle tipiche immagini che rappresentano sant`€™Antonio`€¦

Tutti sanno che sant`€™Antonio a Camposampiero ha avuto l`€™apparizione di Gesù Bambino. Un`€™apparizione simile del Bambino Gesù a padre Pio è narrata dalla testimonianza di un suo confratello. Padre Raffaele da Sant`€™Elia a Pianisi aveva una stanza nel corridoietto vicino al coro dove il padre ricevette le stimmate. Raccontò che una notte, sentendo padre Pio che usciva dal coro, era uscito anche lui dalla sua stanza per salutarlo. Avvolto da una grande luce vide allora padre Pio con in braccio il Bambinello Gesù. Anche nel dono mistico di contemplare l`€™infanzia di Gesù padre Pio e sant`€™Antonio sono uniti. In proposito, padre Pio diceva: Pasqua è certo la festa più importante dell`€™anno. Però a me piace più il Natale, perché la Pasqua è grande sì, ma lì Gesù è crocifisso e mi fa soffrire, invece Gesù Bambino a Natale è così dolce! Perciò mi piace più il Natale.

Sant`€™Antonio e padre Pio sono associati nel sentimento religioso per il carisma dei miracoli e per la vicinanza con la gente. Secondo lei, ci sono dei rischi in una devozione popolare troppo forte?

Di per sé non c`€™è nessun limite nella devozione a questi santi. Sant`€™Antonio e padre Pio, festeggiati quest`€™anno in due giorni così ravvicinati, sono vicini in tutti i sensi: tanto nella loro spiritualità  quanto nel nostro affetto.

A volte noi addetti ai lavori andiamo un po`€™ troppo col bisturi, non ci piacciono certi atteggiamenti esagerati. Le persone semplici `€“ lo sappiamo `€“ sono le più spontanee ed emotive. Però ogni tanto qualche rischio può esserci. Bisogna ricordare, anzitutto, che i santi ci spingono a entrare nella vita quotidiana, mentre noi viviamo in una società  che cerca, invece, di fuggire dal quotidiano.

I sociologi dicono che la nostra è la società  dell`€™anestetico. Non vogliamo vedere il dolore, vogliamo fuggirlo. Allora giochiamo al totocalcio, così vinciamo un bel po`€™ di soldi e risolviamo il problema del lavoro. Ricorriamo a indovini e fattucchiere per risolvere i nostri problemi di salute, e via dicendo. A volte purtroppo si fa ricorso a padre Pio e a sant`€™Antonio con la stessa mentalità  con cui si va dai maghi: perché ci facciano evadere dalle nostre responsabilità . Invece, si dovrebbe ricorrere ai santi per essere sostenuti nella vita vera, quella di ogni giorno. Va bene domandare con umiltà : Caro padre Pio, caro sant`€™Antonio, sto male, dammi una mano, cercami un lavoro, aiutami, ma non per sottrarsi alla realtà  quotidiana, né perché i santi possano fare una magia e trovare la soluzione a tutti i problemi. Non bisogna neppure cadere nell`€™eccesso opposto: non chiedere sarebbe un atto di superbia. L`€™aiuto di Dio lo dobbiamo implorare in questa prospettiva: per essere aiutati nel cammino d`€™ogni giorno a portare con Cristo la nostra croce, non per fuggirla.

Il giornalista Enzo Biagi ha descritto così padre Pio: Un piccolo frate che con la sua fede in Dio ha consolato tanta povera gente di questo mondo per i mali del corpo e per la disperazione dell`€™anima. In padre Pio, ai nostri giorni, abbiamo rivisto da vicino un altro piccolo frate della povera gente, un francescano del Medioevo del quale pochi conoscono la vita, molti i prodigi, tutti il nome: Antonio di Padova.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017