Peripezie di un assegno

16 Dicembre 1996 | di
«Vi scrivo per chiedere un aiuto. Non riesco a recuperare un assegno del secondo bimestre 1994 che è stato perduto presso l'Inps di Ancona. Avendo inoltrato domanda di rimborso il 06/03/95, ricevo la comunicazione il 03/11/95 dalla Banca Commerciale di Parma di rivolgermi, per il pagamento a mio favore, presso la National Bank di Melbourne. Quest'ultima mi riferisce di non avere ricevuto nulla. Allora chiedo informazioni pressa la Banca Commerciale di Parma e vengo a sapere che l'assegno è ritornato a loro ed è stato dirottato all'Inps di Ancona. Così l'11/03/96 mi rivolgo all'Inps di Ancona per sapere qualcosa di più preciso, ma sto ancora aspettando una risposta».

Osvaldo Soldaini

Victoria, Australia

La descrizione del signor Soldaini porta nuovamente alla luce la disorganizzazione degli enti pubblici. Per un assegno non recapitato occorre aspettare anni prima di ricevere la somma ripagata. È uno scandalo! Penso che il consiglio di amministrazione dell'Inps prima di procedere a smantellare uffici o a effettuare decentramenti operativi interni, dovrebbe pensare al modo di assistere gli aventi diritto con celerità  e professionalità . Il suo caso, in via eccezionale, è stato sottoposto immediatamente al funzionario che si interessa dei pagamenti all'estero.

Occorrono i dati anagrafici

«Godo della pensione italiana dal 1969, e dal 1988 'Inps di Roma (via della Frezza) manda una lettera a favore dei pensionati dell'accordo italocanadese, in materia di doppia imposizione fiscale, nella quale si certifica che la quota di pensione deriva dal periodo di contribuzione a lire-toto, e che a nostro favore risultano accreditate in Italia. Faccio presente di avere richiesto a suo tempo il riconoscimento ai fini pensionistici del periodo del servizio militare, pertanto chiedo che mi venga rilasciata una ulteriore documentazione che indichi i contributi settimanali richiesti dal fisco canadese. Queste lettere che arrivano nel periodo febbraio-marzo vanno incluse nella denuncia dei redditi. Questa lettera io non l'ho mai ricevuta e anche se l'ho richiesta due volte non ho avuto mai risposta. Per quali ragioni non mi inviano questa lettera richiesta dal fisco canadese?».

Antonio Stella

Downsview, Canada

Da alcuni mesi stiamo cercando di rintracciare la sua pratica in quanto lei cita l'Inps di via della Frezza ma, a decentramento avvenuto, il suo fascicolo di pensione è stato trasferito all'Inps previdenziale di competenza, ovvero all'Inps della provincia di nascita o di ultima residenza. Non conosco i suoi dati di nascita né tantomeno la provincia di origine. Dalle nostre ricerche risultano sette Antonio Stella rispettivamente di Ofena, di Montecchio Precalcino, di Noventa Vicentina, di Asiago, di Nicastro, di Guardiagrele e di Miglianico. Se lei ci fornisce i dati anagrafici precisi interverremo nuovamente.

Una pensione del 1971

«Ho lavorato in Italia pagando tutti i contributi fino al 1957, anno in cui sono emigrato in Belgio in cerca di un nuovo lavoro. Dopo alcuni anni ho avuto un infarto. Mi sono rimesso velocemente in salute e sono ritornato a lavorare. Qualche anno più tardi ho avuto una ricaduta, e dopo l'intervento chirurgico non ho più potuto lavorare. Avvicinatasi l'età  pensionabile mi sono rivolto al consolato italiano per la domanda. Qui mi hanno informato che era già  in pagamento una pensione del valore di 54 mila lire mensili dall'Italia. Allora mi sono rivolto all'Inam, l'ente previdenziale belga. Ben presto ho ricevuto la somma totale della pensione che finora non avevo mai recepito. Ora, se ho fatto i conti giusti, mi sembra che tale somma sia inferiore a quella che avrei dovuto riscuotere. Chiedo un vostro aiuto per un ulteriore controllo».

Pietro Dispenza

Floreffe, Belgio

Dalla sua lettera deduco che ha appreso di essere titolare di pensione italiana a 58 anni, cioè due anni prima del raggiungimento dell'età  pensionabile (si tratta dell'età  pensionabile prevista dalle vecchie leggi). Si presume che questa prestazione italiana sia dovuta per l'invalidità  riconosciuta e pagata dall'Inam (ente belga) che sicuramente, tenuto conto della sua nazionalità , ha trattato la sua domanda di pensione in regime internazionale. Lei afferma di avere una pensione italiana di 54 mila lire mensili e desidera che noi controlliamo se tale rata sia esatta. Abbiamo verificato al computer ma la sua pratica non compare, probabilmente perché è una pensione del lontano 1971. Sulla rata di pensione attuale presumo che essa abbia subito un conguaglio da parte dell'Inam belga e che tale pensione sia in pro-rata. Mi risulta strano che sia venuto a conoscenza dell'esistenza di una pensione italiana circa dieci anni dopo che questa era in pagamento anche perché, di solito, viene data comunicazione all'interessato o dall'ente estero o dall'Inps italiano. Per stabilire se quanto dovuto dall'Italia è corretto, le suggeriamo di rivolgersi a un patronato in quanto sono indispensabili diversi elementi per effettuare un sicuro controllo. Inoltre un riscontro può essere richiesto all'ente belga che ha a disposizione le notizie e i calcoli effettuati in tutti questi anni.

Importo da verificare

«Vi scrivo per chiedervi un chiarimento. Alla fine del 1991, per ragioni di salute fui costretto a lasciare il lavoro. Feci domanda di pensione tramite patronato avendo versato 13 anni di contributi. Solo dopo 3 anni di attesa ho ricevuto la pensione con tutti gli arretrati. Convinta che i conti non fossero corretti, mi sono rivolta al mio patronato perché si potessero verificare eventuali errori, così da poter intervenire. Ma neppure il patronato è stato capace di darmi una risposta».

Pierina Perrone

Beldford, Gran Bretagna

Per controllare una pensione in regime internazionale necessitano dati certi e documenti riguardanti contributi versati, periodi e categoria di riferimento oppure il prospetto di liquidazione dove siano riportati i dati utilizzati dall'Inps. Nel suo caso il patronato dovrebbe solo stabilire, e questo è tecnicamente facile, se le è stata considerata l'integrazione al minimo, in quanto con 13 anni di contributi, il diritto è acquisito. Si tratta anche di sapere se gli anni versati sono «pieni» oppure se vi sono dei «vuoti» contributivi. L'integrazione può anche non essere versata (o versata solo in parte) per motivi di reddito. Dalla sua lettera vediamo che gli arretrati sono stati inviati in Canada anziché a lei a Beldford. Anche per questo disguido si rivolga al patronato o invii a noi ogni documento che comprovi questo. Solo così possiamo intervenire nei confronti di chi ha commesso l'errore.

Storie di ordinaria burocrazia

«Mi rivolgo a voi per avere un chiarimento e se possibile un aiuto. Anni fa, prima della morte di mio marito, ricevemmo una lettera in cui ci si avvisava che erano stati depositati due assegni dell'importo di 25 e di 30 dollari in una banca svizzera di cui ora non ricordo il nome. Ora non so cosa fare. Invio tutti i documenti in mio possesso e vi prego di rispondermi al più presto».

Esterina Maglio

Nelson, Canada

Due sono le sue richieste: una riguarda una somma dovuta al suo defunto marito; l'altra riguarda la sua pensione di reversibilità . Le due questioni vanno sicuramente trattate insieme in quanto le rate maturate e non riscosse, di solito sono richieste con la domanda di pensione di reversibilità . Tale domanda è stata trasferita per competenza nel giugno 1995 dalla sede regionale Inps di Napoli alla sede Inps di Avellino. Ora la sede Inps di Avellino non ha ancora definito la domanda. Purtroppo dobbiamo denunciare per l'ennesima volta le inadempienze di alcune sedi Inps. È da vent'anni che continuiamo con questa situazione precaria. L'emigrazione chiede un servizio e un'attenzione puntuali.

Nel frattempo le comunico che in via eccezionale ho trasmesso la sua richiesta a un alto funzionario del nostro ente previdenziale per una particolare attenzione, visto che sono trascorsi già  tre anni dalla presentazione della domanda.

 

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017