Placido Cortese, iniziative per i 75 anni dal martirio

Nel 1944 il francescano, direttore del “Messaggero di sant’Antonio”, venne rapito dalla Basilica di Sant’Antonio in Padova, portato nel bunker della Gestapo a Trieste, torturato e ucciso
| Redazione

Il “martirio” di padre Placido Cortese si è consumato 75 anni fa, verso la metà di novembre del 1944, sigillato dal silenzio di carità con il quale il frate del Santo e Servo di Dio ha avvolto quanti collaboravano con lui per mettere in salvo un numero considerevole di perseguitati o ricercati dal nazifascismo, in particolare ebrei e militari alleati. Il 16 e il 17 novembre a Padova in Basilica del Santo e il 19 novembre a Trieste, alla Risiera di San Sabba, già sede del lager nazista dove il corpo torturato di Cortese venne cremato, verrà ricordato il francescano insignito nel 2018 dal presidente Sergio Mattarella della Medaglia d’oro al merito civile e di cui è in corso la causa di canonizzazione.

Sabato 16 novembre, a Padova, nella Sala dello Studio Teologico al Santo alle 15.00, l’incontro “Memoria e Riconciliazione” ricorderà l’impegno civile, oltre che spirituale, del coraggioso direttore del “Messaggero di sant’Antonio”. L’incontro introdotto e moderato da Francesco Jori, giornalista e scrittore, si aprirà con i saluti di fra Oliviero Svanera, Rettore della Basilica del Santo, e fra Roberto Brandinelli, Vicario provinciale. Seguiranno gli interventi “Padre Placido Cortese, martire della carità e testimone di fraternità, per una memoria riconciliata” di fra Giorgio Laggioni, vicepostulatore, “Condividere per guarire, un Museo diffuso a Pedescala per sanare le ferite della guerra” dell’architetto Domenico Molo, Promotore del progetto museale presentato al Festival Biblico, e letture dai testi di padre Cortese. Il giorno seguente, domenica 17 novembre, alle 11.00 in Basilica del Santo verrà celebrata la santa messa presieduta da monsignor Jurij Bizjak, Vescovo di Koper-Capodistria (Slovenia). Seguirà un momento di preghiera al Memoriale-confessionale di padre Cortese.

«È una memoria riconoscente quella che vogliamo conservare di lui, all’insegna della riconciliazione, proponendolo come modello esemplare di fraternità per superare le divisioni e le contrapposte interpretazioni degli eventi storici, sull’esempio di Francesco d’Assisi, nell’anno in cui ricordiamo l’ottavo centenario (1219) del suo incontro con il Sultano, straordinaria testimonianza evangelica di superamento delle differenze e delle inimicizie», commenta padre Laggioni. «In un momento doloroso e tragico della nostra storia recente, segnato da nuove divisioni e contrapposizioni, abbiamo voluto accostare alla commemorazione del nostro confratello l’esperienza di riconciliazione promossa a Pedescala, teatro di una strage nazista il 30 aprile 1945, per riappropriarsi dei luoghi in cui si è consumata un’immane tragedia come apertura al futuro ritrovando spazi di memoria condivisa».

Martedì 19 novembre a Trieste alla Risiera di S. Sabba, monumento nazionale, alle 15.30 verrà celebrata la santa messa presieduta da fra Igor Salmič, Ministro provinciale dei frati minori conventuali di Slovenia, concelebranti il vicario per la cultura monsignor Ettore Malnati (già presidente del Tribunale ecclesiastico nella causa di padre Cortese), il vicario per gli sloveni della diocesi monsignor Anton Bedenčič, insieme ai frati della comunità di Trieste. A seguire la visita per un numero limitato di partecipanti del bunker di Piazza Oberdan, nel palazzo già sede della Gestapo, dove padre Cortese fu trattenuto dopo il suo arresto (avvenuto l’8 ottobre 1944 davanti alla basilica padovana), torturato brutalmente per alcune settimane e, infine, ucciso verso la metà di novembre del 1944.

Il 14 novembre inoltre la tivù pubblica slovena RTV Slovenija manderà in onda sulla sua rete il documentario di Paolo Damosso Padre Placido Cortese - Il coraggio del silenzio in lingua slovena, edito come inserto al libro omonimo dalle Edizioni Messaggero Padova. In circa 50 minuti l’inchiesta ricostruisce la vicenda del frate di Cherso, con inedite testimonianze di chi lo udì o lo vide, nei suoi ultimi giorni, nella sede della Gestapo a Trieste dove morì, commentate da drammatiche immagini storiche di quei tristi anni.

Il documentario andrà in onda anche in lingua italiana domenica 8 dicembre alle 10.05 sulla terza rete regionale Rai Friuli Venezia Giulia, in replica mercoledì 11 dicembre alle 21.20 sulla terza Retebis (canale 103 digitale terrestre).

Data di aggiornamento: 13 Novembre 2019