Porte sul futuro

Il moltiplicarsi degli scambi studenteschi e dei viaggi-studio testimoniano il desiderio dei giovani di incontrarsi e di conoscersi al di là degli stereotipi. E anche i legami con la comunità degli italiani nel mondo si rinsaldano.
15 Dicembre 2010 | di
Quando gli studenti provenienti da Hagen (Germania) ricevono il benvenuto ufficiale dai coetanei dell’Istituto comprensivo statale Vittorino da Feltre di Abano Terme (Padova), ci si accorge di come rimangono colpiti dal calore, dalla naturalezza e amicizia dell’accoglienza. Gli ospiti possono toccare con mano l’impegno degli amici italiani per rendere indimenticabile quel primo impatto con l’Italia. Inizia in questo modo lo scambio studentesco, della durata di una settimana, tra le due scuole: un incontro reale con una lingua e cultura fino a quel momento appresa in classe, mediata dai sussidi didattici e dagli insegnanti. Lo sottolinea anche il dirigente scolastico, professor Paolo Merlo, parlando ai suoi studenti: «L’esperienza che vivrete in questa settimana, e nella visita agli amici tedeschi, è una porta aperta in un mondo che vi appartiene se vi impadronite, in uno scambio reciproco, della lingua di chi ospitate e ospiterà». Spiega la professoressa Serena Ciliesa, responsabile dello scambio per la parte italiana: «Lo scambio linguistico-culturale con gli alunni dell’Istituto Fritz Steinhoff di Hagen è un progetto di approfondimento della lingua tedesca. I giovani partecipano alle lezioni e alle attività didattiche, seguono un programma di escursioni e visite, con soggiorno e pernottamento nelle famiglie. Ciò permette di usare la lingua straniera, promuovendo e favorendo collaborazione e scambio tra alunni e docenti di Paesi diversi. Infine, incrementa le motivazioni per l’apprendimento e le competenze linguistiche». Per l’istituto tedesco, la collega Doris Martino ricorda come «gli scambi studenteschi e i viaggi-studio siano ormai parte integrante nell’acquisizione di una lingua straniera. Queste esperienze si rivelano ottime proposte didattiche: avviano amicizie, approfondiscono l’importanza delle lingue studiate, permettendo di conoscere aspetti importanti di altre culture». Di giorno in giorno vengono assorbite informazioni di carattere linguistico, sociale e culturale utilissime per la conoscenza del Paese del quale si sta studiando l’idioma.
Un’esperienza consigliata
È una nuova sensibilità che da un decennio si sta facendo strada, nell’ambito della promozione delle lingue standard europee. Nelle «raccomandazioni di Mannheim», definite a Firenze nel 2001, si legge infatti: «Vanno potenziati gli scambi scolastici sia degli alunni che degli insegnanti, e vanno semplificate le relative procedure burocratiche».
Il dare e avere degli scambi studenteschi implica tre fasi distinte: una preparatoria, una di completamento e realizzazione del progetto e l’ultima di verifica. Oltre a ciò, bisogna mettere in conto l’impegno con le famiglie, le amministrazioni locali e gli uffici scolastici, tutti attori ormai consapevoli dell’importanza di «far vivere» i propri giovani, per un periodo più o meno lungo, nel Paese del quale si apprende la lingua. Inghilterra, Francia, Germania e Spagna sono ai primi posti nella graduatoria dei viaggi-studio e degli scambi. L’Italia lo è per quegli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado impegnati nell’apprendimento dell’italiano come seconda lingua straniera.
Il numero di studenti che coglie l’opportunità di un periodo di studio all’estero, stando a quanto è dato di sapere, aumenta di anno in anno. È di qualche settimana fa la notizia sul boom degli universitari italiani che, grazie ai progetti Erasmus, scelgono di studiare per un certo periodo in uno dei Paesi della Comunità Europea: ben 200 mila nell’anno accademico 2008-2009. Non esiste invece una documentazione ufficiale su scambi studenteschi e viaggi-studio, relativamente agli istituti scolastici secondari di primo e secondo grado italiani e tedeschi. Tuttavia, una veloce ricerca in internet permette di scoprire che si tratta di una realtà diffusa, che coinvolge famiglie, insegnanti e studenti di ogni regione, con tantissimi gemellaggi, come quelli dell’Istituto Manzoni di Latina con il Liceo F. Wöhler di Singen (Baden-Württenberg); il Galliani di Chieti e l’Istituto Kurt Schumacher di Karben; il Liceo statale Della Rovere di Savona e il Liceo Bernhard Strigel di Memmingen (in rapporto anche col Liceo Ninni Casserà di Palermo). Su Facebook e sui siti di tante scuole (italiane e straniere) possiamo leggere commenti e testimonianze su scambi e viaggi-studio, ammirare centinaia di scatti fotografici e scoprire desideri e intenzioni delle nuove generazioni.
Anche in Vestfalia queste esperienze sono parte integrante del curriculum scolastico. L’insegnante Sandro Caccio racconta come gli studenti di una prima superiore di Sundern siano stati ospiti per una settimana a Calopezzati (Cosenza). «Gli alunni, impegnati a studiare l’italiano come seconda lingua straniera, durante la loro permanenza in Calabria sono stati il più possibile in compagnia con i loro coetanei. È stata un’esperienza positiva che ha permesso di eliminare diversi pregiudizi da ambo le parti».
Occasioneanche per gli emigranti
I rapporti tra la città di Gevelsberg e il comune siciliano di Butera sono molto più complessi e derivano dai numerosi buteresi emigrati nella cittadina tedesca. Da anni, grazie a un esemplare gemellaggio, scambi giovanili e viaggi-studio arricchiscono regolarmente entrambe le comunità. Mentre può succedere che il borgomastro di Unna, in visita ufficiale alla gemellata Pisa, incontri un gruppo di studenti dell’Istituto professionale della città che amministra, impegnati in un tirocinio di alcune settimane presso ditte toscane.
La recente visita di un gruppo di studenti della scuola media di Pietrapaola (Cosenza) a Warstein si è conclusa con un «protocollo d’intesa da definire in occasione della visita degli alunni tedeschi in Calabria». L’iniziativa, denominata «Sotto lo stesso cielo», ha prodotto un gemellaggio tra due istituti scolastici, uno calabrese e uno tedesco. L’insegnante Cosimo Bellanova, responsabile per la Hauptschule Möhnetal, racconta di Piazza Warstein a Pietrapaola, delle scoperte e delle sorprese vissute dagli studenti in Calabria e in Vestfalia, delle escursioni e delle lezioni, come del falò sulla spiaggia che ha unito giovani di origine italiana, calabresi e altri di lingua e cultura tedesca. I rapporti tra le due località nascono grazie alla numerosa presenza e impegno degli emigrati pietrapaolesi di Warstein.
Tante realizzazioni e tanta vivacità da parte del mondo scolastico lasciano ben sperare per il futuro. La scuola, avviando e sviluppando simili progetti, diventa fermento in ambito sociale e culturale.
Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017