In preghiera per le vittime dell’odio

Lo scorso 11 settembre, in basilica del Santo, si è pregato per quanti sono morti nell’attentato alle Torri Gemelle di New York. Durante la celebrazione sono state ricordate tutte le vittime della violenza nel mondo. La preghiera dei pompieri.
06 Novembre 2002 | di

I fatti dell`€™11 settembre 2001 sono ormai noti a tutti. Nell`€™attentato terroristico compiuto al cuore dell`€™America morirono quasi duemila persone. Tra queste, 343 pompieri accorsi dopo il primo attacco per prestare aiuto alle persone rimaste intrappolate nelle Torri Gemelle.

A un anno di distanza da questa tragedia, che ha ferito nel profondo l`€™intera umanità , i vigili del fuoco di Padova hanno voluto commemorare, presso la tomba di sant`€™Antonio, i loro colleghi americani caduti nell`€™adempimento del dovere e quanti sono morti nella tragedia delle Torri Gemelle.

La basilica, per l`€™occasione, è diventata il cuore pulsante del corpo dei vigili del fuoco. Sul piazzale della basilica erano stati parcheggiati alcuni automezzi dei vigili con le scale elevate verso il cielo, a significare che, attraverso il sacrificio sul lavoro, per molti di essi si sono aperte le porte del paradiso.

La bandiera americana listata a lutto è stata una silenziosa presenza che ha simbolicamente rappresentato la vicinanza degli italiani ai fratelli statunitensi. Era sorretta da un volontario della protezione civile accanto al picchetto d`€™onore dei pompieri davanti all`€™altar maggiore.

Un clima di intensa preghiera ha pervaso la celebrazione della messa, presieduta da don Attilio Mazzola, delegato del vescovo per la città  di Padova, e concelebrata da molti frati del convento antoniano. Faceva da guida alla preghiera una speranza: che il ricordo di così tante vittime del terrorismo riesca a scuotere le coscienze.

Una simile tragedia non può finire solo nei libri di storia, ma deve rimanere scolpita nei cuori di quanti trascurano o sottovalutano l`€™importanza dell`€™operare per la pace e per la riconciliazione dei popoli.

Momenti di particolare commozione sono stati i canti eseguiti da un tenore appartenente al corpo dei pompieri e la preghiera finale (vedi box) recitata per tutti i colleghi scomparsi e accompagnata da un lungo applauso.

Assieme a moltissimi fedeli, accorsi per rendere omaggio alle vittime del terrorismo, erano presenti alla cerimonia il sindaco di Padova, autorità  civili e militari della Regione e centinaia di vigili del fuoco nelle loro uniformi di servizio.

(testo e foto di padre Alessandro Ratti)          

  

«IL RISCHIO È IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO»

Iddio, che illumini i cieli e colmi gli abissi,

arda nei nostri petti, perpetua,

la fiamma del sacrificio.

Fa più ardente della fiamma

il sangue che ci scorre nelle vene,

vermiglio come un canto di vittoria.

Quando la sirena urla

per le vie della città ,

ascolta il palpito dei nostri cuori

votati alla rinuncia.

Quando a gara con le aquile

verso Te saliamo,

ci sorregga la Tua mano piagata.

Signore, siamo i portatori della Tua croce,

e il rischio è il nostro pane quotidiano.

Un giorno senza rischio è non vissuto,

poiché per noi credenti la morte è vita,

è luce: nel terrore dei crolli,

nel furore delle acque,

nell`€™inferno dei roghi.

La nostra vita è il fuoco,

la nostra fede è Dio.


(dalla Preghiera dei vigili del fuoco)

 

 

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017