Quattro consigli insoliti per vivere le vacanze

Ce li danno il priore della comunità monastica di Bose, Enzo Bianchi; il fondatore del Sermig di Torino, Ernesto Olivero; lo psichiatra triestino Eugenio Aguglia e lo scrittore Ferruccio Parazzoli. Ognuno dal suo settore di competenza.
26 Giugno 2003 | di

Tempo per lo spirito
di Enzo Bianchi

Finalmente in vacanza! Per mesi ci siamo interrogati se, quando e dove andare, quanto spendere, come evitare file e ingorghi, cosa portare con noi... Ma ci siamo mai chiesti cosa cercare davvero in quei pochi giorni di riposo e di stacco? Di cosa ha bisogno il nostro corpo e il nostro spirito? Sono giorni che ci fanno sentire liberi rispetto alle abitudini e ai doveri quotidiani, giorni che ci sfidano a cercare di vivere la vita che desideriamo, a dare spazio e tempo a quanto ha per noi un valore e un senso.
Ma se questa ricerca è assente dal nostro orizzonte domestico, se viviamo preda di mode e convenzioni, se il nostro spirito si è assuefatto alla mentalità  corrente, allora le vacanze ci rendono schiavi di un nuovo utilitarismo: non bisogna sprecarle, si deve approfittarne per essere più in forma per la solita vita. E così cadiamo in balia di un quotidiano che ha cambiato aspetto ma non prospettiva né significato.
Crearci un tempo per lo spirito, un`€™oasi spirituale per ritemprarci in profondità : questo potremmo ricavare dalle vacanze. Ma non illudiamoci: questa dimensione spirituale non si può comprare «a pacchetto», né prenotarla come una stanza con «vista mare». Come si può pensare di trovare, per una settimana, un «altrove», un luogo in cui silenzio e comunicazione si intreccino in modo «altro», uno spazio in cui lo sguardo posato sulle realtà  sia diverso, un tempo che custodisca ritmi più a misura d`€™uomo, se tutto questo non fa già  parte in qualche modo del tessuto quotidiano, se per«tutto il resto dell`€™anno siamo preda dell`€™ideologia dominante, se per undici mesi il metro di valori che determina le nostre scelte è estraneo a ogni afflato spirituale, se non si possiede un minimo di abitudine all`€™ascolto dell`€™interiorità , se non si coltiva una libertà  profonda che sola può affrancare da vecchie e nuove schiavitù, se non si custodisce la qualità  dei rapporti interpersonali svincolandoli dal tornaconto individuale»?
Vuoto, vacuo è il «vacare» di chi spera di trovare nel breve tempo di una vacanza quello che non è capace di cercare nella perseveranza del quotidiano; «sciupato», per quanto intenso, è uno squarcio di vita che pretende di riscattare a basso prezzo la totalità  di un`€™esistenza che si lascia vivere senza orientamento né direzione.
Se, invece, il tempo libero è occasione per ridestare una vita interiore attraverso la lettura, il silenzio, l`€™ascolto della creazione e delle creature, il dialogo cordiale con il prossimo, allora anche poche ore di vita «altra» possono aiutare a rileggere se stessi, e gli altri accanto a sé, con quello sguardo trasparente che solo può trasfigurare la pesante opacità  che ogni giorno porta con sé, ridando all`€™esperienza quotidiana il sapore della scoperta e la gioia  della novità .

Costruendo la pace
di Ernesto Olivero

Estate: tempo di vacanze. Quest`€™anno c`€™è un pò meno voglia di svago e  divertimento. Il mondo è sottosopra. Stiamo attraversando un periodo epocale di grave crisi e di profondi cambiamenti, anche se da noi tutto sembra andare per il meglio. Non è così purtroppo per la maggior parte dei 6 miliardi di persone che affollano il nostro pianeta. Fame e malnutrizione mietono oltre 30 mila vittime ogni giorno. Nei prossimi anni la mancanza di acqua sarà  motivo di pesanti tensioni internazionali. Trenta e più guerre sono in atto nei cinque continenti e coinvolgono soprattutto la popolazione civile. Milioni di giovani del nord e del sud del mondo non hanno futuro, vittime come sono di violenze e della droga; senza istruzione e senza speranza, alcuni di loro finiscono arruolati in organizzazioni che li imbottiscono di odio e li usano come strumenti di morte; molti sono alla ricerca del senso della vita e trovano solo cattivi maestri.
In alcuni Paesi un ragazzo o una ragazza che vogliano vivere da cristiani rischiano la vita e spesso devono scappare. Il terrorismo e il fondamentalismo minano le basi del vivere civile impedendo relazioni normali e una crescita ordinata della società . L`€™economia e la finanza sono spesso senza regole e senza etica.
L`€™elenco dei problemi e dei guasti in cui siamo invischiati o di cui siamo responsabili è lungo. Le sfide che dobbiamo affrontare sono impegnative. È, allora, importante prepararsi. Dobbiamo entrare in un clima di silenzio interiore che ci indirizzi a trovare le cose che contano.
Possiamo cercare la vacanza che ci aiuti a entrare nei pensieri di Dio e trovare, nel tempo che abbiamo a disposizione, un posto congruo per la preghiera e per l`€™approfondimento della Scrittura. Dobbiamo ritrovare un cuore pronto e sensibile, che si commuove di fronte ai drammi della vita e si attiva per porvi rimedio.
Intorno a noi c`€™è bisogno di costruire la pace. Gli operatori di pace non vanno in ferie e basta; anche quando sono in vacanza, sono aperti e disponibili alla solidarietà . Hanno occhi, tempo, fatica, intelligenza e fantasia non solo per sé, ma anche per gli altri. Succede questo all`€™Arsenale della Pace, sempre aperto ad accogliere centinaia di giovani di tutto il mondo che vi passano alcuni giorni diversi dal solito, occupati a  riflettere, approfondire, donare e pregare.
L`€™ambiente è insieme famiglia, che accoglie i poveri e i miseri, e monastero metropolitano, inserito nel centro della vita convulsa della città , ma con lo sguardo  rivolto  alla «città  di Dio», che è una casa accogliente e sicura per tutti. Arsenali di pace pieni di giovani che aprono nuove frontiere per la pace.

Cinque libri nella valigia  
di Ferruccio Parazzoli          

Poiché non si può vivere di soli classici, né tanto meno di classici dell`€™avventura, tipo L`€™Isola del Tesoro di Stevenson, tanto per intenderci, provo a fare una scelta tra le più recenti letture, basata sulla qualità   e la varietà .
Tuttavia, due recenti libri si avvicinano al genere che preferisco, entrambi di autori italiani. Il primo, notissimo, tra i maggiori del nostro Novecento, Beppe Fenoglio. L`€™altro, fino ad oggi noto nel Triveneto, in vertiginosa ascesa a livello nazionale proprio in questi giorni: Mauro Corona.
Di Fenoglio è Una crociera agli antipodi (Einaudi), quattro racconti avventurosi e fantastici, praticamente rimasti dimenticati e qui raccolti per la prima volta, dove si sente l`€™eco di Edgar Allan Poe, scrittore amatissimo da Fenoglio, la cui lettura è talmente coinvolgente e deliziosa che vorremmo ci accompagnasse più a lungo. Vi si narra di un`€™apocalittica tempesta sul mare, di un soldato di ventura sui campi insanguinati dalle guerre di religione nell`€™Europa del Cinquecento, di un amore infelice, della disgraziata quanto buffa impresa della Grande Armada di Filippo II.
Mauro Corona è, invece, un solitario scalatore di montagne che vive a Erto, sopra la diga del Vajont. Ma è soprattutto un meraviglioso scultore nel legno e un narratore di una semplicità  e di una forza eccezionale. Il suo recentissimo libro, Nel legno e nella pietra (Mondadori) è un epico poema narrativo in cui, in novantaquattro storie, prendono vita personaggi e imprese indimenticabili, scalatori e cacciatori che amano il rischio, leggende lontane ma ancora vive, animali e alberi come quotidiani compagni di un`€™esistenza dura e di un`€™antica sapienza.
Tra i migliori romanzi italiani di stagione credo di non sbagliare  indicando il romanzo di Melania Mazzucco Vita (Rizzoli), la storia d`€™amore di Diamante e Vita che ha inizio quando, ancora ragazzini, approdano nella New York del primo Novecento. È l`€™America degli emigranti, dove il lavoro si mescola al crimine. Trascinati da destini diversi, i due protagonisti si ritroveranno solo al momento di una nuova separazione.
Un consiglio ovvio per gli amanti del thriller e per chi ancora non l`€™abbia letto: Io uccido  di Giorgio Faletti (Baldini & Castoldi). La piacevolezza del libro sta nel fatto che, per quanto lo spietato serial killer, che firma i propri delitti con la minacciosa affermazione «Io uccido», si dia instancabilmente da fare, non c`€™è da impressionarsi: è come assistere a un appassionante film dove ogni scena è stata abilmente pensata per far divertire lo spettatore senza terrorizzarlo.
Per chi, invece, preferisca la saggistica, niente di meglio che il poderoso volume del celebre critico letterario americano Harold Bloom: Il Genio (Rizzoli). In quasi mille pagine Bloom propone cento Geni del linguaggio da William Shakespeare a Mann, Proust, Pirandello, Eliot`€¦  un universo che, secondo Bloom, «è la via migliore per raggiungere la saggezza». 

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017