Questo bimbo è la nostra salvezza

Pace in terra agli uomini di buona volontà. Mai, come in questo tempo, un augurio appare così profetico. Che la nascita di Cristo riaccenda davvero la luce nelle menti!
01 Dicembre 2002 | di

Con la prima domenica d";Avvento, i messaggi della liturgia, i simboli e i segni che adornano le chiese cristiane esprimono un forte sen­so d";attesa per un grande evento. Ci aiutano a comprendere la perenne no­vità  del mistero del Natale e il suo invito alla conversione del cuore e al maggio­re impegno in favore dei fratelli in stato di bisogno. Un";irruzione di lu­ci e simboli ha invaso le piazze e le strade italiane, ma anche quelle di tante città  del mon­do: è però un";irruzione che mette in evidenza soprattutto interessi consumistici, simboli e personaggi per nulla legati al­le nostre tradizioni e al patri­monio culturale cristiano.

Allargando lo sguardo ai problemi e alle attese del mon­do, ci accorgiamo che c";è  un";u­manità  in avvento. Un   mondo che ha tremato per e reiterate minacce di Al Quaeda, per gli attentati terroristici nel Kuwait, a Bali, nelle Filippine, per i fatti di Mosca e per i for­ti venti di guerra che conti­nuano a spirare in Cecenia e in Iraq. Uniti a Giovanni Paolo II, siamo convinti che «quando i diritti fondamentali sono vio­lati è facile cadere preda delle tentazioni, dell";odio e della vio­lenza. Bisogna invece costrui­re insieme una cultura globale della solidarietà Â».

   I morti e le catastrofi dei recenti ter­remoti in Molise e in Sicilia, hanno mes­so a dura prova famiglie e paesi legati alla memoria e all";affetto di tanti italia­ni all";estero. Sono eventi che fanno emergere la nostra impotenza per fron­teggiarli, ma che suscitano il coinvolgi­mento delle istituzioni, del volontariato, «catene di fraternità Â» promosse anche da associazioni di molisani e siciliani nel mondo, che hanno offerto il loro aiuto morale e materiale per ridonare fiducia e speranza a tante famiglie.

C";è un";ardente attesa affinché il Na­tale sia dono di pace e di dialogo tra Pae­si e territori in continuo assetto di guer­ra e in situazioni di sofferenza; sia mo­mento di serenità  e di gioia per famiglie provate dall";angoscia e dall";insicurezza per il loro domani; sia motivo di mag­giore giustizia per tanti uomini obbliga­ti a fuggire dalle loro terre d";origine e ad affrontare rischi e umiliazioni pur di tro­vare un lavoro, una casa e una prospet­tiva di vita da offrire alle loro famiglie.

Come cristiani, noi siamo sempre in attesa di «Colui che deve venire». Sia­mo anche consapevoli che nella cele­brazione del Natale, c";è un «infinito» che può irrompere nella nostra vita se accogliamo la parola di Dio; se parteci­piamo alle liturgie comunitarie; se il pre­sepe e l";albero di Natale non sono un ornamento, ma creano un clima in cui la famiglia s";incontra per momenti di preghiera e di condivisione. Il mistero del Natale entra così nella vita, ci fa speri­mentare la benignità  dell";amore di Dio e la sua unione profonda con ogni uo­mo, nonostante situazioni e conflitti che, senza una visione cristiana della sto­ria, sembrano precludere ogni speran­za e prospettiva di pace.

Maria, la Vergine dell";Avvento, ci in­dica come dobbiamo atten­dere ed accogliere l";Emanue­le, il Dio con noi. Quando ac­coglie la proposta dell";angelo Gabriele, il Figlio di Dio divie­ne bambino nel suo seno. L";at­tesa della sua nascita è l";atte­sa del Messia, di «Colui che deve venire» per trasformare il destino degli uomini e della storia. E dopo la nascita del Celeste Bambino nell";umiltà  di una stalla, Maria gli offrirà  tutto ciò che era necessario perché crescesse «in sapienza, età  e grazia davanti a Dio e agli uomini» Lc. 2,51. Sull";esem­pio di Maria, del suo sposo Giuseppe, dei pastori e dei magi la Chiesa ci invita, cele­brando il Natale, a riconosce­re nel Bambino di Betlemme il più grande dono di Dio Padre all";umanità , e a porre in lui tut­te le nostre speranze. La sua nascita rivive allora in noi, ci rende uomini nuovi, fermen­to di speranza e di pace nel mondo.

Cari amici residenti in ogni continente, accogliete l";augurio di un santo Natale e di un sereno anno a nome dei frati della Basilica del Santo e del Messaggero di sant";Antonio.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017