Rime toscane ricordando il Santo
Esimio direttore, padre fabio Scarsato, da moltissimi anni la mia famiglia è devotissima al caro Santo: in una parete della camere c'è affisso il diploma di fedeltà alla Famiglia Antoniana da ben quindici anni intestato a me e alla mia mamma Messina Aida. Ma ciò che mi inorgoglisce è la pagellina di consacrazione a sant'Antonio siglata da mio papà Isidoro nel lontano 1958, quando ancora abitavo a Monreale. Dal 1961, per vent'anni ho abitato ad Abano terme, dove mio papà era preside della locale scuola media ed ogni domenica potevamo assistere alla Santa Messa in Basilica. La devozione mia e dei miei genitori è stata sempre molto grande ed intensa. Nei momenti difficili, siamo certi, siamo stati protetti ed assistiti amorevolmente dal Santo che abbiamo avuto la fortuna di venerare durante l'ostensione dell'81, dopo ore di fila, al freddo.
Ora con gioia ed ansia, ogni mese, aspettiamo e leggiamo il «Messaggero» dagli argomenti sempre vari e interessanti, e che abbiamo voluto far conoscere a parenti ed amici, regalando loro abbonamenti. Oltre ad aver insegnato educazione fisica per quasi trent'anni (oggi sono una pensionata), ho anche coltivato la passione per lo scrivere. Anni fa ho pubblicato un volume dal titolo Chianciano sotto lo sguardo del pavone e un librettino di mie poesie dal titolo Occhineri (ed. Lariana). Tratte da questa raccolta, gliene invio alcune da sottoporre al suo autorevole giudizio e chissà se un giorno ci sarà posto anche per una mia poesia nel prestigioso mensile padovano.
Cordialmente,
Rosaria Bosco - Chianciano Terme (Siena)
Dedicata a te «mamma»
Una mano calda
accarezza il mio cuore
ogni volta che sento il tuo nome,
ogni volta che ti chiamo,
mamma!
Per chi
non ti ha mai chiamato,
per chi
ormai non ti chiama più,
sussurro, chiamo, grido forte,
mamma!
E tu mi guardi
con occhi d'amore
e pensi a domani
quando più non chiamerò,
mamma!
D'improvviso
s'annebbia la vista
e in silenzio piango
pensando che ormai
nessuno più mi chiamerà,
mamma!
Premio San Valentino - finalista - 28/4/1984
Elemosinare amore
Un uomo ti ha teso la mano
sul marciapiede della pietà:
«l'indifferenza nello sguardo»
«l'insofferenza di un gesto».
Affretti d'improvviso il passo,
si! Quasi scappi,
mentre aliti nel vento,
per lui, per gli altri,
no! Per te stesso:
«non ho spiccioli, e poi...
... vado di fretta!...».
Messa a tacere la coscienza?
In pace solo con te stesso
continui sordo, incurante
dei richiami incalzanti,
lungo il cammino dell'egoismo.
Premio San Valentino - diploma d'onore, segnalato - Terni 24/4/1983
Silenzio!...
Silenzio!
Il buio di una sera, spenta di speranze;
poi d'improvviso la chiara luce di Dio
negli occhi di un uomo che vede e prega
prima di cedere, d'abbandonarsi al sonno,
alla morte, benché apparente, del pensiero;
prima di rifugiarsi nei sogni colorati,
appannate visioni, care anche agli adulti.
Silenzio!
La luce di un giorno, scevro di lusinghe;
poi d'improvviso la chiara voce di Dio
che ridesta pensieri e coscienze assopite;
tremano ancora le palpebre assonnate che
lentamente stanno schiudendosi alla vita
mentre s'alzano, un po' annoiate e pigre,
ombreggianti sul viso pallido e smunto,
le nervose folte e nere ciglia ricurve.
Silenzio!
Ore ed ore accordate sulla stessa monotonia;
muore il giorno e il tuo pensiero soffocante
torna a Dio quale preghiera muta e sofferta,
attraverso l'amore vero, semplice, innocente,
di chi continua a credere e a sperare.
Silenzio!
Un'altra notte di sogni e d'incubi svanisce e
qualcuno, un fratello, ti ha lasciato per sempre
ma tu non sai chi è, né conosci il suo nome
mentre i tuoi occhi si spalancano al giorno
che Dio sta regalando a te, ma non a tutti.
Silenzio!
Premio Rosa d'Argento - diploma d'onore e medaglia aurata - Marta (VT) - 14/5/1979
Amore - Armonia
Un insieme di accordi, / d'arpeggi,
di note, di suono,
di argentei tintinnii,
nell'aria, d'intorno.
Senti, vedi: / quanto «amore»?
Un'eco continua
di voci scandite,
bisbigli, sospiri,
nell'aria, / d'intorno.
Senti, vedi / quanta «armonia»?
Mi piego sulle gambe, / cado in ginocchio
per ringraziare e pregare Iddio.
Premio Santa Rita - diploma d'onore e medaglia aurata, segnalata - Cascia (PG) - 14/7/1977
Si sollevano in tanti / e al primo tocco
volano lontano / dalle grigie cupole
per portare al mondo indifferente
a chi ancora non crede, non sente
un messaggio di pace.
Tacciono di colpo / le gioiose campane
e infine resta solo / una campanella lontana
che sollecita e chiama / gli ultimi ritardatari. Tra la gente raccolta / ai piedi dell'altare, /
nel tempio cristiano,
un vecchio, / un fanciullo, / una madre,
in ginocchio pregano.
Un raggio di sole, / un fascio di luce,
illumina gli occhi / che invocano amore
e l'eterna benedizione.
Nelle loro parole, nei loro animi,
nello sguardo, / la forza della fede
per continuare a vivere nel timore di Dio.
Capriola all'indietro
La vita è un'altalena, un girotondo,
una girandola, un capitombolo.
La vita è una corsa folle all'infinito
che all'improvviso può apparire limitato.
Bruci le tappe, hai fretta d'arrivare,
inseguito, rincorso, perseguitato,
ma
ti basterebbe un attimo di sosta
per guardarti attorno e capire che
nonostante tutto, non sei mai partito.
Per gli altri come te sei un arrivato
ma
tu solo sai in verità che sei un fallito,
che l'ingranaggio spietato della società
ha stritolato, appiattito, livellato anche te
annullando volontà, pensiero, personalità.
E,
quando infine prendi coscienza
e ti chiedi se ne valesse la pena
troppo tardi t'accorgi che la vita
come un soffio di caldo scirocco
è all'improvviso già finita.
Rallenti allora la tua corsa / ti fai avvicinare e raggiungere,
sorpassare e distanziare;
ora tocca agli altri e tu sempre più solo / puntino lontano all'orizzonte ormai
sei destinato a scomparire, sprofondare, / disintegrarti, perderti o dissolverti
nell'atmosfera nebulosa del... nulla.
Premio Bosone - diploma d'onore, segnalato e medaglia aurata - Gubbio (PG), 28/10/1978
Rimpianto
Una tenda scostata,
dietro ai vetri, lontano;
una mano velata,
poi
un viso di donna,
un profilo,
LEI!
Occhi senza sole,
tuffati in un mare
di angosciosi ricordi;
occhi di donna
che pensa,
che vive e rimpiange,
proiettata in un futuro
che è già passato
la sua infelicità di sempre.
Sguardo spento
di chi ha dato tanto,
tutto, se stessa,
in cambio di una vita avara,
finita in fretta,
sul raggio di una felicità riflessa,
dopo corse pazze e inseguimenti
verso fulgide mete inesistenti!
Premio Tuscia - segnalata, diploma d'onore e medaglia aurata - Bomarzo (VT), 18/6/1978
Malattia
Da anni m'insegui, tenendomi d'occhio,
mi fai una corte spietata:
rincorri il mio corpo
per rubarmi l'anima.
Da sempre ti sfuggo
nascondendomi spesso
dietro specchi confusi
d'infiniti «me».
Ora che nell'eco sfumata
di una coscienza assopita
la forza di sopravvivere,
la voglia di scappare,
cede ai tentacoli farneticanti
di una innata pigrizia,
mi arrendo e ti dico:
«Prendimi» subito, ma prima
demolisci ogni mio pensiero!
Premio Tuscia - diploma d'onore, segnalato e medaglia aurata - Marta (VT), 14/5/1979