Risparmiare col cuore

Va diffondendosi l’idea che la finanza possa avere finalità diverse dal mero profitto e il mercato si è adeguato, offrendo conti correnti e fondi etici. Anche l’eticità va valutata, per premiare sul serio la vera finanza etica.
16 Maggio 2000 | di

Da un po`€™ di tempo va diffondendosi una corrente di pensiero che parte dal principio che l`€™economia, come tutte le cose gestite dall`€™uomo, può essere buona o cattiva a seconda delle intenzioni e degli obiettivi che ci si pone. Anche la finanza, dunque, può essere etica, cioè con finalità  di solidarietà , di promozione umana, di crescita della collettività , di tutela dell`€™ambiente. Così nascono gli strumenti per rendere questo principio operativo. Su tutti, spicca la Banca etica (vedi box in queste pagine), vero baluardo della finanza etica in Italia. Un altro, un po`€™ più controverso, è costituito dai «Conti correnti etici» e dai «Fondi comuni etici», sui quali ci soffermiamo in quest`€™articolo.

Conti correnti e Fondi etici

Sono normali conti correnti in cui la banca o `€“ molto più frequentemente `€“ il risparmiatore rinunciano ai propri guadagni per finanziare un`€™attività  sociale o un`€™organizzazione del non profit. Ma la quota che va a finanziare queste attività  di interesse sociale è soltanto quella degli interessi. Spesso la banca non dice nulla su quale investimento opterà  per il capitale versato. Si può verificare, dunque, la stranezza di un investimento etico che va a finanziare attività  poco pulite. Stesso discorso per i Fondi comuni etici (cosiddetti di beneficenza). Fondi comuni di questo tipo sono, ad esempio, Fondo Azimut solidarietà , Fondo Gestiras Coupon, Fondo Roma Caput Mundi. Possono essere azionari od obbligazionari, italiani o esteri, ma il meccanismo è più o meno simile: si devolve all`€™associazione o impresa non profit una quota dei propri interessi maturati. E possono essere anche buoni, intendiamoci, come e più di quelli di mercato, certo più dei conti correnti.
Ma quale utilizzo del capitale verrà  fatto e presso chi investirà  il Fondo, non è dato sapere.
Diverso è, invece, il meccanismo dei Fondi comuni etici di matrice anglosassone: il gestore del fondo stabilisce alcuni criteri etici, di esclusione o di inclusione, che si impegna a rispettare nell`€™effettuare gli investimenti, e li rende noti. Sono criteri come il rispetto dei diritti dell`€™uomo negli stati o nelle aziende finanziate; il rispetto dell`€™ambiente, ecc. La differenza sta nel fatto che tutto il risparmio viene gestito con questi criteri. Gli interessi, non necessariamente più bassi di tanti altri, sono tutti devoluti al risparmiatore che poi può decidere se devolverli anche in beneficenza. La garanzia che l`€™investimento sarà  fatto nel rispetto di quei principi viene anche dalla presenza nel Fondo di un Comitato etico formato da personalità  di tutto rispetto che vagliano il tutto in maniera puntuale. Sono di questo tipo, per esempio, i Fondi del sistema etico del Gruppo Bancario San Paolo.

Come scegliere il finanziatore etico

Impariamo allora a leggere bene i criteri con i quali questi fondi si differenziano.
Per costruire un nostro `€“ diciamo così `€“ profilo di finanziatore etico, proviamo a rispondere ad alcune domande seguendo quelle inserite nel libro Guida alla finanza etica. Come investire i propri risparmi in modo socialmente responsabile (di Stiz G. -Coop. «Il Seme», Emi, pp. 176, L. 18.000), prezioso manuale per chi vuole sapere di più in questo campo.

- Primo: valutare quanto si è disposti a rischiare.
Sono disposto a investire parte del mio denaro a tassi di rendimento inferiori a quelli di mercato? Voglio investire in prodotti a rendimenti bassi, ma sicuri o in prodotti a rendimenti potenzialmente più alti, ma incerti? Per quanto tempo sono disposto a vincolare i miei risparmi?

- Secondo: valutare le proprie esigenze etiche. Sono interessato a prodotti che mi consentono semplicemente di fare beneficenza o voglio determinare gli impieghi, ovvero il modo in cui viene utilizzato il mio denaro? Sono interessato a finanziare il Terzo settore o voglio che il mio denaro finanzi le imprese il cui obiettivo rimane il profitto, ma che si pongono vincoli etici?

- Terzo: ottenere tutto il materiale disponibile in modo da poterlo consultare con calma; capire in cosa consiste l`€™eticità  dichiarata; verificare come operativamente sono selezionati i progetti finanziati; controllare il rendimento del prodotto (ma quello passato non garantisce il futuro); controllare la durata del prodotto.
Concludono gli autori del libro su citato (Giovanni Stiz e la Cooperativa «Il Seme»): «evidentemente il risultato del processo decisionale proposto non sarà  uguale per tutti, inoltre, non necessariamente porterà  alla selezione di un solo prodotto; al contrario, più probabilmente porterà  all`€™individuazione di un mix di prodotti». Giustissimo: aggiungiamo noi una considerazione che vale per tutti gli investimenti. Darsi un orizzonte di tempo lungo e non farsi influenzare dalle ondate del momento. Il «mordi e fuggi» vale solo per la speculazione in Borsa. E se poi si guadagna qualcosa in meno, pazienza: si rimane però consapevoli di aver`€¦ investito in altri valori.

 

   
   
I VALORI DELLA BANCA ETICA      

D opo un anno di lavoro, la Banca etica trae un primo bilancio. Oltre 82 miliardi raccolti, 42 concessi a tasso agevolato (il 5 per cento) ad associazioni e cooperative che lavorano nel campo della cooperazione sociale e internazionale, nel settore ambientale e culturale. Una banca, dunque, un po`€™ diversa dalle altre. Intanto perché finanzia progetti di grande interesse sociale e poi perché il cliente sceglie di versare i propri risparmi puntando più sulla finalità  etica che sui possibili guadagni. I tassi d`€™interesse, infatti, sono un po`€™ più bassi. Ma considerato come va l`€™attuale mercato del risparmio, la differenza è davvero minima. Due, in sintesi, gli strumenti adoperati.Il Conto salvadanaio , il risparmio che investe in solidarietà , 0,73 per cento d`€™interesse al netto delle ritenute fiscali (per un saldo medio uguale o inferiore ai due milioni di lire) 1,09 per saldi superiori; senza spese se ci si limita a un massimo di 50 operazioni annue (1.500 lire ad operazione per le successive); niente assegni né bancomat. È possibile orientare il proprio risparmio verso un determinato settore.       

I Certificati di deposito

a 6, 12, e 18 mesi con diversa percentuale di interessi naturalmente crescenti in base al periodo scelto. Il taglio minimo è di 1000 euro (L. 1.936.270), successivi: 1.500, 2000,  2.500, 5000 euro. Il tasso d`€™interesse è fisso per tutta la durata delvincolo. Per sapere qual è, bisogna chiederlo alle banche presso le quali ci si rivolge, (potrebbero cambiare dopo aver scritto questo articolo): al       momento variano da un minimo di 1,467 per cento (netto) all`€™1,678 massimo (nel caso di 60 mesi). Nel caso di rimborso alla scadenza e non di rinnovo è previsto un costo di L. 5000.   

Come fare a sottoscrivere

: o presso una delle banche convenzionate (Banca popolare di Milano, Banca popolare dell`€™Emilia Romagna e quelle Banche di credito cooperativo sparse in tutta Italia che       aderiscono all`€™iniziativa). Oppure si può richiedere i moduli telefonando allo 049/8771166, inviando un fax di richiesta allo 049/664922, e poi fare un bonifico bancario a favore della Banca popolare Etica Codice Abi 5018 Cab 12100 conto 600600, e inviare la fotocopia del modulo compilato via fax o via posta. Ai numeri di telefono, inoltre, potranno essere richieste altre informazioni per altri strumenti più particolari. Sito web: www.bancaetica.com

 

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017