Sam Ciccolini, la stella di Toronto

Uomo di successo nel mondo delle assicurazioni, filantropo e volontario impegnato in opere umanitarie, Sam si adopera contro la povertà, la sofferenza e la solitudine.
15 Maggio 2009 | di

Toronto
Toronto è conosciuta in tutto il mondo come una città moderna, in rapido sviluppo, e che comprende nel suo perimetro il più grande numero di gruppi etnici che, pur distinguendosi tra loro per il colore della pelle e per la diversità delle lingue parlate, riescono a vivere e a progredire insieme in modo armonioso. In questo caleidoscopico di razze, culture e lingue differenti, la comunità d’origine italiana, calcolata in circa 600 mila unità, è uno dei gruppi etnici più importanti non solo per il fattore demografico, ma anche per l’alto tenore di vita raggiunto dalla maggioranza dei suoi membri. Muniti quasi esclusivamente di braccia robuste e di una forte determinazione a sfuggire alla miseria dilagante in patria nell’immediato secondo dopoguerra, gli italiani arrivarono in massa in Canada e fecero sacrifici enormi per assicurare a sé stessi e ai loro figli una vita migliore, cooperando ampiamente al progresso e alla ricchezza di questa grande metropoli. Col passare degli anni, numerosi sono stati i giovani italiani della seconda generazione che, dopo aver raggiunto una certa agiatezza o un posto privilegiato negli affari e nella vita professionale, si sono adoperati nell’usare parte delle loro risorse e dei loro talenti intellettuali per ridare alla società una quota di quello che essi avevano ricevuto, aiutando quelle persone che per vari motivi erano state meno fortunate nella vita. Una di queste personalità, ben conosciuta e rispettata tra gli italiani di Toronto, è certamente Sam Ciccolini, fondatore e tesoriere di una nota Compagnia di Assicurazioni generali, specializzata in campo edile e automobilistico. Nato a Pescosolido, in provincia di Frosinone, dopo aver trascorso alcuni anni in un istituto religioso, all’età di 12 anni, Sam Ciccolini, lascia l’Italia per emigrare in Canada insieme ai genitori e a quattro fratelli.
Appena arrivato a Toronto nel 1956, oltre alla frequenza regolare della scuola, Sam ha svolto vari lavoretti per aiutare finanziariamente la sua famiglia. Nell’ottobre del 1966, aiutati dal papà con un prestito di 4 mila dollari, i cinque fratelli Ciccolini acquistarono una piccola agenzia di Assicurazioni che divenne più tardi The Masters Insurance Ltd. Attualmente questa compagnia è diventata un’azienda che opera in quattro sedi differenti, situate nelle più grandi città dell’Ontario – con circa 75 impiegati – di cui tre dei fratelli Ciccolini, e una decina di loro figli e nipoti.
Subito dopo aver fondato la loro Compagnia di Assicurazioni, incoraggiati da un notevole successo, Sam e i suoi fratelli hanno cominciato a impegnarsi in opere di volontariato, occupandosi prima dei bambini malati negli ospedali, in seguito sponsorizzando attività sportive di giovani, e poi raccogliendo fondi per aiutare i poveri, gli ammalati, gli anziani e le persone sole nelle case di riposo. Pur essendo molto impegnato come segretario e tesoriere della Masters Insurance, Sam Ciccolini ha sempre trovato il tempo per le sue vere passioni: la carità e la comunità. Queste attività filantropiche gli sono valse numerosi riconoscimenti ufficiali da parte di enti privati e governativi, tra cui l’Ordine della Provincia dell’Ontario e l’Ordine del Canada. Ciccolini è stato anche nominato Cavaliere dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana, onorificenza della Repubblica italiana che ha ricevuto dalle mani del console generale d’Italia, Gianni Bardini.
Colantonio. Quali persone l’hanno aiutata a formare il suo carattere, e l’hanno motivata a fare opere di bene?
Ciccolini. I primi insegnamenti li ho ricevuti dai nonni che con il loro esempio e i loro sacrifici mi hanno sempre incoraggiato ad aiutare chi avesse avuto più bisogno di me. Inoltre, i pochi anni trascorsi in seminario, hanno rafforzato la mia fede. Anche mio padre, guidando un camion dalla mattina alla sera nei cantieri edili per guadagnare onestamente il pane per la sua famiglia, ha avuto una grande influenza nella mia vita. Così quando sono arrivato in Canada, ho iniziato anch’io a fare l’imprenditore, e ogni giorno mi alzavo alle 5 del mattino per portare a domicilio oltre 250 giornali, prima di andare a scuola. Più tardi ho lavorato con un mio fratello nella farmacia di un ebreo ortodosso, che per rispettare i precetti imposti dalla sua religione, non lavorava mai il sabato e la domenica. Queste esperienze influenzano e formano profondamente il comportamento e il carattere di una persona. A quel tempo, le buone opportunità lavorative erano piuttosto rare, e quindi bisognava adattarsi a qualsiasi evenienza per riuscire nella vita. Anche l’amicizia di persone che hanno praticato i medesimi principi morali e sociali, e si sono resi disponibili nella comunità impegnandosi con opere caritative e umanitarie, hanno contribuito in qualche modo a rafforzare la mia personalità.
Quali attività le hanno procurato le più grandi soddisfazioni?
La mia carriera è stata simile a quella di molti altri connazionali immigrati in Canada. Siamo stati fortunati nella nostra vita perché abbiamo cominciato con niente, ma lavorando intensamente e onestamente, abbiamo ottenuto enormi successi. Pertanto era giusto che una parte dei nostri profitti fosse utilizzata per realizzare opere che altri non hanno potuto o non hanno voluto compiere. Ho sempre cercato di fare del bene al prossimo e ogni qualvolta impegno il mio tempo per un’opera caritativa, il mio cuore si riempie di gioia. E questa è la più bella ricompensa. Usare ogni opportunità per rendermi utile a una persona in stato di bisogno, mi fa tornare a casa più soddisfatto di quando ricevo una ricompensa monetaria per il mio lavoro. Il denaro è necessario nella vita, ma non deve essere l’unico obiettivo del nostro operato.
Tra tutte le istituzioni caritative a cui lei dedica parte del suo tempo, Villa Colombo Vaughan è una delle sue preferite. Perchè?
Ho dedicato con entusiasmo tempo ed energie a questa istituzione, prima come membro del Comitato di costruzione e, in seguito, come presidente, perché gli anziani meritano il nostro aiuto e la nostra assistenza. Quando sono emigrati in Canada, essi non conoscevano la lingua del Paese, e non avevano neppure un mestiere o una qualifica specializzata, per cui sono stati sottoposti a sacrifici e a umiliazioni di ogni genere per assicurare a noi un’esistenza migliore. Ci hanno aiutato anche finanziariamente per farci arrivare dove noi siamo attualmente. Era semplicemente doveroso che noi ci occupassimo di procurare loro un luogo dove potessero vivere serenamente la parte più difficile della loro esistenza. Abbiamo cercato di rendere questa istituzione comoda e spaziosa, dotata di tutte le tecnologie più moderne, e con un personale qualificato che si esprime nella lingua parlata dagli ospiti, in un’atmosfera di serena cordialità. Entrando in questa istituzione e incontrando anziani tristi o malati, il visitatore non può restare indifferente, ma diventa più sensibile e comprensivo. Qui spesso si trova la tristezza o la solitudine, ma noi possiamo contribuire a trasformare queste realtà, aiutando colui che ha difficoltà ad alzarsi dalla sua sedia a rotelle, confortando chi è gravemente malato, o facendo compagnia a qualcuno che ha bisogno di essere ascoltato. Quando incontro delle persone che si perdono in litigi inutili e distruttivi, io le invito a passare con me un po’ di tempo tra queste mura, e vi assicuro che la voglia di litigare scompare immediatamente. Per fare questo ci vuole passione, carità e buona volontà, ma vi garantisco che la soddisfazione di aver fatto un’opera buona, è una preziosa ricompensa che da un valore a tutta la nostra vita.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017