Scorci di Natale con sant’Antonio
Sant’Antonio, Dottore della Chiesa, era maestro nella predicazione: i suoi Sermoni per le domeniche e le feste ancora oggi sono per noi fonte di meditazione. Leggiamo nel sermone scritto apposta per il Natale: «A te, o beata Vergine, sia lode e gloria, perché oggi siamo stati ricolmati dei beni della tua casa, cioè del tuo grembo. Noi che prima eravamo vuoti, ora siamo pieni; noi che prima eravamo malati, ora siamo sani; noi che prima eravamo maledetti, ora siamo benedetti, perché, come dice il Cantico dei Cantici: “Ciò che da te proviene è il paradiso”, o Maria! (Ct 4,13)».
E commentando il vangelo di Luca: «Continua l’evangelista: “Diede alla luce il suo figlio primogenito” (Lc 2,7). Ecco la bontà, ecco il paradiso! Correte dunque, o ingordi, o avari, o usurai, voi cui piace più il denaro che Dio, correte e “comperate senza denaro e senza alcuna permuta” (Is 55,1) il frumento e il grano che oggi la Vergine ha tratto dal tesoro del suo grembo. Diede dunque alla luce il figlio. Quale figlio? Il Figlio di Dio, Dio lui stesso. O tu, donna più felice di ogni altra, che hai avuto il figlio in comune con Dio Padre! Di quale gloria risplenderebbe una misera donna se avesse un figlio da un imperatore di questo mondo? Di gran lunga più grande è la gloria di Maria che ha condiviso il Figlio con Dio Padre». Sant’Antonio, sempre nello stesso sermone, prosegue poi esortandoci a gioire insieme a Maria, l’altra protagonista del Natale, colei che accettò l’audacia di una storia nuova: «Sorridiamo dunque ed esultiamo insieme con la beata Vergine, perché Dio ci ha dato il sorriso, cioè il motivo di sorridere e di gioire con lei e in lei: “Oggi vi è nato il Salvatore”».
In festa al Santo
Le parole del Santo risuonano ancora oggi. Egli continua a parlare, con la stessa forza dirompente, a migliaia di fedeli e lo fa in maniera speciale nella sua Basilica di Padova dove i frati sono i «suoi messaggeri». Durante le festività natalizie, sono tante le famiglie e i pellegrini che vengono nel santuario antoniano per rendere speciale questa festa. «Per noi frati che ci prendiamo cura della “casa” di Antonio – afferma padre Enzo Poiana, rettore della Basilica del Santo – il Natale è uno dei momenti più belli e forti della vita liturgica, sia per le celebrazioni sia per il grande flusso di fedeli che vengono a confessarsi o ad assistere alle celebrazioni. Il Natale – e per i francescani lo è in modo particolare – è la celebrazione del grande mistero di Dio che non ha preteso che gli uomini andassero a Lui, ma si è fatto “vicino”. Questo mistero ha entusiasmato il cuore di Antonio e Francesco che hanno visto così realizzarsi il piano salvifico di Dio, il quale non ha considerato un tesoro geloso il suo essere divino e si è fatto uomo come noi, portando il peso della nostra umanità. L’amore di Dio – continua padre Enzo – si è espresso in Gesù: in lui ha avuto la sua più alta manifestazione perché non ha esitato a entrare persino nella morte degli uomini per redimerla. La festa del Natale è dunque la contemplazione di un mistero di “passione”, perché Gesù, nascendo nella povertà e nella debolezza, ha iniziato da subito la sua “passione”».
La tradizione del presepio
Il presepio è una tradizione ormai collaudata in Basilica. Si lavora alla sua realizzazione fin da metà novembre, come spiega il signor Adelino Zoccarato. Benedetto la notte di Natale, il presepio si può ammirare fino alla prima settimana di febbraio nel Chiostro della Magnolia. Quest’anno Gesù nasce in una di quelle povere case contadine, così numerose nella campagna padovana fino a qualche decennio fa. Un albero e un ruscello fanno da cornice alla scena della Natività. Maria, Giuseppe, il Bambino Gesù, con i pastori e le pecore qui fanno memoria di quanto accadde la Santa Notte a Betlemme. Contemplando il presepio, il cristiano è chiamato a far sua la radicalità del messaggio francescano di povertà, solidarietà e servizio ai fratelli. «Chiediamo – scrive padre Piero Buschini nel volume Meditare il Natale (Effatà) – di andare oltre la tenerezza artificiale che suscita in noi il bambino dei nostri presepi per cogliere la bellezza del mondo che egli ci rivela».
Appuntamenti in Basilica
La disponibilità e la presenza dei frati in Basilica ovviamente aumentano in questo periodo straordinario.
Le celebrazioni durante le festività natalizie sono particolarmente solenni, alcune animate dalla Cappella musicale del Santo.
Tra gli appuntamenti per i fedeli segnaliamo:
dal 16 al 24 dicembre la Novena del Santo Natale.
Venerdì 24 dicembre alle ore 23.00 la veglia della Notte Santa; alle ore 24.00 la Messa solenne della notte con la processione e la benedizione del presepio.
Sabato 25, Santo Natale, alle ore 11.00, la Messa solenne e alle ore 17.00 la Messa cantata.
Venerdì 31 dicembre, ultimo giorno dell’anno, viene celebrata in Basilica una Messa di ringraziamento con il canto del Te Deum.
Il primo gennaio 2011 Messa solenne alle ore 11.00 e alle ore 17.00 con il canto del Veni Creator.
La festa dell’Epifania del Signore, il «fanalino di coda» che, come dice il proverbio, «tutte le feste si porta via», riserva una sorpresa per tutti. Giovedì 6 gennaio, alle ore 14.30, in Basilica arrivano i Re Magi. È una sorta di sacra rappresentazione, con canti, in cui viene annunciata la Parola di Dio, seguita dalla benedizione dei bambini. L’iniziativa, che si ripete da qualche anno, è molto apprezzata dalle famiglie che accorrono numerose e festanti.
Solennità dell’Immacolata
- Da lunedì 29 novembre
Novena
ore 17.00 Santa Messa con predicazione presieduta da monsignor Pietro Brazzale, Canonico della Cattedrale di Padova e Postulatore diocesano delle Cause dei Santi.
Ore 17.45 Santo Rosario meditato, animato dai diversi gruppi che gravitano attorno alla Basilica,nella Sala del Capitolo.
- Mercoledì 8 dicembre, Immacolata Concezione
ore 11.00 Santa Messa solenne.
ore 17.00 Santa Messa cantata presieduta da padre Gianni Cappelletto, Ministro provinciale OFM conv. Processione all’interno della Basilica e canto del Tota Pulchra.