Scrigno di rimedi

L’erborista dell’Abbazia di Praglia. Conosciuto pper la bontà dei suoi frutti, il pesco è anche un albero ricco di virtù terapeutiche. Fiori, foglie, succo dei frutti e gomma che sgorga dalla corteccia sono comunemente usati dalla medicina familiare
17 Giugno 1998 | di

Il pesco, Persica vulgaris Mill, appartiene alla famiglia delle Rosacee-Prunoidee. Albero di medio portamento, con rami rossobruni, foglie lanceolate seghettate e fiori solitari privi di peduncolo, con corolla a cinque petali color rosa chiaro o cupo, dal delicato profumo di mandorle amare, che sbocciano in primavera prima della comparsa delle foglie.

Il frutto (pesca) è globoso, con buccia vellutata, liscia nel caso della pesca noce, e polpa succosa, zuccherina, aromatica, dal colore variabile secondo le qualità . Contiene un nocciolo aderente alla polpa (pesche duracine) o distaccabile (pesche spiche), provvisto di solchi. I frutti maturano da maggio a ottobre.

Originario dalla Cina, dove pare fosse già  coltivato duemila anni prima dell`€™era cristiana, è pervenuto nel Mediterraneo, in antichità  greco-romana, dalla Persia, da cui il nome. Oggi è coltivato in tutti i paesi a clima temperato.

 

Nella medicina familiare si utilizzano i fiori, le foglie, il succo dei frutti e la gomma che sgorga dalla corteccia dell`€™albero, che ha azione emolliente simile a quella della gomma arabica.

Fiori e foglie hanno azione calmante, purgativa, diuretica, vermifuga e febbrifuga come pure azione benefica sulla pertosse, l`€™asma, le coliche renali, i calcoli urinari e le cistiti. Indicati anche nel trattamento dell`€™ulcera intestinale. In modo particolare l`€™azione lassativa è stata più volte confermata. Usati in impacchi, bagni alle mani, pediluvi, frizioni, sono utilissimi per alleviare dolori, dermatiti, reumatismi, pruriti e infiammazioni.

I fiori, raccolti ancora in boccio, con il calice rossastro che racchiude la maggior parte dei principi attivi, si possono usare freschi o essiccati. Le foglie devono essere raccolte al principio dell`€™estate, prima della maturazione dei frutti; vengono solitamente usate essiccate. Per uso esterno, tritate e usate in cataplasmi, sono efficaci per lenire mali di pancia e coliche (dei bambini in particolare, facilitando anche l`€™eliminazione dei parassiti), nelle eruzioni cutanee e dolori locali. Macerate nel latte caldo venivano anticamente usate come crema di bellezza.

I frutti sono nutrienti, rinfrescanti, dissetanti, diuretici; la polpa è indicata, nei calori estivi, alle persone sanguigne. Occorre mangiarne con moderazione poiché provocano debolezza, gonfiore di stomaco e diarrea. Consumati prima del pasto agevolano le cure dimagranti. Per uso esterno la polpa gialla, applicata in maschere al viso, oltre a pulire e rendere morbido ogni tipo di pelle, fa assumere un riflesso opalino alle pelli normali e secche.

I fiori, le foglie e il seme racchiuso nel nocciolo contengono 'acido prussico', anche se in misura minore delle mandorle amare, per cui, in dosi eccessive, possono causare gravi disturbi. È bene 'non usare mai i noccioli' e per i decotti e gli infusi a base di fiori e foglie non aumentare mai le dosi indicate.

Dai semi contenuti nel nocciolo si ottiene un`€™acqua distillata usata in farmacia.

È importante che, per le applicazioni di medicina popolare, vengano raccolti solo fiori e foglie di alberi assolutamente non trattati con pesticidi chimici.

 

Le ricette

- Succo del frutto: ottimo come diuretico e lassativo. Operare come segue: dopo aver sbucciato il frutto, averlo diviso in due parti ed estratto il nocciolo, si appoggiano, una alla volta, le due metà  sopra un setaccio di crine e si strofina la polpa fino a quando tutto il succo è sceso nel recipiente di raccolta. Per regolarizzare e promuovere la diuresi, bere un bicchiere di questo succo ogni mattina a digiuno, per una decina di giorni. La cura può continuare senza un limite determinato. Tale succo, che è molto nutriente e ricco di vitamine (A, B1, B2, C, acido pantotenico) è anche regolatore delle funzioni intestinali: berne un grande bicchiere la mattina a digiuno come lassativo.

 

- Cataplasma di foglie tritate: ottimo rimedio contro le eruzioni cutanee di varia natura. Allo scopo cogliere una manciata di foglie tenere e fresche. Dopo averle lavate e asciugate pestarle per farne uscire la linfa e applicare, con l`€™aiuto di una pezzuola, l`€™impacco sulla pelle ammalata o irritata.

- Decotto di foglie e fiori: da usare per impacchi. Mezza manciata di foglie e fiori mescolati (secchi o freschi) per litro di acqua.

- Per bagni alle mani e pediluvi: bastano due manciate di foglie e fiori per una bacinella di acqua.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017