Se non ci fossero gli Alpini

Centinaia di migliaia di ore di lavoro gratuite, e milioni di euro raccolti per iniziative di solidarietà, soprattutto in Abruzzo. Si consolida l'impegno civile delle Penne Nere.
20 Settembre 2010 | di

Milano
Fedeltà significa sentimento del cuore e ideale dello spirito che, traducendosi nella pratica, ha bisogno di un attributo: la continuità. Altrimenti di quale fedeltà si tratterebbe? Una fedeltà certamente, ma… incompleta! Questa considerazione viene spontanea osservando un mondo del tutto particolare: quello dell’Associazione Nazionale Alpini che non è una semplice Associazione d’arma, cioè di «ex», bensì un sodalizio di persone che non sono per niente degli «ex». Infatti, si ritengono sempre e comunque, in servizio permanente effettivo. E se, in altri tempi, erano impegnati sui fronti di guerra, oggi lo sono su quello della solidarietà poiché la solidarietà, e il conseguente volontariato, sono le colonne portanti di questa realtà: l’ANA conta oggi 308.972 soci, più 73.923 «aggregati» o amici degli Alpini. Perché solidarietà e volontariato fanno parte di una storia iniziata nel 1872, con la costituzione del Corpo delle Penne Nere, e che prosegue nel tempo, anche in quello di pace.
 

Valorosi in guerra; generosi e solidali con chiunque abbia bisogno, in tempo di pace. Una definizione che non può subire né smentite né ridimensionamenti. Esistono, peraltro, due scuole di pensiero nella grande famiglia dell’Associazione Nazionale Alpini circa la presenza costante, anche oltre i confini nazionali, sul «fronte della solidarietà». Una scuola di pensiero sostiene che non si deve pubblicizzare quel che si fa a favore di chi ha bisogno, ma lo si fa e basta. L’altra, che alla fine ha prevalso, è viceversa per una comunicazione effettiva affinché l’opinione pubblica e le pubbliche autorità, soprattutto, sappiano quanto e come agisce questo sodalizio, che non è una semplice Associazione d’arma bensì qualcosa di più, avendo nel suo Dna il valore del mutuo soccorso, dell’aiuto ai bisognosi e a chi è colpito da calamità naturali.
Così si è arrivati, già da molti anni, al Libro Verde della Solidarietà» nel quale si legge un vero e proprio bilancio di quello che gli Alpini in congedo hanno fatto annualmente: sia come ore di lavoro gratuite prestate, sia in termini di somme elargite a vari scopi.
Certo, non tutti i gruppi che costituiscono le 81 sezioni in Italia e le 31 all’estero (4.356), rispondono fornendo i dati. C’è soltanto il 60% del totale, in questo bilancio, riferito al 2009, pubblicato in occasione dell’Adunata nazionale scarpona svoltasi dal 7 al 9 maggio scorso a Bergamo. «Soltanto» il 60% ma basta a dare la misura, come vedremo in seguito, dell’agire delle Penne Nere in congedo.
Se ogni anno si è potuto constatare un progressivo aumento di cifre positive, nel 2009 ciò è avvenuto, a maggior ragione, a causa del tremendo terremoto che ha colpito l’Abruzzo. Sia nella fase dei soccorsi che in quella della ricostruzione, la presenza delle Penne Nere è stata notevole, sia per numero di persone coinvolte, sia come efficacia nell’azione. Non dimentica di evidenziarlo, nello scritto introduttivo al Libro Verde, il presidente dell’ANA, Corrado Perona. Oltre 8.300 volontari con il cappello e con la penna nera si sono alternati in turni di assistenza per il montaggio, la gestione e lo smontaggio dei campi di accoglienza dei terremotati. E in virtù della fiducia dimostrata dal Dipartimento della Protezione Civile, all’ANA è stato assegnato un lotto di 32 casette nel villaggio San Lorenzo, nel Comune di Fossa. Una fiducia, sottolinea Perona «dimostrata anche da un importante gruppo bancario, Cariparma-Friuladria, e da vari enti che hanno voluto unirsi nella nostra cordata per realizzare il Borgo Alpino di Fossa».
Ma veniamo ai numeri che, in questo caso, non sono aridi elementi, quanto piuttosto la testimonianza eloquente di quella solidarietà che per gli Alpini nasce nel cuore, e quindi si manifesta con un volontariato gratuito. Sottolineamo «gratuito» in quanto sappiamo che esistono anche forme di volontariato retribuite in denaro! Il totale delle somme raccolte e donate ammonta a 2.954.017,31 euro per l’Operazione Abruzzo; a 6.027.650,20 euro per l’attività ordinaria. Il totale delle ore di lavoro prestate è di 667.885 per l’Operazione Abruzzo; 1.727.863 per l’attività ordinaria! Facendo un calcolo di 27,52 euro per ora lavorativa, e aggiungendo le somme raccolte e donate, viene fuori, nel complesso, una cifra enorme: 74.912.641,46 euro!
Scorrendo in maniera più analitica il Libro Verde, si possono constatare alcuni particolari di vivo interesse. Per esempio, che la sezione di Bergamo, la più numerosa per numero di iscritti, è stata anche la più generosa: con 30 mila ore lavorative fornite in Abruzzo, 115 mila euro donati per l’Abruzzo; e poi, con 220 mila ore lavorative fornite in altre imprese, e 987.955 euro donati.
Per quel che riguarda il Triveneto, zona di maggiore presenza di Penne Nere, complessivamente (quindi con le presenze in Abruzzo comprese) sono state fornite 962.058 ore lavorative, e sono stati erogati 2.038.470,08 euro. La parte del leone l’hanno fatta, naturalmente, le sezioni del Veneto, con 406.724 ore lavorative e 1.211.002,66 euro erogati.
Non è mancata, in questo quadro, la presenza delle sezioni dell’estero. Dalle Americhe – Canada e New York – sono stati erogati per i terremotati dell’Abruzzo 32.508,13 euro. Dall’Australia, per lo stesso scopo, 7.808,27 euro. Dall’Europa, sempre per Abruzzo, 16.186,58 euro.
Resta da fare una considerazione. Le somme raccolte e donate, rappresentano quel che le Penne Nere mettono insieme fra di loro, più quello che ricevono da amici e simpatizzanti. Quando gli Alpini, infatti, chiedono, la gente dona volentieri perché sa con certezza che a quelle mani, magari callose e rovinate, non resterà attaccato nemmeno un centesimo. Va da sé che il contributo più consistente l’hanno dato le sezioni più grandi, a partire da quella di Bergamo, col più alto numero di iscritti. Ma, nel loro piccolo, altre sezioni «minori» hanno fatto la loro parte.
A chi sono andati gli euro raccolti, e a quali scopi le ore di lavoro gratuito prestate? Anche a questo quesito il Libro Verde 2009 fornisce precise risposte. L’Operazione Fossa, in Abruzzo, ha avuto la fetta più consistente; poi vengono le varie comunità, gli enti benefici, il Banco Alimentare, la Protezione Civile, le parrocchie, scuole e giovani, sport, anziani, Alpini in armi, senza trascurare le manifestazioni patriottiche.
Un bilancio, insomma, che testimonia una presenza convinta, forte, incisiva, da parte delle Penne Nere in congedo, su quel fronte della solidarietà molto più esteso, oggi, nel mondo, rispetto ai vecchi fronti di guerra. Sul fronte della solidarietà batte il generoso cuore alpino; su quel fronte non c’è per fortuna spargimento di sangue, c’è solo tanto sudore!
 

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017