Se vuoi la pace, custodisci il creato

Siamo chiamati a una conversione ecologica. Dobbiamo avviare un cambiamento nei nostri stili di vita, all'insegna di una maggiore sobrietà nei consumi. La fine dei conflitti passa anche da questo.
16 Ottobre 2009 | di

Le inondazioni, gli incendi e l’aumento della siccità particolarmente grave nel sud del mondo, ripropongono ogni anno l’emergenza della questione climatica. Ad andare perdute sono vite umane, abitazioni e raccolti: eventi che accentuano le povertà, specie nei Paesi in via di sviluppo. «La minaccia è grave, urgente e crescente: se non agiremo, rischiamo di consegnare una catastrofe irreversibile alle generazioni future». Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nell’incontro dei leader mondiali svoltosi a New York lo scorso 23 settembre. Se è vero che abbiamo raggiunto obiettivi di alto livello scientifico nel campo della ricerca, della tecnologia e dell’imprenditoria, tuttavia il nostro rapporto con il creato è poco attento. Siamo chiamati a una conversione ecologica. Dobbiamo avviare un cambiamento nei nostri stili di vita, all’insegna di una maggiore sobrietà nei consumi e negli usi del nostro vivere quotidiano.
L’emergenza della catastrofe climatica è da tempo nell’agenda dei leader del mondo e costituisce il tema di diversi summit: quello di Kyoto del 1997; più recentemente, quello che ha visto incontrarsi, a Ginevra, più di mille scienziati ed esponenti delle Istituzioni; nel prossimo dicembre, infine, toccherà alla Conferenza mondiale di Copenaghen ridefinire il protocollo di Kyoto. La gravità dell’inquinamento, delle inondazioni e delle siccità di questi ultimi anni deve stimolare un accordo delle nazioni più industrializzate del mondo. Esse, invece, risultano incapaci, finora, di attuare scelte unanimi per contrastare il riscaldamento del pianeta, riducendo le emissioni di «gas serra» e garantendo, in tal modo, la stabilità climatica. La Cina ha promesso la riduzione della Co2 solo entro il 2020!
Ma, oltre all’impegno del mondo politico, tutti siamo coinvolti nell’affrontare il problema, decidendo di ridurre o modificare l’uso dell’automobile, di ottimizzare l’uso degli elettrodomestici. Dobbiamo concorrere, ognuno secondo le sue possibilità, a promuovere le energie pulite e rinnovabili. L’impegno per la salvaguardia del creato è questione che, oggi, deve coinvolgere tutta la famiglia umana. Essa, deve impegnarsi ad abitare la terra secondo giustizia.
Il compito che Dio ha affidato agli uomini è quello di custodire e coltivare la terra come un giardino (Genesi 2,15). E Francesco d’Assisi, proclamato da Giovanni Paolo II il «patrono dei cultori dell’ecologia», nel suo Cantico delle Creature, contempla le bellezze del creato riconoscendole creature utili e preziose e sottolineando le profonde lacerazioni causate dal rapporto sbagliati che abbiamo con il creato. «Commettere un crimine contro la natura è peccato» ha dichiarato il patriarca Bartolomeo I alla vigilia del summit di Kyoto: «Provocare l’estinzione di specie naturali o distruggere la biodiversità della creazione; degradare l’integrità della terra, provocando mutamenti climatici e privando il pianeta delle foreste naturali; distruggerne le zone umide; mettere a repentaglio la salute di altri esseri umani con malattie provocate dalla contaminazione delle acque, della terra, dell’aria; minacciare la vita del pianeta con sostanze velenose. Tutto questo è peccato».
Ha quindi senso e valore parlare, come ha fatto Giovanni Paolo II, della necessità di una «conversione ecologica» e «di un profondo rinnovamento del nostro modo di vivere e dell’economia», come ha aggiunto papa Benedetto XVI. Ratzinger ci esorta ad assumere «una disciplina del riconoscimento degli altri, ai quali il creato appartiene quanto a noi, che più facilmente possiamo disporne». Il suo messaggio che ci aiuta a comprendere come l’attuazione della fraternità tra tutti gli uomini ci doni l’opportunità di sperimentare con pace e gioia la fraternità con tutte le creature. Una riflessione, questa, che svilupperemo nella Giornata mondiale della pace, che il prossimo anno sarà dedicata al tema: Se vuoi la pace, custodisci il creato.

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017