Sentinelle del mattino
Con nel cuore il messaggio che il Papa ha rivolto in occasione della XVII Giornata della Gioventù di Toronto, un folto gruppo di giovani appartenenti a 60 associazioni e movimenti cattolici italiani, si sono ritrovati a Firenze a settembre. A Toronto il Papa li aveva sollecitati a non essere secondi a nessuno nella ricerca e nella testimonianza dei valori della giustizia, della pace e della solidarietà ; così in un momento in cui spirano venti di guerra e convinti che non sono i conflitti a salvaguardare la pace, si sono riuniti per una giornata di riflessione e di preghiera.
Per il mondo politico questi incontri hanno un";importanza molto relativa. Per noi, invece, sono dei piccoli ma concreti segnali di speranza. Ci indicano, forse con linguaggio e forme profetiche, le vie del dialogo e della pace; ridestano la comune responsabilità nei riguardi delle attese umane nei settori della giustizia e della solidarietà internazionale; riportano l";attenzione sui temi del debito estero dei Paesi poveri, sulla protezione dei beni dell";umanità , sulle gravi emergenze del pianeta e sulla necessità della cooperazione come condizione essenziale per lo sviluppo globale.
Viviamo in circostanze in cui ognuno responsabilmente deve essere espressione dei valori a cui crede e dei principi morali, sociali, civili su cui fondare la convivenza umana. Sui mass media italiani e internazionali ritroviamo ogni giorno riflessioni divergenti sulla lotta al terrorismo e sul come difendere oggi i valori della pace: noi ci poniamo a fianco alle sentinelle del mattino: ai tanti giovani del volontariato internazionale attenti, come Giovanni Paolo II, a ogni «spiraglio di buona volontà » per promuovere una cultura di pace e di solidarietà .
Si è appena conclusa a Bologna, l";ultima delle 10 tappe della «Carovana per la pace» "; promossa dai Comboniani, dalla Caritas, da associazioni di volontariato e con la collaborazione del «Messaggero di sant";Antonio» "; che dal Nord al Sud d";Italia ha coinvolto decine di migliaia di persone. Lo scorso 20 settembre ha preso il via anche un";altra significativa manifestazione itinerante che fino al prossimo dicembre farà tappa in otto città italiane, con lo scopo di far conoscere l";impegno dei volontari internazionali e i loro progetti di sviluppo nei Paesi poveri del mondo. Sono iniziative di sensibilizzazione sociale che meritano di essere conosciute anche all";estero, soprattutto dalle giovani generazioni italiane che possono trovare nelle esperienze di questi loro coetanei stimoli e orientamenti di partecipazione sociale e politica.
«C";è fermento nel mondo cattolico: non esistono solo i no-global e i girotondini», commenta il presidente delle Acli, Luigi Bobba. «Siamo cristiani laici che vogliono prendere la parola, partendo dalla dottrina sociale della Chiesa, di fronte ad eventi che ci obbligano a intervenire. È necessario operare per una costruzione ampia di un consenso sociale che promuova una collaborazione costante attiva tra persone del nord e del sud del mondo, per attivare nei Paesi maggiormente in difficoltà il trasferimento di conoscenze, tecnologie e metodi di lavoro, sempre nel rispetto delle culture e delle libertà dell";uomo».
È un «fermento» che ci permette di andare anche controcorrente per difendere i valori della pace e della giustizia: valori che nessuna guerra, soprattutto se combattuta con armamenti nucleari, può garantire. È difficile convincerci che solo gli attacchi militari possano garantire l";ordine mondiale e vincere efficacemente il terrorismo. Anche se si riuscisse a costringere un dittatore a non produrre armi di distruzione di massa, lo stesso principio dovrebbe essere rispettato anche dagli altri Paesi del mondo, alcune dei quali, tra i più potenti, non hanno dato il loro consenso al trattato sulla limitazione degli armamenti nucleari. Come spiegare queste contraddizioni? La lotta al terrorismo ha lo scopo di garantire la convivenza pacifica della gente, un mondo più pacifico e più giusto in cui siano rispettati i diritti fondamentali della persona e dei singoli popoli. Le manifestazioni di Firenze, di Bologna e del «Camper della solidarietà internazionale» del Focsiv pur rimanendo dei piccoli segni, manifestano tanta voglia di pace, di solidarietà , sono voce dei due terzi della popolazione che vive nella povertà o nell";emarginazione per la mancanza di scelte e progetti di sviluppo da parte di chi ha il potere e le risorse per attuarli.