Sono possibili

L’associazione fondata da Chiara Amirante, partendo dalla stazione Termini, sta ridando a tanti nuove possibilità di vita e di speranza. Dagli
08 Aprile 1998 | di

Chi ha mai pensato di poter spostare una montagna con la propria fede? Diciamoci la verità : forse ci è più facile affidarci alla dea bendata, per una eventuale vincita al Superenalotto, che non alla provvidenza, per farci da lei indicare i sentieri da percorrere nella vita. È questo il primo confronto che scatta in mente quando si ascolta la storia di 'Nuovi orizzonti' e della sua fondatrice, Chiara Amirante. Pare, infatti, che l'attesa fiduciosa del 'miracolo' sia di casa tra le mura di questa associazione, nata tra i binari e gli antri bui della stazione Termini a Roma.

Ma procediamo con calma. E per raccontare questa storia partiamo dalla fine. Da una comunità  di circa 30 giovani che hanno scelto di vivere i voti di castità , povertà  e obbedienza e sono stati riconosciuti, nel marzo 1997, dal vescovo di Roma, cardinal Ruini, come Associazione privata di fedeli. Alcuni vivono per conto loro, sedici sono in comunità , in un antico convento francescano, a Piglio, vicino Fiuggi. Con loro 36 persone provenienti dalle esperienze più diverse: alcolismo, prostituzione, malattia, sette sataniche, tossicodipendenza... Un mondo 'nascosto' alla societa dei normali, ma che i giovani consacrati conoscono bene: molti, infatti, è da questo mondo che provengono, e hanno maturato la loro radicale scelta di vita proprio a partire dall'esperienza di dolore e di smarrimento che li ha segnati.

All'origine di ogni cambiamento c'è una relazione significativa, nel bene e nel male: per i responsabili e gli ospiti di 'Nuovi orizzonti' questa esperienza ha il nome e il volto degli 'angeli della notte', giovani volontari che, smessi i panni di universitari o professionisti, la sera si recano alla stazione Termini. Nel cuore della capitale, che si prepara ad accogliere i pellegrini del grande giubileo, vive infatti un mondo a parte, dove sono cittadini quanti hanno rotto i ponti con la società  legale. È questa realtà  che, agli inizi degli anni Novanta, interroga profondamente una giovane donna, poco più che ventenne. Si chiama Chiara Amirante, frequenta il movimento dei Focolari, è iscritta a Scienze politiche. La sua vita procede normalmente. Poi una grave e anomala malattia agli occhi, che la conduce quasi alla cecità , e a un'improvvisa e inspiegabile guarigione dopo cinque anni di infermità , la convincono a iniziare il suo 'viaggio nel mondo della strada'.

Chiara parla con semplicità  di questa determinazione profonda a condividere 'la Parola: 'Vi lascio la pace vi do la mia pace' con i mondi della disperazione' come risposta al chiaro segno che aveva chiesto e che era arrivato con la sua guarigione 'miracolosa'.

Da qui la strada procede a braccetto con la provvidenza. Alcuni amici si uniscono a Chiara, che a Termini comincia a diventare un volto noto. Molti di quanti le raccontano la propria storia, chiedono alla fine di trovare uno spazio nuovo dove poter incominciare un'esistenza diversa. All'inizio la risposta è l'indirizzo della Caritas o di un'associazione che segua quel particolare tipo di problema. Poi, nasce l'esigenza di accogliere tutti quei casi estremi... per cui non si riusciva a trovare nessun tipo di sistemazione: 'L'ammalato terminale di Aids, la ragazza madre sieropositiva, la prostituta o l'aderente a una sette satanica, che vogliono uscire dal giro...'. Siamo nel 1994. La prima sistemazione è una villetta a Trigoria, alle porte di Roma. 'La acquistammo con il contributo della San Vincenzo, contando sugli stipendi di qualcuno che lavorava e sugli aiuti che sapevamo sarebbero arrivati'. La comunità  a tutti i suoi ospiti propone preghiera, lavoro, sport all'insegna di una vita basata su quella che Chiara chiama 'Cristoterapia'. 'Siamo certi - spiega - che solo l'incontro con Cristo presente fra 'due o più persone unite nel suo nome', può operare il miracolo della risurrezione su quella 'morte' frutto del peccato'.

Cammin facendo, i giovani che avevano iniziato e alcuni ospiti della prima ora, hanno deciso di consacrarsi. La comunità  è cresciuta e si è creata la necessità  di una sede più ampia. Anche qui, dopo una novena di preghiera, l'ultimo giorno arriva la telefonata di un francescano che offre il convento di Piglio. 'Era la risposta che aspettavamo per la nostra 'Cittadella del cielo'', dice Chiara.

Oggi 'Nuovi orizzonti' ha ampliato il raggio della sua azione, e si va proponendo sempre più come un movimento organico, strutturato in più rami: il primo è quello degli evangelizzatori, gli 'apostoli dell'amore', che si dividono tra quelli impegnati più attivamente nel servizio alla carità , nel lavoro di strada, i cosiddetti 'angeli della notte', e quanti invece evangelizzano attraverso gli incontri nelle scuole, attraverso i mezzi di comunicazione di massa, nei teatri. 'Nel 1997 - dice Chiara - abbiamo avvicinato 105 mila persone nei convegni, e siamo stati presenti in 123 trasmissioni televisive e 108 radiofoniche. E abbiamo scoperto sempre più forte la sete del Vangelo'. Un secondo ramo dell'organizzazione è formato dai 'piccoli di Maria', quanti sono chiamati a coltivare la dimensione contemplativa. In Italia, sono già  presenti 43 cenacoli che 'sostengono 'Nuovi orizzonti' con la loro preghiera'.

Chi si occupa della gestione più concreta della vita della comunità , dai lavori domestici all'amministrazione, dai laboratori di icone, falegnameria, cotto, all'orto alla lavanderia, rientra nell''équipe di san Giuseppe'. I 'Giullari di Dio' sono, infine, coloro che 'hanno dei talenti artistici, che curano il musical sulla storia della comunità , che ormai ha girato tutta l'Italia'.

Per il futuro, sull'ampio terreno che circonda il convento, circa tre ettari e mezzo, 'Nuovi orizzonti' pensa di costruire una serie di casette di accoglienza 'per le ragazze madri, per i bambini in difficoltà , per i malati terminali'. Il tutto in collaborazione con quanti ormai seguono con affetto la comunità : coppie di consacrati, professionisti - dai medici ai commercialisti - che prestano gratuitamente il proprio contributo.

Un'altra sede di 'Nuovi orizzonti' è nata in un convento a Empoli; un centro per ragazzi di strada è ormai attivo in Colombia; e a Roma dovrebbe aprirsi un Centro di ascolto e uno di 'Evangelizzazione di strada' dalle parti di San Giovanni: un modo per rispondere all'appello lanciato dalla missione cittadina, e per restare sempre legati alle proprie radici. In fondo, soltanto quattro anni fa, il movimento camminava sulla gambe di una giovane universitaria che si era fatta interrogare dal mondo che la circondava. Ha aperto gli occhi e ha visto un'orizzonte infinito...

   
   
                              Premio Messaggero 1998     

Per ricordare i centìanni del 'Messaggero di santìAntonio ', abbiamo deciso, tra lìaltro di assegnare un premio simbolico di riconoscenza e di ammirazione, a un gruppo di volontariato, impegnato ad offrire occasioni di vita, di recupero di dignità  a tanti che vivono nel disagio. Sinora ne abbiamo presentati tre, compreso quello di questo numero. Prevediamo di presentarne altri tre. Alla fine sarete invitati a scegliere quale secondo voi meriti di ricevere il Premio in palio. Tra quanti risponderanno saranno sorteggiate due persone che verranno a Padova a consegnare il Premio.

Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017