SOS sanità
Medici che si dimettono dagli ospedali e si trasferiscono all'estero, tagli ai servizi e tempi di attesa sempre più lunghi per una visita o un esame specialistico. La sanità pubblica è ormai al collasso e va salvata al più presto. A dirlo sono gli stessi medici, infermieri, operatori sanitari, pazienti e sindacati che giovedì 15 giugno hanno manifestato con sit-in e cartelloni in 39 città italiane, da nord a sud, in difesa del Servizio Sanitario Nazionale.
«Il SSN è a rischio, la nostra non è una lotta di classe: il costante disinvestire sulla sanità pubblica ci porterà alla distruzione del sistema, dunque non escludiamo iniziative estreme a breve come lo sciopero e c'è un rischio concreto di dimissioni di massa dei medici» ha dichiarato Pierino Di Silverio, segretario dell'Anaao-Assomed, maggiore sindacato dei medici dirigenti ospedalieri, durante la conferenza stampa che si è tenuta il 15 giugno a Perugia con l'Intersindacale medica e veterinaria.
(Foto: 15 giugno, sit-in davanti all'ospedale di Ancona. Sulla t-shirt di questo manifestante si legge la scritta: «La sanità pubblica non si vende: si difende. Difendiamo il nostro lavoro. Difendiamo la tua salute. Anaao Assomed»).