Stati Uniti. In dialogo con ogni religione

10 Aprile 2013 | di

Monsignor Guy Massi, originario di Salerno, è parroco della chiesa italo-americana dei Sacri Cuori di Gesù e Maria e di Santo Stefano, che si trova a Brooklyn. Massi è, inoltre, il vicario del dialogo ecumenico della diocesi. Laureatosi in Scienze ebraiche al seminario di teologia ebraica di New York, parla ebraico, è specializzato nel Talmud e in letteratura rabbinica. Spesso viene invitato a corsi e celebrazioni in Israele.
A New York, oltre alle comunità più diffuse, come la cristiana, l’ebraica, e l’islamica, si trovano le sedi di altre religioni e culti non cristiani che si basano su tradizioni antiche e recenti, come il buddismo, l’induismo, lo zoroastrismo, lo scintoismo, il taoismo, il giainismo e la fede bahai. La Chiesa cattolica vede se stessa come segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano.

L’impegno di monsignor Massi è proprio quello di proseguire l’opera di riavvicinamento con questi fratelli, attraverso la comprensione e l’amore. Si fa portatore del messaggio di Dio, che vuole la salvezza di tutti gli uomini e che, in modo misterioso ma reale, è presente in tutti. L’umanità forma una sola famiglia, poiché ciascun essere umano è stato creato da Dio a sua immagine. «Un saggio scambio tra cattolici e seguaci di altre religioni può aiutare a discernere i punti di contatto, senza ignorare le differenze del credo di appartenenza – afferma monsignor Massi –. Tale discernimento è tanto più urgente laddove la gente ha perso le radici della propria tradizione e si è messa alla ricerca di altre fonti di sostegno spirituale. La crescita dei cosiddetti nuovi movimenti religiosi è un segno di quanto sia diffusa questa tendenza».
Negli incontri con gli esponenti del cristianesimo, inclusi i rappresentanti delle diverse Chiese ortodosse, Massi ha più volte ribadito l’idea che la Chiesa non può dimenticare di aver ricevuto la rivelazione dell’Antico Testamento per mezzo di quel popolo con cui Dio ha stretto l’antica alleanza.

«Gli ebrei – spiega il prelato – sono i nostri fratelli prediletti, anzi i nostri fratelli maggiori. È bello sapere che, fin dall’origine, i cristiani hanno aderito alla persona e all’insegnamento di Gesù di Nazaret, figlio del popolo ebraico».
Una volta al mese, egli incontra i rappresentanti delle varie Chiese cristiane e ortodosse per dialogare e pregare, e si impegna con loro affinché la credibilità del Vangelo non venga indebolita dalle loro divisioni. «L’unità dei cristiani è un dono di Dio – conclude monsignor Massi – e come tale deve essere implorata, nella convinzione che il dialogo interreligioso e interconfessionale non è cedimento all’errore, né accettazione di un sincretismo religioso, né tolleranza superficiale, ma ricerca della vera e unica religione, quella voluta da Dio stesso».

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017