Stati Uniti. Il fiore della ristorazione

21 Gennaio 2016 | di

Quella di Maria Nubile e del marito Nick è una straordinaria storia di emigrazione fatta di coraggio, resilienza, forti valori familiari e una notevole determinazione nel trasmettere un’eredità culturale alla famiglia e ai loro tredici nipoti. Ma facciamo un passo indietro e torniamo ai suoi inizi.

A fine anni Cinquanta i coniugi Nubile giungono dall’Abruzzo a New York, passando prima per il Canada. «L’inizio non fu facile a causa della barriera linguistica e del clima freddissimo – racconta oggi Maria –. Eppure, la determinazione di riuscire ci ha fatto superare qualsiasi difficoltà».

La Grande Mela all’epoca è in fermento e l’attività edilizia cresce a ritmo vertiginoso. Nick comincia a lavorare come operaio e, anno dopo anno, accumula una tale esperienza che gli consente di aprire una piccola impresa edile propria. Coi risparmi compra una prima casa, poi una seconda in un quartiere più centrale della city. Infine, la decisione di rimettersi in gioco aprendo un ristorante nel cuore di Manhattan, a pochi isolati dalla sede delle Nazioni Unite. La scelta del nome del locale riprende una canzone molto amata da Nick, Piccolo fiore, del gruppo pop I teppisti dei sogni. «Il ristorante, tuttora in attività – racconta Maria Nubile – voleva essere, da un lato, un omaggio alla nostra tradizione culturale italiana e abruzzese e, dall’altro, una risposta alla grande passione per la cucina di mio nipote Danny (ora chef in seconda al Piccolo fiore). Mio marito, infatti, intuì la passione di Danny per la cucina e decise di avviare questa attività, in vista di un brillante futuro per il nipote».

Oggi il ristorante Piccolo fiore è un locale apprezzato da diplomatici e uomini d’affari, un punto di riferimento per un’ampia fetta di newyorkesi e turisti. Rappresenta al contempo «una cultura che ci eravamo lasciati alle spalle (l’Italia, l’Abruzzo) e un atto di gratitudine nei confronti del Nuovo mondo che ci ha accolto e al quale intendevamo far conoscere la nostra storia» aggiunge Maria, che ha perso il marito lo scorso ottobre.

A dispetto dei molti anni trascorsi negli Usa, il legame della famiglia Nubile con il Belpaese è oggi più forte che mai. «Mi reco ogni anno in Italia sia per visitare i parenti sia per trarre ispirazione culturale e umana dal Paese. Un’ispirazione che è fondamentale per chi, come me, opera nel settore della ristorazione – continua Maria, in procinto di partire per l’ennesimo tour gastronomico –. L’Italia, infatti, rappresenta ancora oggi l’innovazione, il luogo ove osservare, imparare tecniche nuove e preparazioni originali di piatti, per poi offrirli al pubblico americano».


Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017