Stati Uniti. La mente nella scienza, il cuore nella fede

15 Gennaio 2013 | di

«Sono giunto negli Stati Uniti nel 1970, grazie a una borsa di studio, per studiare biotecnologia. Questa è stata solo la prima tappa di un percorso che mi ha portato in diversi continenti, tanto che mi sento, a pieno, cittadino del mondo».
Natalino Vittori oggi vive a Coppell, nel­l’area metropolitana di Dallas (Texas). Nonostante questo, non ha mai rinunciato a un legame forte con la sua terra. Ogni sabato, ad esempio, si collega via web con i siti sportivi per seguire minuto dopo minuto la partita della squadra della sua città, l’Ascoli, condividendo la sua genuina passione con la figlia sedicenne Elisabetta. «Ho portato mia figlia in Italia e ne è rimasta affascinata. Per lei, nata e cresciuta in Texas, il Paese d’origine del padre deve rappresentare un’alternativa da apprezzare, senza pensare che una cultura possa prevalere sull’altra».

Ingegnere biochimico con specializzazione alla Louisiana State University (in scienza dell’alimentazione) e master presso la University of London (in ingegneria biochimica e biotecnologia), Natale Vittori ha insegnato per diciotto anni nell’Università metropolitana di Caracas, lavorando in numerosi progetti di biotecnologia. Come ricercatore ha operato nell’Istituto Rega per ricerche mediche di Lovanio (Belgio) e per il Schweizerische Federal Institut di Zurigo (Svizzera).

«I miei primi anni all’Università della Loui­siana li ho trascorsi vivendo a pochi chilometri da New Orleans, una città di grandi contrasti culturali, difficile da assimilare per un ragazzo cresciuto con la mentalità europea. Nel corso degli anni ho incontrato molti italiani di seconda e terza generazione, persone che spesso non riuscivano a parlare la lingua d’origine e con le quali ho avuto pochi scambi culturali». Impegnato per l’Università del Wisconsin in studi su sostanze bioattive e sulle loro caratterizzazioni chimiche e biologiche, Natale Vittori ha al proprio attivo numerose pubblicazioni scientifiche. Attualmente collabora con varie università locali nel Texas, sviluppando antibiotici estratti da diverse fonti naturali, poi usati per trattare patologie infettive causate da germi multi-resistenti ai classici farmaci antitubercolari. «Viviamo isolati dal cuore dell’Italia. Il lavoro dei consolati vira verso i contatti commerciali e tralascia quasi del tutto i contatti umani. I collegamenti con l’Italia sono pertanto lasciati alla nostra iniziativa individuale e diventano sempre più aleatori. Torno spesso a salutare parenti e amici, ma ci sarebbero tante potenzialità da sfruttare e che invece si disperdono per mancanza di memoria da parte delle nostre istituzioni». Presidente della Biotecnological Services and Consulting Inc., con sede a Coppell (Texas), Natale Vittori non ha mai messo il proprio lavoro in cima alla lista delle priorità, portando in terra texana e ovunque sia andato a lavorare la sua grande fede e la naturale predisposizione per il volontariato sociale.

«Il lavoro di ricerca scientifica impegna molto più del normale orario di ufficio, quindi ho poco spazio da dedicare ad altro. Ma in quel poco tempo libero a disposizione cerco di condividere con mia figlia tradizioni e cultura italiana, partendo dal cibo per finire coi libri, passando attraverso la passione sportiva per la mia squadra del cuore. Dedico il restante tempo libero a far conoscere ai concittadini le parole del Vangelo e le virtù dei tanti santi italiani. Le loro storie sono affascinanti e testimoniano un percorso straordinario di impegno civile in epoche nelle quali era quasi impossibile far conoscere liberamente il proprio pensiero. Credo di poter essere utile facendo visita periodica nelle carceri dove spesso mi è capitato di trovare anche persone di origine italiana. Questo contatto mi ha arricchito e spero di aver potuto portare loro un piccolo contributo di ottimismo e fede».


Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017