Stati Uniti. Orsogna Mas, cuore dell’Astoria
Robert Viscusi, presidente dell’Associazione scrittori italo-americani, lo celebrò in un volume di grande successo. Da allora molti hanno imparato a conoscere Astoria, quartiere del Queens che di fatto rappresenta il cuore della comunità italica newyorkese. E molti sanno che caratteristica peculiare di Astoria è proprio la realtà dell’associazionismo: numerosi, infatti, sono i sodalizi lì attivi. Tra i tanti, di certo merita una menzione l’Orsogna Mas (Mutual Aid Society), fondato nel 1939 a Long Island City da sette persone tutte provenienti dall’omonima cittadina in provincia di Chieti. Scopo: assistere i concittadini emigrati, promuovere la cooperazione e lo sviluppo sociale e culturale.
Da due anni, a presiedere il sodalizio è Tony Ferrari, businessman in pensione, arrivato a New York nel 1957, a 10 anni, con la famiglia. Reduce del Vietnam, sposato, padre di tre figli e nonno di due nipoti, Ferrari ha aperto uno studio fotografico ad Astoria, dove è considerato uno degli imprenditori di maggior successo. «Sono orgoglioso – racconta – di avere l’opportunità di proseguire il lavoro dei fondatori della Orsogna Mas. Ho deciso di dare il mio apporto non solo alla comunità conterranea, ma a tutti gli italo-statunitensi. Spero di dare un futuro all’associazione, lasciando nelle mani dei giovani che ci succederanno una realtà sana e vivace».
Il sodalizio, che conta 250 membri attivi, ha conosciuto un vero e proprio boom negli anni Cinquanta, quando in migliaia arrivarono a New York e si stabilirono ad Astoria. Oggi negli Usa si contano almeno 7 mila italo-americani con radici a Orsogna. «Abbiamo festeggiato nel 2014 i nostri 75 anni – ricorda Maria Fosco, tra i fondatori del Museo italo-americano di New York –, e nel sodalizio non mancano le energie. Proponiamo idee impegnate come serate di poesia, e momenti ludici come gare di cucina, tornei di bocce, feste della vendemmia. Molto importanti sono per noi le ricorrenze di san Giovanni e san Rocco: proprio durante quest’ultima festa manteniamo in vita la tradizionale processione delle conche e la festa dei talami, nella quale vengono allestiti carri con scene del Vangelo. Tra gli appuntamenti annuali vi è anche la parata del Columbus Day: siamo sempre presenti coi nostri costumi tradizionali».
Ad animare queste occasioni è il gruppo folkloristico, attivo fin dagli anni Trenta, quando a guidare l’associazione era Ugo Felice Lauro, prolifico attore nei teatri italiani di New York. A quel periodo felice fa da contrappunto la tragedia della Seconda guerra mondiale quando, impotenti, gli emigrati da Orsogna assistettero alla distruzione del paese nativo, durante la sanguinosa battaglia di Ortona (per gli storici fu la Stalingrado italiana). «Dopo la Seconda guerra – prosegue Maria Fosco – arrivarono a migliaia dal paese. Orsogna era stata rasa al suolo e Astoria accolse tanti conterranei. La 18ª strada divenne per tutti Little Orsogna e il club annoverava ben 500 soci».
A partire dagli anni Ottanta l’Astoria Mas iniziò a raccogliere fondi per la lotta al cancro e per allestire borse di studio dedicate a ragazzi che volevano seguire studi in Italia. Gioie e dolori si sono alternati anche negli ultimi anni: «Il comandante del primo aereo che si schiantò nel 2001 su una delle due Torri era Victor Saracini, un nostro conterraneo. Nello stesso aereo viaggiavano anche James e Mary Trentini, pure loro di origine orsognese. Per noi fu una tragedia nella tragedia. Invece, il momento più bello della nostra storia risale a pochi anni fa, quando una bambina affetta da neuroblastoma arrivò negli Usa per sottoporsi a cure all’avanguardia. Organizzammo una lotteria e donammo il ricavato alla famiglia, che venne di fatto adottata da tutta la comunità».