Stati Uniti. Una manager globetrotter

21 Gennaio 2016 | di

La prima manager italiana a diventare Chief Executive Officer (amministratore delegato) in un’azienda americana è una giovane ambiziosa e determinata che ha trascorso la sua infanzia a Santa Severa (RM) per poi trasferirsi a Roma, dove si è laureata all’Università La Sapienza. Si definisce una stratega perché ama le sfide, l’analisi, il problem solving. Federica Marchionni, dopo quattordici anni nel mondo dell’alta moda come presidente di Dolce&Gabbana Usa, esperienze alla Ericson, Philips e Samsung e il ruolo di vice presidente della Ferrari, dal febbraio 2015 occupa la poltrona di amministratore delegato di Land’s End, azienda del Wisconsin leader nel settore delle uniformi scolastiche, pioniera della vendita on line, con un fatturato di 1 miliardo e mezzo di dollari e 5 mila dipendenti. Un cambio di rotta vero e proprio. Dal settore del lusso a quello della moda sportiva, pratica. Dai brand internazionali a un’azienda americana che punta ad espandersi.

«Amo le sfide – dice – e questa mi è subito sembrata un’impresa titanica, complicata. E poi perché, da un punto di vista personale, volevo vivere in America, a New York». Manager globetrotter e mamma di un bambino di 8 anni: una sfida quotidiana a cui sono sottoposte molte donne. «Bisogna organizzarsi e prendere atto che non si può avere e fare tutto. Anche se – ammette Federica – non presente sempre fisicamente, ispiro mio figlio ogni giorno con il mio lavoro». Ama lavorare duro, sa che il mondo del fashion è molto competitivo: «Mi ha insegnato ad analizzare i risultati ottenuti e a proiettarmi verso il futuro. Ora parto dal successo consolidato di questo marchio, che conta uno dei migliori customer service, una vendita on line e un ottimo rapporto qualità prezzo. Bisognerà operare su più fronti per rilanciarlo ed espanderlo in tutto il mondo». 

La sua italianità, promette lei, sarà il suo punto di forza: «All’inizio, il fatto di venire dal mondo dell’alta moda era un pregiudizio. Sto cercando di portare non solo il mio tocco italiano legato alla moda e alla mia esperienza, ma la flessibilità e quell’arte di arrangiarsi e di inventarsi, tutta italiana». Federica si confronta anche con l’essere donna manager, sottolineando con forza che «lo svantaggio principale è il pregiudizio. Avendo lavorato a lungo nel mondo delle telecomunicazioni, in un ambiente a maggioranza maschile e anche un po’ maschilista, ho dovuto lottare per vincere questa sfida legata al pregiudizio».

 

Data di aggiornamento: 03 Luglio 2017