Sulle Molucche l’inferno

Il conflitto nelle Spice Islands tra cristiani e musulmani è costato migliaia di vite. Agitatori dei servizi segreti fomentano la violenza per destabilizzare il paese.
10 Febbraio 2001 | di

Dall' inizio del 1999, le isole Molucche dell' arcipelago indonesiano sono state sconvolte da una guerra civile senza precedenti. Circa cinquemila le persone uccise, molte di più quelle ferite. Seicentomila poi le persone rimaste senza casa, molte delle quali hanno trovato rifugio nelle isole vicine. La situazione è sfuggita al controllo delle autorità  indonesiane e delle forze di sicurezza, e nessuno è ancora riuscito a spiegare in modo convincente il motivo dell' improvvisa esplosione di violenza, o come se ne possa uscire.
Il conflitto contrappone cristiani e musulmani. L' Indonesia per circa il 95 per cento è formata da musulmani e costituisce la più grande comunità  islamica del mondo. Solo nelle Molucche i cristiani sono numerosi e raggiungono circa il 40 per cento della popolazione. Recentemente i fedeli delle due religioni avevano cominciato a convivere pacificamente ed erano stati additati come modello di relazioni interreligiose. Ciò rende ancora più incomprensibile la recente esplosione di odio.
L' armonia è stata spezzata nel gennaio di due anni fa, durante la festa musulmana del  ' Id-ul-Fitr per un banale litigio tra un cristiano e un musulmano degenerato in una rissa colossale con chiese e moschee incendiate, case distrutte, un centinaio di feriti a colpi di machete... I responsabili della sommossa sono stati poi arrestati. Di chi la colpa? Il litigio è stato solo la scintilla di una situazione resa esplosiva dalle immigrazioni, nell' isola di Ambon, di musulmani provenienti dalle zone povere delle paludi Sulawesi, che sperano di trovare lì condizioni di vita migliori.

Il fuoco si estende. All' inizio i disordini si sono limitati ad Ambon, ma ben presto hanno coinvolto altre isole dell Indonesia, già  scossa dal ritiro dell' esercito da Timor Est e da seri problemi economici. Dozzine di case sono state bruciate a Seram, violenze ci sono state nelle isole di Hakuru e Saparua, a est di Ambon... Cominciarono a circolare storie di torture, di mutilazioni e perfino di cannibalismo. All' inizio di marzo si contavano già  duecento morti. Il comandante dell' esercito, il generale Wiranto, annunciava la creazione di una forza speciale per sedare i conflitti, sebbene fosse chiaro che alcune unità  dell' esercito erano così di parte (musulmana), da rendere i loro interventi inefficaci o controproducenti.
Dopo marzo, una breve tregua, giusto il tempo per contare morti e feriti, operazione quasi impossibile: tuttavia fu chiaro che il numero delle vittime era più alto delle stime ufficiali, e che nell' isola di Ambon i musulmsani avevano avuto la peggio, con circa 50 mila persone costrette a fuggire a Suwalesi.
E in agosto, come un fuoco che aveva covato sotto la cenere, ecco di nuovo esplodere la violenza ad Ambon. Il fatto che i musulmani usassero pistole in dotazione dall' esercito convinse i cristiani che i militari erano dalla loro parte. I tafferugli sono continuati per tutto il Duemila.
In giugno, il presidente AbdurrahmanWahid vietava agli stranieri di entrare nelle Molucche, convinto «che fossero loro a creare disordini» e che comunque a tirare i fili dei tumulti erano personalità  di Giacarta contrarie a ogni cambiamento. Opinioni confermate da rapporti provenienti da Ambon secondo i quali i musulmani erano organizzati da persone provenienti da fuori di Ambon. E i sospettati sono generali dell' esercito, non contenti di come sono andate a finire le cose a Timor est, e per i quali l' indipendenza dell' isola era stata per l' esercito una sconfitta.
Suharto, anche lui militare, aveva favorito l' esercito durante la sua lunga presidenza, e il suo allontanamento dal potere nel 1998, è stato un serio colpo per i suoi sostenitori. Entrambi i suoi successori, Habibie e l' attuale presidente, Abdulrahman Wahed, hanno cercato di limitare le attività  e l' influenza delle forze armate.

 

I guerrieri della jihad. I «guerrieri della jihad, (guerra santa)» sono sbarcati a migliaia ad Ambon, quasi certamente con l' accordo dell' esercito e delle autorità  civili. In un documento di giugno, i leaders della diocesi cattolica di Ambon denunciavano che lo scopo dei guerrieri della jihad era di «ripulire le Molucche dai cristiani», e portavano come esempio l' attacco di circa cinquemila di loro al villaggio cristiano di Duma, nell' isola di Halmahera, conclusosi con l' uccisione di duecento cristiani. Molti soldati indonesiani attualmente sostengono i guerrieri jihad combattendo al loro fianco.
Il vescovo Petrus Canisius Mandagi di Amboina ha appoggiato la decisione del presidente di vietare l' ingresso di estranei nelle isole, ma ha sottolineato che i guerrieri della jihad hanno continuato ad arrivare. Per questi il vescovo e altri esponenti del mondo cristiano hanno richiesto l' intervento delle Nazioni Unite per impedire la sistematica espulsione dei cristiani dall' isola.
Chi è il colpevole? Dopo trentadue anni di governo militare del generale Suharto, finiti nel 1998, l' Indonesia sta vivendo un periodo di grande instabilità , causata dall' inesperienza dei civili nel governare, dalla crisi economica e dall' insofferenza dei militari, restii ad adattarsi a un nuovo ruolo. È risaputo che le forze armate sono chiaramente dalla parte dei musulmani, e le accuse mosse ad esse dai cristiani sono ben fondate. In particolare, i cristiani accusano i militari di trasportare i combattenti della jihad nelle Molucche da altre zone dell' arcipelago, di averli equipaggiati, armati e addestrati.
I cristiani, in Indonesia e altrove, condannano l' incessante violenza dei musulmani, i quali rimandano al mittente l' accusa. Probabilmente entrambi i contendenti hanno di che battersi il petto, perché e gli uni e gli altri alla violenza rispondono con la violenza. Ad esempio, i cristiani dell' isola di Halmahera hanno cacciato i musulmani dalla città  di Jobelo, in risposta alla cacciata dei cristiani da Ambon e dai villaggi vicini.
A volte ci si mettono anche i servizi segreti indonesiani a creare tensione facendo circolare, ad esempio, volantini con insulti a Maometto nelle zone musulmane e con offese a Cristo in quelle cristiane. Il loro scopo è di destabilizzare il paese, di offrire pretesti ai generali insoddisfatti per riprendersi in mano la situazione, cioè il potere.
Con il passare del tempo la situazione non è migliorata, altri episodi di violenza hanno funestato la regione. Anche la vigilia dello scorso Natale bombe lanciate davanti a chiese cristiane hanno provocato decine di vittime. L' esercito non solo non è riuscito a risolvere il problema, ma ha, addirittura, contribuito ad aggravarlo.
La Commissione indonesiana per i diritti umani ha richiesto la presenza di una forza di pace composta da truppe dell' Asean (Associazione degli stati del Sudest asiatico). Ma è difficile che ciò avvenga. Interventi di questo tipo (dell' Asean, delle Nazioni Unite o dell' Unione europea) devono essere richiesti dal presidente o dal governo. Il presidente Wahid, pressato dai comandanti dell' esercito, se ne è guardato bene dal farlo. Come il governo indonesiano, che ha sinora dribblato un' altra richiesta, quella di scovare chi sta tramando per l' instabilità  nelle isole Spice e prendere le adeguate contromisure.

   
   
L E ISOLE DELLE SPEZIE      

L

                            e isole Molucche, comunemente conosciute come Spice Islands (isole delle spezie), e in Indonesia come Malaku, sono apprezzate per la loro produzione di chiodi di garofano, macis e noce moscata. Fin dagli inizi del quindicesimo secolo, sono state teatro di rivalità  e conflitti tra le potenze coloniali europee. Portoghesi, francesi, spagnoli, tedeschi e inglesi se le sono aspramente contese. Dalla metà  del diciassettesimo secolo i tedeschi ebbero il sopravvento e si assicurarono il monopolio del redditizio commercio delle spezie. Una conseguenza di ciò fu l' arrivo e lo sviluppo di una sostanziosa e numerosa comunità  cristiana, soprattutto in Ambon, una delle maggiori isole. Gli indigeni collaborarono con la colonia tedesca, gestita con teutonico rigore. E che cosa intendessero per rigore, i tedeschi lo dimostrarono nel 1623, quando giustiziarono dieci inglesi, dieci giapponesi e un portoghese perché sospettati di un complotto per rovesciare l' amministrazione tedesca. Le isole vennero conquistate dai giapponesi durante la seconda guerra mondiale. Nel 1949, furono annesse alla repubblica di Indonesia, contro il volere degli abitanti.
Data di aggiornamento: 26 Giugno 2017